chapa in Mozambico

Perché andare in Mozambico

Da tempo ormai mi propongo di raccontare il mio viaggio in Mozambico ma tante sono le cose, le sensazioni i ricordi e i desideri che mi hanno suscitato quest’esperienza che è davvero difficile mettere i tasselli tutti in fila e cominciare a srotolare la matassa della memoria.

Eppure so che è giunto il momento di farlo, perché in pochi sono stati in Mozambico e perché in molti mi chiedono che cosa c’è da vedere e fare in Mozambico. Anche se sono tanti coloro che visitano la Tanzania, il Kenya – oggi è cool la Namibia – sul Mozambico la fa da padrona ancora il pregiudizio: domina l’immagine dei bambini sulle grandi discariche di Maputo, l’idea di una terra martoriata dai conflitti bellici e dai disastri ambientali. Così questo grandissimo e vario paese si limita per pochi eletti ai suoi paradisiaci arcipelaghi e per la restante moltitudine a un luogo da evitare. Naturalmente questo vale soprattutto qui in Italia, e le spiagge del Mozambico sono meta privilegiata del turismo africano, australiano e di molti viaggiatori provenienti dal vecchio continente, in primis, ovviamente, dal Portogallo. E naturalmente si tratta di un pregiudizio da sfatare. Il Mozambico è bellissimo, il suo popolo, fra le mille contraddizioni di un paese del genere, fiero e speranzoso.

Devo anche premettere che purtroppo il mio viaggio si è limitato al Mozambico del sud, secondo un giro classico e piuttosto lineare, realizzato nell’arco di soli 15 giorni. Ma queste 2 settimane sono state davvero elettrizzanti e spero un giorno di poter tornare in questa terra africana per completare la visita. Le motivazioni che mi hanno spinto a partire nascono dalla conoscenza personale di uno dei più grandi studiosi oggi viventi dell‘arte makonde che mi ha più volte incantato con i suoi racconti di esplorazione nelle parti più remote del paese e anche di guerra, vissuta in prima persona, al tempo delle rivoluzione.

Non potevo quindi aspettare ancora altro tempo e alla prima occasione ho cominciato ad organizzare, con l’aiuto suo e della sua famiglia, il viaggio che mi avrebbe portato per la prima volta in Africa.

Arcipelago di Bazaruto, Foto di teresa cotrim da Pixabay

Guide cartacee e fonti per un viaggio in Mozambico

Dunque questi sono gli “strumenti” e i mezzi che mi hanno permesso di approdare alla mia meta:

L’immancabile Lonely Planet,

Mozambico e Africa Australe, Guide Gremese: una vecchia guida comprata al mercatino dell’usato del valore di 2 €, ma veramente valida!

Travel guide to Maputo & Southern Mozambique, Bridget Hilton Barber

Forum di Tripadvisor, sezione Mozambico.

Nello zaino dovrete avere il Malarone o il lariam, se intendete seguire la profilassi anti-malaria (io l’ho preso, non tanto per paura di essere punta, ma per non farmi venire l’ansia a ogni più piccolo ronzio) e sono consigliati vaccini per colera e tifo. Oltre a questo, valgono le precauzioni che accomunano qualsiasi viaggio in paesi esotici (vestire chiaro e coprire le gambe e le braccia all’imbrunire, non bere acqua se le bottiglie non sono sigillate, non magiare verdure crude ecc.). Ho trasgredito ad alcune di queste norme ed è andato tutto bene.

Organizzare un viaggio in Mozambico: informazioni pratiche

Abbiamo volato con Ethiopian Airlines da Milano via Adis-Abeba con arrivo a Maputo, la capitale del Mozambico. Il visto l’abbiamo fatto in loco (ma dicono che oggi non sia più possibile, quindi informatevi all’ambasciata). La prima settimana abbiamo soggiornato a casa di amici, per il resto abbiamo prenotato le strutture sul posto. Il volo ci è costato in totale 1800 € A/R per due persone. A queste vanno aggiunte le spese per i medicinali (una scatola di malarone costa 54 €!) e la spesa per il soggiorno. Se andate in Mozambico perché pensate che si spenda poco, cambiate meta. Le strutture ricettive sono per lo più gestite da sud-africani e si rivolgono a sud-africani. Le spese quindi non si allontanano poi molto dalle nostre in Italia. Naturalmente si spende poco per i pasti nei vari mercati e baracchette dove si mangia – veramente – bene. Una cosa mi preme chiarire: i Mozambicani sono cordiali e accoglienti. Durante il nostro viaggio nel paese non siamo mai stati disturbati e non abbiamo vissuto alcun episodio spiacevole.

Se vi ho incuriosito e volete leggere i miei racconti sul Mozambico e sugli aspetti che più mi hanno colpito, qui trovate il mio articolo sull’arcipelago di Bazaruto e Tofo; qui un approfondimento sulla capitale, Maputo e qui uno sulla Medicina tradizionale e la cucina. Il mio compagno ha invece scritto un articolo sulla particolarissima musica dei Chopi (come vedete sono molti gli aspetti intriganti di questo viaggio. Non dimenticate poi che da Maputo potete anche pensare a un safari al Kruger in Sudafrica, che non dista poi molto. A voi la scelta!

Calendario e itinerario

15 settembre: Partenza da Milano Malpensa

16 settembre: Primo giorno a Maputo, primo giro nella capitale, cena e dormita

17 settembre: Museo Nazionale d’Arte, Casa Chissano (Matola), porto

18 settembre Museo di Storia Naturale, Stazione, fortaleza, ristorante costa do sol

19 settembre Mercato del pesce, Centro Franco-mozambicano, Jardim Tunduru, Casa di Ferro

20 settembre Trasferimento in autobus a Inhambane e pernottamente a Tofo

21 settembre Tofo, uscita in barca per snorkeling safari

22 settembre trasferimento a Vilankulos, pernottamento a Vilankulos

23 settembre escursione in dhow nell’arcipelago di Bazaruto

24 settembre rientro a Vilankulos

25 settembre Trasferimento a Xai-Xai

26 settembre Xai-Xai

27 settembre Rientro a Maputo

28 settembre Maputo, mercato di Chipamanine

29 settembre Escursione al Kruger Park

30 settembre Maputo, danza  Gule Wamkulu per la festa della Cahora Bassa

01 Ottobre Si torna a casa

 

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