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Le incredibili storie dell’Acquario di Livorno
Un giorno qualcuno inviò all’Acquario di Genova un grande scatolone con un biglietto: “Cuba” e “agosto 1996” erano le uniche indicazioni riguardo al suo contenuto. Con enorme sorpresa, una veterinaria della struttura trovò al suo interno un esemplare di tartaruga verde e quelle scarne parole ne dichiaravano la provenienza e la data di nascita. Questa è la storia che sta dietro a Cuba, come è stata ribattezzata da allora una delle due maestose tartarughe marine che nuotano, con infinita grazia, all’interno di una grande vasca dell’Acquario di Livorno. Di trame come queste, in realtà, se ne contano svariate all’interno della struttura della città labronica, perché ogni creatura marina che l’abita potrebbe raccontare la sua storia. E non importa che ci parli di recupero e di protezione, come quella degli squali pinna nera oppure del pesce Napoleone; del ri-adattamento e l’invasività del pesce scorpione o dell’incredibile “paternage” di cui sono un esempio i cavallucci marini. Tutte insieme fondono un tessuto invisibile, una tela che unisce ogni ambiente dell’acquario e ci conduce per mano alla scoperta delle meraviglie del mondo sommerso.
Sarà perché sono nata e cresciuta davanti alle onde, l’osservazione del mare ha sempre esercitato su di me un fascino irresistibile. Appena posso mi tuffo a fare snorkeling e ormai sono quasi un’esperta di acquari dato che non esito a visitarli in qualunque parte del mondo essi si trovino: da San Francisco a Valencia, per parlare di quelli esteri, oppure il complesso di Genova, l’Oltremare di Riccione ed anche quelli più piccoli come Cala Gonone. Forse questa passione è un tratto genetico perché anche mio figlio pare esserne contagiato tanto che, da tempo, programmavo una visita all’Acquario di Livorno insieme a lui. E finalmente qualche domenica fa ne abbiamo avuto occasione.
Vi dico subito che se vi aspettate le dimensioni dell’Acquario di Genova partite con il piede sbagliato. Quello di Livorno è molto più piccolo, ciononostante non ne sarete delusi. Si vede che la regia è la stessa: l’allestimento è davvero curato, il percorso ben concepito, l’approccio didattico e l’obiettivo di sensibilizzazione del largo pubblico e pure delle giovani generazioni nei confronti dell’eco-sostenibilità sono espressione dello stesso spirito del fratello maggiore ligure.
L’Acquario di Livorno: la storia
L’Acquario di Livorno ha riaperto al pubblico il 31 luglio 2010, al termine di un lungo lavoro di restauro iniziato con il passaggio alla gestione, non a caso, della Costa Edutainment SPA: la stessa che cura l’Acquario di Genova e altre 11 strutture analoghe, fra cui i Parchi della Riviera Romagnola Oltremare, Aquafan, Italia in Miniatura e, in collaborazione con Panaque srl, l’Acquario di Cala Gonone in Sardegna. Da allora non smette di rinnovarsi ed ogni anno il polo livornese si arricchisce di nuove specie ed iniziative. Fra le novità del 2018, rientra anche il restyling dell’area di ingresso e della biglietteria e la possibilità di acquistare i biglietti on-line direttamente dal sito. Ma se volete scoprire la novità principale del 2018 vi invito a continuare la lettura!
La visita all’Acquario di Livorno
A livello personale, fra gli aspetti che ho apprezzato maggiormente si trova l’ampio spazio riservato al “mare nostrum” che ha il merito di mostrare quanto anche le nostre acque siano popolate di svariate creature non meno affascinanti di quelle caraibiche. Proprio da questa convinzione prende le mosse il percorso di visita. I bambini si incuriosiscono subito dei grandi crostacei dei fondali, visibili in natura soltanto ai SUB ed anche, bisogna ammetterlo, protagonisti della nostra tavola come aragoste e batti-batti. E parlando di alimentazione, un tema molto istruttivo che viene illustrato nell’acquario è quello della pesca intensiva. Il mercato punta a poche specie ittiche ormai prossime al collasso. Come dimostra l’intera vasca del pesce povero ne esiste invece una pluralità, quali le salpe, che potrebbe riportare in equilibrio il sistema. Se poi qualcuno pensasse che l’ambiente del Mediterraneo offrisse un substrato omogeneo e ripetitivo, qui troverebbe la smentita alle proprie convinzioni.
Basterebbe infatti mettere a confronto gli ambienti della posidonia, il “giardino di mare” come lo chiama il mio bimbo, con quelli delle scogliere, dei coralli o ancora degli abissi per rendersi conto dell’infinità di declinazioni dei nostri mari e dei colori e delle forme stravaganti che si muovono in esso. Fra le creature che più hanno destato il nostro stupore, ricordo certamente le stelle marine, gli inconsueti “ricci matita” e le meduse: tanto temute in mare aperto, quanto ipnotiche e seducenti in acquario.
Ma fate attenzione quando sarete in questa zona: accanto alle meduse svolazzano dei guanti di lattice che mostrano, in modo incontrovertibile, la loro pericolosità per i pesci e gli animali – fra cui le tartarughe – che se ne nutrono andando incontro alla morte. A ben vedere, questo è solo uno dei focus sull’eco-sostenibilità che l’Acquario offre ai suoi visitatori. Molto importante, in questo senso, è il progetto di verifica della salubrità delle acque marine attraverso il monitoraggio in vasca di una specie di ricci che l’Acquario di Livorno porta avanti in collaborazione l’Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale (I.S.P.R.A.). e il Centro Interuniversitario di Biologia Marina (C.I.B.M.). Dietro l’apparenza di un luogo di svago e intrattenimento per famiglie, l’Acquario quindi rivela il suo impegno per la tutela degli ecosistemi marini non soltanto tramite la divulgazione, ma anche mediante un posto di prim’ordine nella ricerca e interventi concreti.
Come è normale che sia, per i più piccini, la sezione più sorprendente è quella riservata ai climi tropicali. Non solo perché qui si si trovano il pesce pagliaccio e il pesce chirurgo -rispettivamente “Nemo” e “Dory” degli amatissimi film d’animazione disney-pixar – che ogni bambino sa riconoscere a un miglio di distanza, ma anche per l’osservazione degli squali e delle tartarughe. Mentre ai più piccoli lo stupore arricciava le labbra per poi prorompere in gridolini di gioia, noi genitori siamo rimasti incantati davanti all’eleganza di tali creature marine. La sensazione è quella di un’occhiata furtiva a un mondo che ci è vicino, ma in cui non possiamo mai penetrare completamente: possiamo solo ammirarlo da lontano, con rispetto e delicatezza, come se fosse una palla di cristallo.
Del resto, anche gli adulti possono imparare molto davanti a queste vetrate. Molti dei loro ospiti sono infatti vittime dell’importazione illegale di specie esotiche. Oltre a Cuba, a cui vi ho accennato sopra, anche Ari, l’altra tartaruga verde, è frutto di un’esportazione clandestina. Questa volta dalle Maldive. E poi c’è Linute, uno dei tre squali pinna nera. Come se non fosse già abbastanza per lui il rischio di cadere vittima del finning – il taglio delle pinne a scopo alimentare – il povero pesce ha vissuto in un piccolo acquario in un locale notturno per svariati anni e, prima di essere recuperato e curato, è diventato cieco. Con sorpresa si scopre infine che pure il bizzarro e trans-gender – questo abitante degli oceani cambia sesso con l’aumentare dell’età! – pesce Napoleone è a rischio di estinzione poiché viene pescato massivamente per la prelibatezza delle sue labbra. Quello che si prova dunque davanti a queste vasche è un mix emotivo: la rabbia, per la nostra miopia e il nostro egoismo si mescolano con la gioia nel sapere che esistono possibilità di recupero. E pian piano si fa strada in noi la consapevolezza che ogni specie è importante ed è necessario un cambio di rotta: individuale e globale. Prima che sia troppo tardi, prima che la meraviglia lasci campo alla desolazione e il mare si faccia deserto. E questo insegnamento è il dono più grande che possiamo fare ai nostri figli.
Vi segnalo che, oltre a queste macro-aree, troverete molti altri punti di interesse. Se siete con i vostri figli, sono imperdibili una sosta alla vasca tattile dove si prova l’emozione di accarezzare razze e rombi; una visita al fossile vivente del limulo, più affine a scorpioni e ragni che ai crostacei, oppure ai cavallucci marini e ancora al piccolo ma suggestivo tunnel delle aquile di mare. Alla fine potrete rilassarvi tutti insieme sulle gradinate della platea che si affaccia sull’enorme vasca mediterranea, con tanto di riproduzione di un relitto archeologico greco romano. Ed anche i più piccoli qui potranno sfogarsi e sgambettare liberamente: una cosa questa che ho apprezzato particolarmente.
Tuttavia, se pensate che sia finita qui, vi sbagliate di grosso perché, non volevo “spoilerarvi” il finale, dopo il blu dell’acquario vi aspettano altre sorprese.
Dal mare alla terra: fra iguane e formiche tagliafoglia
Da qualche anno la struttura ha compiuto un altro importante passo e, dagli ambienti pelagici, è risalita in superficie: esattamente come accadde milioni di anni fa agli albori della vita sulla terraferma. Ecco quindi che al piano superiore della struttura incontriamo insetti, anfibi e rettili – fra cui alcune iguane – dove è possibile ammirare le novità 2018: i granchi di halloween – bizzarri granchi prevalentemente terricoli – e l’incredibile allestimento di un vero e proprio formicaio di formiche tagliafoglia.
Un exhibit, quest’ultimo, davvero originale ed interessante, costituito da due principali teche – la “teca nido” e la “teca stoccaggio” – collegate da tubature attraverso le quali le formiche si muovono liberamente coltivando un fungo che dà loro nutrimento! Nel vederle trasportare i preziosi frammenti di foglie mi hanno ricordato dei minuscoli, ma infaticabili, contadini. E pensate che una colonia può arrivare a consumare una quantità di vegetale pari alla razione di un bovino adulto!
L’Acquario di Livorno è noto infine per la bella terrazza panoramica, purtroppo però non abbiamo potuto accedervi a causa del maltempo, da cui è possibile ammirare le isole dell’Arcipelago Toscano e le bellezze della costa livornese, tra cui la Terrazza Mascagni.
Acquario di Livorno: attività didattiche e proposte per le famiglie
Oltre alla visita in autonomia, l’Acquario di Livorno offre un ventaglio di attività didattiche alle famiglie che vogliano approfondire la conoscenza della natura divertendosi. Seguendo il format edutainment proprio della società di gestione, infatti, attraverso animazioni e giochi vengono veicolati contenuti importanti di sensibilizzazione al rispetto e alla conoscenza dell’ambiente, in particolare quello marino. Si comincia con “Tutti insieme con Otto“, visita in compagnia della mascotte- il polpo Otto -che rivolgendosi soprattutto a bambini e ragazzi introduce argomenti di biologia e curiosità sul mondo marino. Si continua offrendo la possibilità di scoprire aspetti tecnici e della cura degli animali attraverso l’affascinante percorso “Dietro le Quinte” con cui i partecipanti possono vedere le aree tecniche poste dietro le vasche espositive con le vasche di quarantena, il laboratorio, la cucina, gli impianti e le vasche dall’alto. Un modo divertente per scoprire “l’acquario che sta dietro l’acquario”. E per chi invece fosse alla ricerca di un compleanno originale per i propri figli, la specialità dell’acquario è quella di poter festeggiare nella struttura con un’animazione davanti alle vasche espositive accompagnati da una guida biologa con giochi, domande e curiosità.
Natale all’Acquario di Livorno
All’Acquario di Livorno non mancano iniziative e proposte per il periodo delle feste. Fino al 6 Gennaio 2019 incluso, nei giorni di apertura al pubblico, in regalo il biglietto di ingresso
Ragazzo (sopra 1 metro di altezza fino a 140cm di altezza) per l’Acquario di Livorno per tutti i bambini ed i ragazzi che porteranno all’Acquario una pallina di Natale per decorare l’albero allestito presso la struttura (promozione valida per 1 bambino ogni 2 adulti paganti intero e non cumulabile con altre in corso).
Fino al 23 Dicembre, un dono speciale che l’Acquario riserva quest’anno ai più piccoli è la possibilità di spedire a Babbo Natale la propria letterina: i bambini a casa potranno scrivere i loro desideri e sogni e inviarli a Babbo Natale e ricevere in cambio un simpatico omaggio Sillabe.
Laboratori creativi ecologici
L’Acquario di Livorno propone anche uno speciale laboratorio creativo di riciclo della plastica “Riciclàti per le feste”
L’appuntamento è sabato 22 alle ore 11.00 per tutti i bambini ed i ragazzi. La partecipazione è su prenotazione.
Durante il laboratorio, bambini e ragazzi potranno divertirsi ed imparare a riciclare la plastica delle bottiglie per realizzare decorazioni natalizie eco-sostenibili, ma d’effetto con cui abbellire le proprie case.
Presepi sommersi
Dal 26 Dicembre e fino al 6 Gennaio 2019, i visitatori potranno ammirare nelle vasche espositive dell’Acquario di Livorno una vera e propria rassegna di presepi originali sommersi: ceramica e terracotta i materiali eco-sostenibili e non tossici utilizzati.
Per informazioni su queste e altre iniziative, costi e orari di ingresso, vi rimando al sito ufficiale: www.acquariodilivorno.it
Post in collaborazione con Acquario di Livorno