Sentieri infiniti che si srotolano in mezzo al verde, acque luminose, case di legno, palazzi signorili, eleganti promenade sul mare e poi ancora battelli, serre, gallerie d’arte, musei, dolci! Design e benessere. Questo per me è Stoccolma in poche parole. Una città stimolante, fatta di contrasti e di mille anime che si incontrano, a volte si frantumano, per dar forma a qualcosa di nuovo e unico. E d’altronde non potrebbe essere che così per la Regina del Nord: nata come isola protetta da pali (curiosità: stock significa proprio pali, mentre holm sta per isola) là dove l’acqua dolce e quella salata si danno la mano. Un avamposto difensivo perfetto fin dalle origini e per questo nelle mira di molti popoli che poi qui si sono riversati lasciando la propria impronta nella sua fisionomia.
E ne ha fatta di strada quell’isolotto per arrivare a quella perfetta commistione di antico e moderno che è oggi, per di più, diffusa su una costellazione di 14 isole perfettamente collegate. Siete nel torto se vi immaginate una città grigia e fredda: Stoccolma è vitale, innovativa e piena di luoghi da vedere. Il problema, casomai, potrebbe essere quello di individuare “che cosa” vedere nel suo sfaccettato intrico di attrazioni di ogni tipo. Ecco perché ho pensato di stendere una piccola guida con quello che, secondo me, non bisogna perdere:
1. Gamla stan: avendo poco tempo a disposizione, sicuramente metterei fra i primi luoghi da visitare il centro storico. Si tratta di un’intera isola, un tempo la sola, cuore vivo della capitale. Qui ci si perde volentieri nei suoi vicoli e strade dal caratteristico pavimento acciottolato. Noi l’abbiamo conosciuta guidati dall’occhio esperto di Esperienza di Stoccolma, che ci ha fatto notare particolari che sarebbero certamente sfuggiti a un turista. Per esempio, lo “specchio del pettegolezzo”, la scultura più piccola di Stoccolma (e anche del mondo?), i negozi di design raffinato, come quello di Lena M, lontani dal ciacolare affollato dei percorsi più turistici.
A Gamla stan si trova anche il Palazzo Reale (se vi trovate lì a mezzogiorno, potrete assistere al cambio della guardia, anche se non ci ha esaltato, a dire la verità) e visitare la Cappella dove, nel 2013, si son tenute le nozze delle Principessa. Naturalmente, una volta qui, anche noi abbiamo fatto tappa nella piccola piazzetta Stortorget per bere un caffè nel palazzo del Museo del Nobel.
Vi consiglio di drizzare le orecchie quando sarete a spasso per quest’isola: potreste sentir parlare il Finlandese avvicinandovi alla Finska Kyrkan, la chiesa dedicata alla comunità del Paese confinante, situata proprio in centro. Oppure potreste visitare la bella Tyska Kyrkan che ricorda il tempo in cui i Tedeschi erano una presenza molto forte nella città. La cosa che mi piaciuta di più? Osservare il sole riflettersi nelle vetrate degli edifici, facendosi spazio nelle vie anguste per poi imporsi con forza quando si raggiungono gli argini. Come arrivare: fermata metro Gamla stan, linea rossa o verde.
2. Passeggiata a Djurgården: dopo aver assaggiato un pizzico di vita cittadina a Gamla stan, mi butterei subito nei parchi di Djurgården: non importa se il tempo è poco, anche una semplice camminata qui fa sentire bene. Djurgården è veramente un luogo incredibile, un polmone verde disabitato che ospita unicamente musei, giardini, due parchi di divertimenti, orti e serre. In particolare, il luogo che ho apprezzato maggiormente su Djurgården è il Rosendals Trädgård. La mia anima romantica è andata in giubilo alla vista dei campi di fiori, le serre di vetro decorate con amore, i banchi con le verdure, il meleto dove fermarsi per un picnic! Vi aspettate questo da una capitale? E non solo, perché qui è possibile concedersi una bibita nel negozio di giardinaggio che è pure adibito a caffè!
Noi abbiamo provato il succo di rabarbaro accompagnato da sfiziosi dolcetti al cocco. In alternativa al Rosendals potreste visitare lo Skansen. Ammetto il mio iniziale scetticismo nei riguardi di questa attrazione, che molti mi descrivevano come una sorta di Svezia in miniatura, invece anche la visita a questo parco è stata divertente. A Skansen si trovano edifici provenienti da Svezia e Norvegia, smontati pezzo a pezzo e qui ricostruiti fedelmente per andare a costituire il primo museo all’aperto del mondo. Una ricapitolazione, insomma, del vivere rurale scandinavo.
Considerando che era bassa stagione e che molte delle principali attrazioni fossero già chiuse all’epoca della nostra visita, abbiamo fatto uno sforzo di immaginazione per capire come possa essere in piena estate. Tuttavia, lo zoo con gli animali da cortile, gli orsi, le alci e molte altre simpatiche bestiole hanno fatto la felicità del nostro piccolo (e quindi anche la nostra). Non è finita qui, però, perché a Djurgården si trovano anche due dei musei più famosi della Svezia: il Vasa Museet, che custodisce il relitto ottimamente conservato e restaurato del vascello Vasa (molto affascinante la storia del salvataggio!) e l’ABBA The Museum, che però noi non abbiamo visitato. Insomma: scoprite Djurgården! Rimarrete incantati.
Come arrivare: tram 7 o autobus 44, 69 o 76.
3. Moderna Museet: per gli amanti dell’arte contemporanea, ma non solo, questo edificio val la pena di essere visitato anche solo esternamente. Qui infatti si trovano sculture di Niki de Saint Phalle e suo marito Jean Tinguely, Alexander Calder e molti altri. Se poi si varca la soglia d’ingresso, si scoprono capolavori di Picasso, Andy Warhol, Robert Rauschenberg, Duchamp… Io ho avuto la fortuna di visitare la mostra monografica su Francesca Woodman che di per sé dà la misura dell’alto livello delle temporanee che si tengono in questo edificio. Ottimo anche il ristorante con una superba vista sul mare.
Come arrivare: fermata metro T-Centralen e, da qui, autobus 65. Oppure col tram, linea blu, fermata Kungsträdgården.
4. Fotografiska: mettetelo assieme al Moderna Museet per avere un bel paio di gemelli rappresentativi dell’amore degli Svedesi per la creatività. Il Fotografiska è un elegante spazio espositivo interamente dedicato a temporanee fotografiche. All’ultimo piano si trova un bar di design specializzato in cucina biologica, chiaramente da provare!
Come arrivare: fermata della metropolitana Slussen, linea rossa e verde
5. Svenskt Tenn: se siete a Stoccolma, non dovete assolutamente perdervi questa boutique, tempio del design svedese. Come vi ho già raccontato nel mio precedente articolo sulla capitale della Svezia, questo negozio conserva – e vende – gli oggetti disegnati da Josef Frank: il padre putativo del design made in Sweden. Qui ci si perde nel guardare i coloratissimi tessuti a motivo floreale, le abat jour senza tempo, i mobili in radica, i tappeti e molto, molto altro ancora. Una visita da Svenskt Tenn è un’immersione nell’arredamento scandinavo, ormai affermatosi in tutto il mondo. Qui si capisce perché!
Come arrivare: il negozio si trova a Nybroplan, molo da cui partono numerosi traghetti per l’arcipelago e non solo. La fermata della metropolitana più vicina è quella di Östermalmstorg.
6. Dans Museet: il Dans Museet (museo della danza) mi ha stupito. Merita una visita non soltanto per la sua collezione che vanta maschere tradizionali provenienti da ogni latitudine del pianeta, ma anche per l’allestimento espositivo: un valido esempio di come realizzare un museo interattivo semplice ed efficace. In pratica la collezione è esposta in vetrine e cassetti: come se si sbirciasse in una grande wunderkammer. Aprendo i cassetti si possono ascoltare brani di musica, vedere costumi cerimoniali, mettere in moto curiosi teatrini per comprendere la varietà di forme che la danza assume nel mondo.
Come arrivare: fermata della metropolitana T-centralen e poi a piedi.
7. Terrazza dello Stadshuset: lo Stadshuset (Municipio) è forse l’edificio più rappresentativo della città: non l’ho visitato suo interno, ma consiglio comunque una sosta qui per ammirare il magnifico panorama dalla sua terrazza. Affacciata sulla baia di Riddarfjärden, nell’isola di Kungsholmen, dai suoi giardini offre una delle vedute più belle sulla città vecchia. Per chi ne ha voglia, si può anche salire sulla torre per godere di una visuale ancora migliore. L’interno si può visitare solo con guide autorizzate in orari prestabiliti. Qui si tiene anche il famoso banchetto che segue l’assegnazione del Premio Nobel e questo è uno dei motivi per cui lo Stadshuset è uno dei luoghi più classici di un tour a Stoccolma.
Come arrivare: fermata della metropolitana T-centralen e poi a piedi.
8. Mariatorget e Monteliusvägen a Södermalm: più che SOFO, il quartiere trendy della città che tutti consigliano, dell’isola di Södermalm mi ha colpito molto l’area di Mariatorget e, di nuovo, una passeggiata: quella a Monteliusvägen. Södermalm, o come la chiamano gli abitanti, “Soder” è l’isola bohemienne di Stoccolma. E’ una zona densa di case popolari, quartieri residenziali, ma anche parchi, piazze e piacevoli sorprese. Mariatorget è una graziosa piazzetta con un bel giardino cinto da alberi. Ai suoi lati, sotto i portici, si trovano molti caffè in cui fare una pausa. Noi abbiamo scelto il Rival. Questo bar è un’autentica sorpresa perché non ci si aspetta che al suo interno siano collezionati splendidi ritratti fotografici originali degli Svedesi famosi. Per esempio, l’attore Stellan Skarsgård, che io ricordo per i film di Lars Von Trier e Millenium e suo figlio Alexander, il bel vampiro della saga televisiva americana True Blood. Qui si tocca con mano la prolificità, in campo espressivo, svedese. In questo locale abbiamo gustato dei truffle al cioccolato di cui mi sono innamorata. Cambiando genere, Monteliusvägen e i suoi dintorni, offrono un’altra faccia di Stoccolma. Sempre in compagnia delle guide di Esperienza di Stoccolma, abbiamo scoperto un isolato dove si trovano fiabeschi edifici in legno, fra cui il più antico della città. Da qui, con pochi passi, si riconquista la vista dell’acqua e di Gamla stan per poi ributtarsi nelle animate vie dello shopping attraverso un terrazzino fiabesco: così bello da sembrare finto.
Come arrivare: fermata metro Mariatorget, linea rossa.
9. Artipelag: lo metto per ultimo, perché rimane un po’ fuori Stoccolma, ma in realtà è il luogo che mi ha rubato il cuore. Si tratta del più giovane degli spazi espositivi della città (di cui vi ho già parlato qui) ma sicuramente di uno dei più interessanti. Artipelag è l’emblema di come natura e cultura possano insieme forgiare luoghi unici dove la mente respira e si purifica. Artipelag è una grande edificio (10.000 metri quadri) per mostre temporanee inserito nel contesto naturale dell’arcipelago.
Oltre al complesso architettonico, qui, è stata creata una rete di sentieri curatissima, in cui la mano dell’uomo è delicata e non stravolge l’ambiente preesistente. Si cammina in foreste che sembrano incantate cresciute accanto alle placide acque della baia di Baggen.
Come arrivare: fermata metropolitana Slussen, da qui autobus 474 fino a Gustavsberg da dove parte la navetta per Artipelag. Un’alternativa, nella stagione estiva, è il battello.
Questi sono i luoghi che più mi hanno colpito di Stoccolma, ma si tratta solo di un primo assaggio! Volete un consiglio? Camminate, attraversate ponti, prendete un battello e lasciatevi avvolgervi dall’atmosfera seducente della città.
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Mai stato a Stoccolma.
Stoccolma è il mio sogno da una vita! Nell’attesa di poterci andare mi godo la tua guida e le tue bellissime foto 🙂
Non aspettare troppo… è una città che conquista!
Ho visitato tuttissimo ciò che hai descritto! E sono più che d’accordo su tutto! Brava!