I villaggi di pescatori, grappoli di case colorate accatastate sulle scogliera, sono il tratto più seducente della riviera ligure di Levante. Fra tutti ce n’è uno, che amo particolarmente, il più orientale, che è un piccola perla custodita fra mare e colline: il borgo di Tellaro. Qui, camminando sui gradini corrosi dalla salsedine, respirando l’odore dei limoni e ascoltando il verso stridulo dei gabbiani si resta ammaliati dalla sua autenticità. Di particolare bellezza è la chiesa rosa antico costruita direttamente sugli scogli, ma anche le facciate pastello, le barche di legno variopinte ammassate nel porticciolo e sotto le volte del “carruggio” contribuiscono a costruire quell’atmosfera ligure tanto amata. Ecco perché nonostante sia relativamente meno frequentato delle Cinque Terre o di Porto Venere, Tellaro è uno dei paesi più pittoreschi dell’intera riviera, non a caso riconosciuto fra i Borghi più belli d’Italia.
A Tellaro potrete divertirvi a scoprire le sue tradizioni e leggende, come quella del “Polpo Campanaro” che ha dato il via alla tipica sagra estiva dedicata al prelibato mollusco. Si dice che nel tempo in cui i mari erano infestati dai Saraceni, in una notte di tempesta fu un polpo gigante ad arrampicarsi fin dentro il campanile e a suonare le campane svegliando gli abitanti e sventando l’assedio dei pirati.
La storia è ricordata da un’iscrizione in latino posta sulle mura esterna dell’edificio religioso e, a riprova dell’affezione degli abitanti per la creatura marina, il simbolo del polpo è un elemento ricorrente della piccola cittadina, un simpatico dettaglio riconoscibile in maniglie, pomelli, fontane.
Ma il paese è una base perfetta anche per l’escursionismo. Risalendo i suoi vicoli ripidi e stretti, ci si ritrova infatti presto sulle mulattiere del Parco Regionale di Montemarcello Magra. Quest’area protetta è stata fondata a tutela dell’alveo dei fiumi Magra e Vara, ma in questa zona, il promontorio del Caprione, dà il meglio di sé. Si cammina fra uliveti terrazzati e boschi che di improvviso si aprono regalando sublimi scorci sulla costa. Si può decidere di rimanere a mezza costa così come di salire più in alto o di scendere di nuovo al mare verso lidi segreti. Per esempio in poche decine di minuti, immediatamente alle spalle di Tellaro, vi consiglio di visitare le rovine dei due antichi villaggi di Portesone e Barbazzano, per vedere gli edifici ancora ben conservati ma romanticamente ricoperti di edere e rovi. Si può anche decidere di raggiungere a piedi altri abitati davvero caratteristici come quelli de La Serra, Montemarcello (anch’esso insignito del riconoscimento dei Borghi più belli d’Italia), Ameglia, senza dimenticare i poetici Lerici e San Terenzo.
Per chi voglia rinfrescarsi con un bagno, non resta poi che l’imbarazzo della scelta fra le spiagge di Fiascherino e di Lerici (la mia preferita è la prima). Potrete anche scendere a una delle spiagge più amate dell’intera zona, la nera Punta Corvo raggiungibile grazie a una lunga scalinata (700 scalini!) a partire dalla vicina Montemarcello. Ma non preoccupatevi perché anche se sarete fuori allenamento potrete gustarvi un tuffo nelle acque che bagnano il promontorio con una facile alternativa: gli scogli di Punta Bianca (se volete saperne di più ve ne ho già parlato qui). Qui si arriva con un breve sentiero che ha dalla sua anche il fascino di alcuni bunker della Seconda Guerra Mondiale perfettamente conservati. Ma non è tutto perché a completare l’offerta balneare dell’area fra Fiascherino e Tellaro si trova uno stabilimento per VIP: il famoso Eco del Mare. Riparato in un’insenatura dalle acque turchesi è una vera oasi di pace perfetta per chi sia alla ricerca di comfort e relax. Naturalmente, con un’imbarcazione potrete raggiungere facilmente qualsiasi punto sulla costa (e perché non noleggiare una canoa?) o addirittura fermarvi sotto qualche falesia a contemplare la bellezza selvaggia di questa ultima punta di Liguria.
Infine, non dimenticatevi che esiste anche un servizio di battelli per la spiaggia di Punta Corvo in partenza alla foce del fiume magra, in particolare da Bocca di Magra e Fiumaretta. Per maggiori informazioni vi consiglio di rivolgervi alle sezioni del CAI locali o agli uffici del parco: www.parcomagra.it
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