Il sentiero si snoda dolcemente a lato del torrente. L’aria è fresca, temperata dall’ombra delle grandi conifere che si slanciano decise verso il cielo. Non ci abbandona mai il fragore del fiume: il più naturale white noise che esista, talmente rilassante che basta chiudere un attimo gli occhi ed è come aver fatto mille sessioni di yoga. Senza accorgercene guadagniamo quota, non molta, ma abbastanza da rimettere al lavoro i quadricipiti tesi per la camminata di ieri. Il nostro bimbo, ormai abituato ad essere trasportato nello zaino, guarda curioso il bosco che lo sovrasta. Porta ancora negli occhi lo stupore per lo spettacolo che ci siamo lasciati alle spalle: il getto d’acqua tuonante delle cascate Nardis, le prime che si incontrano pochi passi dopo l’ingresso nell’area protetta.
Ci troviamo nella val Genova, splendida vallata laterale della val Rendena, in provincia di Trento, conosciuta in tutto il mondo per le cascate e tutelata dal Parco Naturale dell’Adamello Brenta. Improvvisamente ho un dejavu e il pensiero vola lontano, al di là dell’oceano. Ho già percorso chilometri fra verde e roccia accompagnata dal suono inconfondibile degli alti salti dei torrenti. Precisamente, allo Yosemite National Park, negli Stati Uniti: un luogo il cui nome porto scolpito nel cuore per quel senso di sublime che ti accompagna ovunque al suo interno. Anche qui, come laggiù, si procede da una meraviglia all’altra, senza mai perdere di vista l’ardito funanbolo – il fiume Sarca in questo caso – che con le sue acrobazie, fra rapide, cascate e vortici impetuosi, regala uno spettacolo sempre nuovo.
Ma non sono solo queste le affinità fra tali paradisi così lontani. Più prosaicamente, anche il sistema organizzativo dei due parchi mi sembra simile. All’imbocco della valle si è accolti da un casottino informativo in cui si viene dotati di una mappa che riporta i principali view point e le relative attrattive. L’ingresso è permesso anche in automobile, ma, per quasi tutta la giornata, si arriva solo fino a un certo punto oltre il quale si può procedere solo la mattina presto o in serata. Per chi lo preferisce, la valle è visitabile anche con una navetta che fa la spola fra un punto e l’altro del parco fino al limite consentito. Ed è questo andirivieni dello shuttle, unito alla segnaletica che, simpaticamente, ricorda la presenza degli orsi bruni che di nuovo riporta la mia mente all’esperienza americana. E chi l’avrebbe mai detto che a pochi passi da casa si trovasse un luogo simile?
Mentre sono persa in questi pensieri, arriviamo prima alla cascata del Casol e poi, dopo una breve salita, alle cascate del Lares. Non ci metto molto a rendermi conto che la loro visita giustifichi qualsiasi fatica: il fiume precipita talmente impetuosamente da creare grandi spruzzi vaporosi che giungono fin sul sentiero. Dapprima resto ammutolita, ma poi non posso non farmi contagiare dagli urletti di gioia del piccolo esultante: lui che adora fontane e rubinetti, è ipnotizzato dalla spropositata quantità d’acqua che pian piano gli bagna il viso e gli arriccia i capelli. Del resto ci troviamo ad un punto di osservazione straordinario: dopo un breve tratto nel sottobosco, infatti, il percorso termina su una specie di terazzino dirimpetto alle cascate: addirittura bisogna prestare un po’ d’attenzione perché, proprio per la vicinanza al balzo del torrente, la terra è bagnata e scivolosa.
Siamo qui, nella val Genova, ma potremmo anche essere altrove, Yosemite, Alaska, Norvegia: i paragoni si sprecano. E forse sta qui il segreto di luoghi come questi, dove la natura svela il suo carattere più vigoroso: con la la loro immutata bellezza ti portano via fermando il tempo e lasciando ricordi indelebili.
Val Genova, altre informazioni: la val Genova è una valle che dal paese di Carisolo si spinge per 17 km tra il gruppo dell’Adamello e la Presanella fino alla piana di Bedole (1584 m. s. l.). Per vedere le cascate si può scegliere fra vari mezzi: in auto, informandosi sugli orari e i limiti di percorrenza presso le varie case del parco o sul sito val Genova; con lo shuttle bus in partenza dal check point diga e che effettua fermate in vicinanza delle attrattive maggiori; col Trenino Pinzolo-Ponte verde fino a questa località per proseguire poi con la navetta; a piedi, percorrendo il famoso Sentiero delle Cascate. Questo percorso si spinge ben oltre il punto che ho raggiunto io con la mia famiglia, e molte altre sono le cascate che si incontrano dopo quelle del Lares. Ricordate che la val Genova non è visitabile in autunno e in inverno, ma per essere sempre aggiornati vi invito a visitare il sito del Parco Adamello Brenta o quello dedicato alla valle.
Il consiglio da mamma: la val Genova è assolutamente da non perdere durante una gita in famiglia sia che vi troviate in val Rendena, sia che soggiorniate nella vicina val di Sole. I bambini si divertono molto, non soltanto per le cascate, ma anche per i bei prati in cui possono giocare. Se viaggiate in compagnia di bimbi piccoli, io vi consiglio di attrezzarvi con zaino porta bebè: ho visto molte coppie con il passeggino, ma sinceramente in questo modo siete obbligati a percorrere la strada, mentre, a mio avviso, è molto più suggestivo il sentiero. Nel caso in cui sceglieste questa opzione, prestate attenzione nelle vicinanze della cascata dove il terreno può essere scivoloso.