Come promesso nel post introduttivo, prima di partire per la mia prossima vacanza montana, ecco in quest’articolo qualche consiglio o suggestione per visitare un’altra bellissima area del Trentino – Alto Adige, la Val Gardena. Sicuramente, una delle mie preferite. A dire il vero, scrivo questo post, fuor di metafora, con la morte nel cuore. E’ proprio di ieri infatti la notizia del triste epilogo della vicenda dell’orsa Daniza, su cui ho espresso la mia opinione chiaramente qualche tempo fa. Mi sono sempre stupita dell’attenzione all’ambiente e dell’amore per la natura che sembrano comunicare questi luoghi incantati. Spero quindi davvero che la Provincia di Trento possa in qualche modo riemergere dal baratro in cui è caduta con quest’errore madornale e tornare ad essere un esempio per tutti.
Ma torniamo alla Val Gardena, culla della civiltà ladina nel Südtirol. La Val Gardena evoca già nel suo nome l’idea di un giardino fiorito e non è difficile a queste altitudini immaginarsi un prato incantato da cui occhieggiano stelle alpine. Con quest’immagine non ci si allontana molto dalla realtà poiché la Gardena, a differenza di molte altre vallate alpine, è un susseguirsi di dolci pendii, terrazzamenti , poggi e alpeggi a cui confini si innalzano imponenti i singoli massicci dolomitici ( il Sassolungo, le Odle, il Sella). Alla varietà di forme, poi, si aggiunge la ricchezza dei colori delle rocce: giallo ocra, bianco, rossastro, vene violacee. E’ difficile trovare altrove un ambiente così espressivo su cui, a coronamento del quadro armonioso, sorgono, come margherite sui campi, i graziosi paesini. Per la varietà geologica quindi e le diverse altitudini che presenta in un limitato spazio questa valle è la destinazione perfetta per le vacanze di ogni tipo: sia che ci si voglia rilassarsi in facili camminate con tutta la famiglia, sia che ci si voglia cimentare in escursioni più impegnative, con qualche ferrata o addirittura con la scalata di una delle sue vette. Nell’area escursionistica della valle si trovano infine i due parchi naturali dello Sciliar e del Puez-Odle: che tutelano entrambi due paesaggi assolutamente da sperimentare.
I punti d’appoggio tipici per una vacanza in Val Gardena sono rappresentati dai 3 paesi più famosi: Ortisei, Santa Cristina e Selva di Val Gardena. Per risparmiare qualcosina però si può pensare di cercare alloggio fuori da questi centri più noti e una buona alternativa può essere rappresentata dal paese di Bulla, poco distante da Ortisei. Certo, ad ogni modo, vi consiglio di visitare Ortisei con le sue belle case affrescate, i balconi ingentiliti dai gerani e petunie e i negozietti in cui fare shopping. Ortisei si trova a 1234 metri slm in una conca ai piedi del monte Rasciesa (da qui raggiungibile in funivia). In centro, si trovano il museo della Val Gardena, dedicato alla storia, all’archeologia ma anche alla tradizione della scultura in legno (tutelata da un marchio apposito) e il monumento all’eclettico personaggio di Luis Trenker: scrittore, regista ed alpinista originario della valle. Santa Cristina e Selva sono invece centri più piccoli, ma ugualmente pittoreschi, in cui val la pena perdere una giornata. Selva di Val Gardena, in particolare, situato ai piedi del Sella, a 1563 msl, è uno dei centri più prestigiosi di tutte le Dolomiti. Molto curioso, a Santa Cristina, è il sentiero planetario con tappe didattiche dedicate ai pianeti e alle loro caratteristiche.
Val Gardena: alcune escursioni
Come accennavo poc’anzi, da Ortisei una delle più facili escursioni è senz’altro quella sul monte Rasciesa: facile sì, ma non per questo meno bella. Si sale con la funivia e poi ci si incammina per un sentiero parzialmente segnato, ma impossibile da sbagliare, a mezza costa. Il panorama è superbo: il Sassolungo, le Odle, La Marmolada, il Sella. Sotto, la valle appare lontana come se fosse disegnata su una mappa e qua e là spuntano baite di legno, laghetti e cavalli al pascolo. Volendo si possono raggiungere le malghe Saltner e Brogles.
Un’altra comoda alternativa è rappresentata dalla funivia del Seceda. Anche il Seceda, con i suoi 2518 m, è uno splendido terrazzo affacciato, in questo caso, anche sulla valle di Funes. Da qui si può pensare di scendere a Ortisei con un percorso di circa quattro ore in mezzo a boschi, pareti e torrioni di pietra.
Sicuramente fra le escursioni che vi consiglio di non perdere ci sono quelle nel gruppo delle Odle, letteralmente “gli aghi”, nomignolo che la catena si è guadagnata per il profilo appuntito e aspro delle sue vette. Un giro molto bello ma impegnativo che io ho fatto con il mio compagno è la traversata del Puez- Odle a partire dalla sella erbosa del Passo Gardena. Questa località, punto di partenza per molte escursioni, può essere raggiunta comodamente in autobus, così si può decidere di impostare l’itinerario come più piace senza dover pensare al recupero dell’automobile. Dal passo si prende il sentiero Alta Via n. 2 che, passando per una magnifica valletta rocciosa conduce alla forcella del Cir. Se devo essere sincera, noi abbiamo mancato l’attacco del tracciato e in questo modo abbiamo aggiunto una tappa alla già lunga camminata che ci ha condotto in vetta al Gran Piz da Cir (2592 m). Questa è un’altra possibile escursione che offre la zona, ma presenta brevi tratti attrezzati ed esposti che potrebbero scoraggiare le persono più inesperte. Una volta giunti in vetta si rimane a bocca aperta: è il Sella compatto e maestoso che si rivela alla vista in tutta la sua imponenza. Forse questo panorama è dei più belli che io abbia mai visto.
Tornando al percorso giusto, si prosegue sempre sul 2 attraversando ambienti di estremo fascino: lo sguardo spazia fra piramidi, guglie e pinnacoli, si insinua nella Val di Chedul e si perde nell’ampia conca valliva dell’altipiano carsico del Crespeina, con il suo piccolo lago ceruleo.
Questa zona ha anche il pregio di non essere frequentatissima e ci si può perdere un po’ in contemplazione delle vedute vaste e silenziose. Per chiudere il giro noi, arrivati alla forcella del Ciampei, abbiamo deciso di scendere nella famosa Vallunga mediante il sentiero 14A.
Questo è stato sicuramente il tratto più impegnativo di tutta la giornata poiché il sentiero è una ripida traccia ghiaiosa che, scendendo in un canalone, si immette nella valle. Quest’ultima meriterebbe un articolo a parte: una meravigliosa lingua prativa dove ci si può rilassare con facili camminate all’ombra dei boschi, oppure con la corsa e divertenti giri in bici. E’ anche una zona piena di masi e mucche al pascolo che fanno felici tutti i bambini ( e non solo loro!). Attraverso la vallunga si raggiunge infine l’abitato di Selva, molto frequentato soprattutto nella stagione invernale ,e da qui, con i mezzi, rientrare all’hotel.
Uno dei punti di forza di tutta l’area, ma mi sentirei di dire di tutto il comprensorio dolomitico, sono i collegamenti ramificati ed efficienti che permettono di dimenticarsi della macchina per tutta la durata del soggiorno. Se a questi si aggiunge la possibilità data dagli impianti di risalita per raggiungere in breve tempo selle e punti strategici, capirete come la valle permetta di godere dei suoi tesori proprio a chiunque.
Altre bellissime escursioni possibili nel territorio sono poi l’anello del Sassolungo, la salita al rifugio Pisciadu sul Sella, una passeggiata sul fiabesco altipiano dell’Alpe di Siusi, a cui già facevo cenno nel precedente articolo.
Come ho già cercato di far capire sopra però, questa valle non è solo per gli escursionisti più esperti e anche le famiglie con bambini, chi voglia ritemprarsi al fresco delle montagne pallide, gli appassionati di mountain bike e gli arrampicatori qui troveranno un ventaglio di proposte incredibili. L’accoglienza da queste parti poi è un’arte sapiente e antica e non mi è mai capitato di trovarmi male o di confrontarmi con persone scortesi. Il turista è coccolato e vezzeggiato, l’ambiente è tutelato e curato come appunto un giardino fiorito. Ci si stupisce delle piccole cose: i graziosi cancelletti in legno che delimitano i campi, le strade punteggiate di aiuole fiorite al massimo della forma, le tende ricamate, le stufe, le sculture mai deturpate da scritte o altro. Ed il bello è che tutto questo accade senza quel sapore di finzione che si prova in altri luoghi e questa continua opera di restauro e cura sembra più il frutto di un attaccamento ai propri luoghi e dell’orgoglio delle popolazioni altoatesine.
Speck e patate: occhio alla dieta! 😉
Per finire questa breve e sommaria introduzione alla Val Gardena non posso fare a meno di accennare alla cucina, così ghiotta e genuina. Nei rifugi d’alta quota mi sono rimessa in sesto con gustosissimo speck e patate al forno, knodel e profumatissimi strudel di mele. Ma anche negli hotel e nelle pensioni, al termine delle lunghe escursioni, i buffet vari e colorati, le portate semplici ma saporite e generose, gli ottimi dolci hanno sempre contribuito a chiudere in bellezza i miei soggiorni dolomitici.
Insomma, la Val Gardena mi ha regalato ricordi piacevolissimi: momenti quieti in cui la giornata inizia alle prime luci dell’alba e si conclude presto quando la notte è ancora giovane. Tempi dimenticati da chi vive in città e che a queste altitudini può ricalibrare i propri ritmi su quelli della natura e, per un attimo, riconciliarsi con essa.
Informazioni pratiche:
Tutto quel che vi serve per una vacanza in Val Gardena lo trovate al sito ufficiale turistico della valle oppure in quello più generale dell’Alto Adige. A queste informazioni io ho aggiunto la consultazione di alcune guide e mappe: A piedi in Val Gardena di Stefano Ardito, ed. Guide Iter; Il grande Atlante Escursionistico delle Dolomiti, ed. Kompass; Dolomiti, Guide Mondadori edizioni. Se siete alla ricerca del lato più artistico e spirituale della valle consiglio anche: Sudtirolo. Arte e luoghi, di Leo Andergassen, ed. Athesia.
La Val Gardena❤❤❤ sono stata anche io in tutti i posticini che hai descritto:) ogni estate fuggo tra i monti ogni volta che posso..
Beata te! Io è un po’ che manco, ma questa valle è forse la più bella che ho visto…