Viaggiare è come aprire una matrioska: è un’esperienza che all’interno ne contiene tante altre. L’altro giorno, sfogliando il mio archivio fotografico, mi sono ritrovata a pensare quanta importanza abbia fra queste il mezzo di trasporto con cui si fa il viaggio. Non importa solo il dove si va, ma anche il come ci si arriva e il come lo si vive. Non dico nulla di nuovo, certo, e lo sanno bene gli appassionati dei viaggi in treno, di quelli a piedi e i crocieristi, ma credo che la diversificazione dei mezzi di trasporto in viaggio possa esser ancor più speciale per i bambini, in particolare se per loro si tratta di una prima volta. Ed in effetti, noi, quando ne abbiamo potuto non abbiamo mai perso l’occasione di sperimentare vari modi per spostarci. Lento, veloce, dall’alto, dal basso, da soli, in compagnia… ogni tipo di prospettiva muta il nostro approccio al mondo e ne favorisce la comprensione…non è sufficiente questo per pensarci seriamente nella programmazione pre-partenza?
Ecco quindi la lista dei veicoli, dai più scontati a quelli più originali, che ci hanno accompagnato in viaggio dalla nascita del nostro piccolo in poi, sperando di offrirvi qualche bella idea e di strapparvi un sorriso:
Indice
Viaggiare in automobile con i bambini
Iniziamo dalla più consueta e quotidiana: la cara, vecchia macchina di famiglia (leggete qui i consigli per viaggiare in auto con i bambini). Tutti i bambini ne sperimentano l’uso fin dai primissimi giorni, ma cosa cambia quando decidiamo di usarla per un viaggio? Noi abbiamo usato questo mezzo per i primi weekend fuori casa con il pupo: trasferte di qualche ora per raggiungere Stresa sul Lago Maggiore (potete leggere il post relativo qui), la Val d’Aosta e il Trentino. Per i piccolissimi, stare tante ore in auto può essere stressante, così noi adottiamo qualche trucchetto: partenza intelligente di primissima mattina, così da sfruttare le ore residue di sonno del bimbo, soste tattiche per farlo svagare un pochino e poi qualche gioco, fra cui non disdegno – ebbene sì – un tablet con canzoni e disegni. In ogni caso, è fondamentale che dorma il più possibile. Questo fin da quand’era in fasce, adesso che è più cresciuto ( ha poco più di 2 anni) il viaggio in macchina si è fatto più interessante: osserviamo i camion, le altre auto, i colori, i numeri e lettere che scorrono veloci in successione. La dimensione del viaggio in macchina infatti ha il vantaggio di non essere né troppo lenta, né troppo immediata (come in aereo, per esempio) permette di apprezzare la “distanza” da casa e di osservare il paesaggio che muta sotto ai nostri occhi. D’altra parte però è sicuramente la più caotica e, per me, va bene quando è limitata a poche ore, altrimenti c’è il rischio che il piccolo sia colto dalla “sindrome del criceto in gabbia“. Senza dimenticare che i bimbi potrebbero essere colti dal mal d’auto…un fattore che condizionerebbe pesantemente la riuscita della vacanza. Naturalmente non ce lo siamo fatti mancare e, specie verso la montagna, le tempistiche si sono dilatate parecchio! Anche in questo caso si possono adottare piccoli stratagemmi: goccine anti nausea, braccialettini ecc., ma per me la prevenzione migliore è ancora un buon sonnellino.
Volare
Per chi ama viaggiare, il battesimo del volo è un momento magico: figuriamoci quello dei propri figli! Il nostro primo volo col bambino è stato quello per Stoccolma. E’ stata un’esperienza così emozionante che le ho dedicato un intero articolo. Dopo di quello ne sono seguiti tanti altri, il più importante, fino adesso, ci ha portato alle Seychelles. Anche in questo caso, come con la macchina, può essere molto divertente oppure un incubo. Da cosa dipende? La ricetta magica non c’è, a mio avviso. Entrano in gioco tanti fattori: l’umore del bimbo, la sua salute, il tempo, gli incontri, i giochi, la compagnia… e, insomma, una mescolanza di tutte queste variabili che io chiamerei fortuna. Certo, noi possiamo darle una mano: anche in questo caso io valuto molto bene gli orari dei voli così da farli coincidere col pisolino, se di breve durata, o con il riposo notturno, se a lungo raggio. Porto con me un serie di giochi e distrazioni ( e le grandi compagnie regalano sempre ai cuccioli un kit per disegnare, piccoli puzzle e libri da colorare) per tenerlo occupato e qualcosa di buono da sgranocchiare. Da quando è in grado di capire, cerco di fargli apprezzare l’esperienza, per esempio mostrandogli i velivoli in aeroporto, e facendogliela vivere come un’avventura….meglio se simile a quella dei suoi cartoni animati preferiti ( in questo caso- Jet dei Superwings!). Ma la cosa più bella è comunicargli la magia dell’aereo che si stacca da terra, le città che si fanno piccole da finestrino, la potenza dei motori che ci danno la spinta necessaria a rimanere in aria, la velocità con cui ci si sposta. Tutto molto interessante, ma, ricordate: se il bambino è molto piccolo e il viaggio è lungo la sua qualità dipenderà molto anche dal posto che ci sarà assegnato: la cosa migliore è chiedere per tempo la culla che molti vettori riservano ai bebé.
Spostarsi fra le onde: il traghetto
Un altro mezzo con cui abbiamo molta confidenza è il traghetto, appuntamento ormai fisso per raggiungere la nostra amata Sardegna. Il battello che si stacca lentamente dalla costa e si immerge nel blu del mare, è uno dei mezzi più poetici che io conosca e per questo trovo che affrontare le traversate marine con i bambini sia molto stimolante. Come consigli, valgono sempre quelli che vi ho dato nei due precedenti paragrafi. Qui sicuramente si può giocare molto con loro, sia in senso letterale – nelle grandi children area che ormai offrono tutte le navi – sia con la fantasia. Si va per mare, come pirati o grandi esploratori e i bambini questo lo sanno. Inoltre credo che quando si è lontani dalla terra, l’orizzonte è solo azzurro infinito e la nostra casa è sempre più lontana si ha quella sensazione di avvicinarsi a un altrove, che è l’essenza stessa del viaggio. Sta a noi genitori comunicarlo ai bambini…anche senza parole.
Le emozioni in barca
Restando in mare si può portare i bambini in barca ed è uno spasso! Naturalmente, non sta certo a me ricordarvi di valutare con attenzione le condizioni del mare ( o del lago) e di fidarvi del parere degli esperti in loco. Una volta che sarete certi che sia il momento giusto, non fatevelo scappare! La prima volta su una vera barca per noi è stato a Lignano Sabbiadoro, con una serena uscita a vela nelle placide acque dell’Adriatico. Poi non è mancato un divertente giro all’Albufera di Valencia e quindi ultimamente nelle splendide Seychelles per un momento di snorkeling. Qui, in agguato c’è sicuramente il sole perciò non scordate tutte le protezioni che usate sempre al mare e anche qualcosa in più. Per noi, ad esempio si è rivelata utilissima una maglietta anti-UV acquistata al decathlon (se volete leggere tutti i miei consigli per viaggiare alle Seychelles con bambini leggete qui). In barca i bambini apprezzano il contatto con il mare, il rollio delle onde, gli schizzi d’acqua sulla pelle. Durante la breve uscita per lo snorkeling a Seychelles, il mio piccolo si è divertito tantissimo a gettare briciole di pane ai pesci e a vederli affrettarsi intorno all’imbarcazione. Quella gita è stata uno dei momenti più belli di tutta la vacanza, da rifare sicuramente!
Un giro in ape-calessino
Se riuscite, ritagliate nei vostri viaggi dei momenti con mezzi di trasporto più stravaganti. Vi garantisco che per i bambini è sempre fantastico salire su nuovi veicoli, e cambiare prospettiva cambia il viaggio anche dentro. Dai più comuni ai più insoliti, fra i mezzi di trasporto conosciuti con mio figlio che ricordo con maggior piacere c’è sicuramente l’ape-calessino. Con il simpatico tre-ruote abbiamo visitato la campagna di Polignano a Mare e i vicoli storici che non possono essere percorsi autonomamente in macchina. Per i bimbi è davvero magico! Sentire il vento che scompiglia i capelli e godersi il sole sulla faccia mentre si esplora una piccola città o ci si inoltra in mezzo alla natura riempie di felicità chiunque e per questo credo che sia anche un mezzo molto romantico. Sì, romantico. Per due, ma anche in famiglia. In questo caso il consiglio che vi lascio è solo quello di ricordare che essendo l’ape aperta è opportuno riparare i piccoli dal vento e portare un cappellino per il sole.
Tutti in carrozza!
Nella classifica dei mezzi più strani che abbiamo sperimentato c’è sicuramente il carro tirato dai buoi. L’abbiamo fatto alla Digue, durante il nostro viaggio a Seychelles, proprio perché al nostro piccolo, come penso a quasi tutti i bambini del mondo, piacciono gli animali. In questo modo si vive un viaggio nello spazio, ma anche nel tempo, dato che sembra di essere in un’epoca lontana lontana, prima che le quattro-ruote cambiassero faccia al pianeta. In realtà mi è sembrato un po’ crudele vedere quella grande bestia col capo piegato dal giogo, ma non credo di avere abbastanza elementi per giudicare. Il bambino si è divertito molto, e abbiamo avuto anche il “momento avventura” quando il nostro “taxi” si è allontanato di corsa da un suo simile che non voleva cedergli il passo. Una scena che non avrei mai pensato di vivere, specie ai nostri tempi. Ma viaggiare serve anche a questo. Certo non è facile trovarsi in un posto dove si trovano carretti trainati da bovini, sono sicura che nei vostri viaggi avrete sicuramente avuto la possibilità di viaggiare in carrozza: non fatevela sfuggire!
La Funicolare
La funicolare di cui vi parlo si trova a Montecatini Terme ed è una delle cose che vi consiglio di fare durante una visita alla Città del Natale. Anche questo locomotore permette di viaggiare nel tempo, fino all’Italia della Belle Epoque, con i suoi caffè fumosi e i palazzi liberty. Ai bambini sembrerà di essere su un trenino d’epoca con i suoi sedili in legno e le carrozze in ferro. Al mio è piaciuto molto stare sul terrazzino e osservare i ripidi binari che si inerpicano sulla collina.Non dappertutto si trovano le funicolari, certamente però potete trovare vecchi tram come a Lisbona.
L’Ovovia
Simile come concetto alla funicolare, ma sospesa a mezzaria, l’ovovia affascina sempre i cuccioli di famiglia. Per il mio, in Val di Sole, è stato molto emozionante – alla partenza sembrava un po’ perplesso a dire il vero – perché ha scoperto pian piano che stavamo salendo sul cucuzzolo della montagna! E’ stato bello fargli notare la natura sotto di noi, le vacche al pascolo, gli alberi, i panorami. E poi, tutto sommato, con quel leggero oscillare gli è sembrato di stare su una giostra.
Tutto il mondo gira…la ruota panoramica
Dulcis in fundo, a proposito di giostre, la ruota panoramica non è davvero un mezzo di trasporto, ma è comunque un marchingegno che permette di cambiare visuale sulle città, di abbracciarle dall’alto e di scoprirne dettagli che normalmente sfuggono e, poi, è senz’altro divertente! L’ho riscoperta proprio con il bebè e penso che d’ora in poi la metterò più spesso in programma nei miei viaggi. Ad ennesima conferma di quanto sia rivoluzionario viaggiare con i bambini. Con loro si fa tabula rasa delle nostre esperienze e si riscrivono da capo!
Molti altri sono stati i mezzi che abbiamo incontrato nei nostri viaggi: autobus, trenini turistici, golf car…. ma quelli di cui vi ho parlato mi sono sembrati i più rappresentativi. Del resto ci sono alcune gravi mancanze, come il treno, un mezzo che io adoravo ma che, per i brutti ricordi delle mie ultime esperienze, non ho ancora praticato con mio figlio; e alcuni desiderata come lo sleddog, il trekking con alpaca, o l’escursione con gli asinelli. In definitiva, credo che provare diversi mezzi di trasporto possa essere una buona strategia per fra apprezzare maggiormente il viaggio ai più piccoli anche in caso di stanchezza o noia.
E voi? Quale mezzo prediligete per viaggiare coi piccoli? E il più strano? fatemelo sapere nei commenti!