Il parco Nazionale delle cinque Terre
Sono tanti, tantissimi coloro che vogliono visitare le Cinque Terre. Percorrere la Via dell’Amore, passeggiare fra i vicoli di Vernazza o di Manarola per molte persone è un sogno tinteggiato dei colori della casette aggrappate alle scogliere del famosissimo parco. Non tutti sanno però che frequentare questi luoghi in alta stagione può trasformare il sogno in un incubo, strizzati come sardine nelle carrozze dei treni che svolgono questa tratta. Perché allora, invece che visitare gli incantevoli borghi seguendo la classica direttrice orizzontale, non arrivarci dall’alto? Non vi sto proponendo di calarvi con una fune o di noleggiare un elicottero, ma di scegliere la via più lenta per giungere alle borgate ripercorrendo gli antichi sentieri che fin dall’antichità mantenevano vivo il legame con l’entroterra e magari scoprire qualcosa di inconsueto.
Il Parco Nazionale delle Cinque Terre è infatti una fittissima ragnatela di percorsi che congiungono tutti i luoghi degni di interesse di quest’area magnifica. In particolare, poco sopra il borgo di Manarola, a 300 metri sul livello del mare, si trova Volastra: un paesello straordinario che è anche crocevia di vie pedonali che scendono dolcemente verso i paesi più noti della costa.
Volastra
Volastra è un castello di casette e carugi lastricati su cui spiccano portali in pietra con bassorilievi risalenti al Cinquecento. La prima cosa che noterete arrivando a Volastra sarà il campanile del bel Santuario di Nostra Signora della Salute (XII sec.). Poi, la sua curiosa pianta circolare che ricalca perfettamente il morbido andamento del colle su cui è sorto l’abitato. Anche se questa particolarità ha fatto pensare a un’origine etrusca, più probabilmente Volastra ha natali romani. Il suo nome deriverebbe dalla contrazione dei termini “Vicus Oleaster”, letteralmente, “il villaggio dell’olio”. E a dimostrarlo stanno ancora oggi i bellissimi oliveti, con esemplari anche molto antichi, che attorniano le case.
Da Volastra potrete raggiungere la costa selvaggia camminando fra i vigneti, ammirando i prodigiosi terrazzamenti coraggiosamente protesi verso il mare, e i muretti a secco che hanno reso grande e unico questo territorio, tanto da essere tutelato dall’Unesco come Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Qui potrete toccare il cuore autentico delle Cinque Terre: quello un po’ nascosto dall’affastellarsi dei souvenir che ancora oggi si nutre della produzione del vino – Sciacchetrà e vino bianco Doc – e dell‘olio ottenuti con tecniche antiche.
Lo spettacolo, credetemi, è impareggiabile: osservare il sole che lentamente annega nel mare, accarezzato da un tappeto di vigne accartocciate in autunno; godersi lo sbocciare della natura in primavera; abbracciare con lo sguardo un panorama infinito nelle limpide giornate d’inverno (ieri si vedeva persino la Corsica!) sono emozioni senza eguali.
Questo non significa che nell’oasi di pace di Volastra non si trovino strutture ricettive; tutt’altro. Molte aziende vinicole fungono anche da agriturismo dove poter mangiare genuinamente e assaggiare l’ottimo vino locale. Non mancano ristoranti e bed&breakfast. Certo si tratta di soluzioni adatte a chi non cerca la mondanità e che aspiri piuttosto a un contatto profondo con la terra che attraversa.
Come arrivare a Volastra
Anche a Volastra d’altra parte si può giungere a piedi, con sentieri che scendono a loro volta dallo spartiacque che separa il territorio del Parco dalla Val di Vara e dall’entroterra del Comune della Spezia, dopo aver lasciato l’auto al Bivio Bramapane, nel punto più alto della via Parodi ( un tratto di strada panoramicissimo sul Golfo della Spezia e le Alpi Apuane di cui vi parlerò un’altra volta..). Oppure si può arrivare al borgo direttamente in automobile dalla Spezia percorrendo la Litoranea e proseguendo oltre Manarola in direzione Groppo-Volastra. Dalla Spezia parte infine un autobus di linea Atc tre volte al giorno che segue il medesimo tragitto.
Tutti pronti? Non dimenticate scarpe da trekking, macchina fotografica, un bello zaino e tanta voglia di camminare alla scoperta delle vere Cinque Terre. Si va a Volastra!
Info: Parco Nazionale delle Cinque Terre

Me lo ero salvato qualche giorno fa per leggere il post con più calma. Confesso che avevo “sfogliato” velocemente la pagina per vedere le foto. Bellissimo il paesello e interessante il post, come sempre! Le “terrazze” di Volastra mi ricordano i terrazzamenti per la coltivazione del riso indonesiani e filippini (di cui io colleziono foto e cartoline!). Non immaginavo ce ne fossero di così belli anche da noi, in Italia. 🙂
Grazie, Lucia!Piccola curiosità: le Cinque Terre sono gemellate con…….. la muraglia cinese! Sembra incredibile ma, mettendo in fila tutti i muretti a secco delle Cinque, si arriva a circa 7000 km che è pressapoco la lunghezza della Muraglia! Da lì è nata l’idea di un gemellaggio. Purtroppo oggi molte terrazze sono abbandonate: le Cinque Terre hanno sofferto dell’abbandono delle attività tradizionali, i muretti crollano e si spiegano così in parte le frane sul territorio. Per questo sono ancor più ammirevoli coloro che resistono e continuano a portare avanti un lavoro duro per tenere le vigne o le altre coltivazioni che le hanno sostituite, come lo zafferano o i chinotti a Campiglia!