Castel Sant'Angelo, Roma courtesy l'Asino d'Oro Associazione CulturaleVisitare Roma vuole certamente dire Colosseo, piazza Navona, piazza di Spagna e Musei Vaticani, ma i monumenti e le attrattive culturali presenti in città non sono solo quelle di “pietra”. C’è tutto un mondo da scoprire, fatto di leggende e curiosità, che sono in grado di raccontare gli oltre 2000 anni di storia della città! Quale? Ma quello ovviamente della anime inquiete e dei fantasmi che spavaldamente da secoli sembrano popolare il centro storico della città. Che la caccia abbia inizio!

La zona che forse più di tutte offre la possibilità di imbattersi in qualche presenza ultraterrena è quella tra la Basilica di San Pietro e Castel Sant’Angelo: la prima apparizione potrebbe proprio essere del personaggio forse più celebre della Roma Antica, Giulio Cesare. Si narra infatti che le ceneri del grande console romano furono conservate nella sfera di piombo che sovrastava l’obelisco, eretto in seguito in Piazza San Pietro nel 1585 per volere di Sisto V. Per verificare che contenesse realmente le ceneri di Cesare, il papa fece aprire un foro nella sfera: secondo la leggenda, l’anima di Giulio Cesare venne così liberata e, dal quel momento, il suo fantasma sembra apparire di tanto in tanto in vari punti della città, spingendosi fino al Colosseo!

Lungo via della Conciliazione poi, nel vicolo a lato della Chiesa di Santa Maria in Traspontina, si trova la casa di Giambattista Bugatti, meglio conosciuto a Roma come Mastro Titta. Chi era? Fu il penultimo boia della Roma papalina: eseguì ben 68 “giustizie” (condanne a morte) più di tutti gli altri suoi colleghi! Si racconta che spesso è possibile incontrarlo, nelle prime ore del mattino, mentre passeggia avvolto nel suo mantello scarlatto, qui vicino alla sua casa o davanti a Castel Sant’Angelo, uno dei luoghi dove si era soliti eseguire le sentenze. Se vi si avvicina offrendovi del tabacco, meglio scappare: era infatti il gesto che compiva prima di ogni sua esecuzione!

Castel Sant’Angelo poi offre la possibilità di incontrare non una ma moltissime anime irrequiete, proprio perché fu per molti secoli un temibile carcere e luogo di numerose esecuzioni capitali. Tra tutti l’incontro più “celebre” potrebbe essere quello con la giovane Beatrice Cenci, ma solo la notte tra il 10 e l’11 Settembre, giorno della sua morte. La giovane infatti, accusata di patricidio, fu condannata a morte per decapitazione davanti ad una folla immensa, tra cui sembra esserci stato lo stesso Caravaggio. Ecco perché potreste inaspettatamente trovarla dinanzi a voi, mentre vaga povera anima in pena, con la testa mozzata tra le mani!

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Piazza Navona, Roma courtesy l’Asino d’Oro Associazione Culturale

Raggiungendo piazza Navona, si potrebbe incontrare invece la matrona romana più famosa della città: Donna Olimpia Maidalchini, meglio nota come la Pimpaccia. Giovane astuta, ambiziosa e bella, vera e propria arrampicatrice sociale si sposò con Pamphilo Pamphilj, di trent’anni più anziano di lei, fratello di cui colui che, di lì a breve, sarebbe divenuto papa Innocenzo X. E il potere della donna divenne immenso. Fu talmente innamorata dei soldi e delle ricchezze, che il suo fantasma potrebbe apparirvi mentre sfreccia su una carrozza infuocata mentre lascia il suo palazzo (oggi sede dell’Ambasciata del Brasile) insieme ad un enorme bottino pieno di monete, diretta verso ponte Sisto per attraversare il Tevere e raggiungere Villa Pamphilj sul Gianicolo. E se proprio non volete crederci, sappiate che fino al 1914 vicino a Porta San Pancrazio, via era una via che si chiamava “Tiradiavoli”: i diavoli infatti aprirono proprio lì una voragine di fuoco per portarsi all’inferno Donna Olimpia!

Proseguendo verso il Pantheon invece, potremmo incontrare un fantasma “regale”, quello di Umberto I, assassinato a Monza nel 1900 e sepolto all’interno del monumento. Come tutte le anime morte violentemente, sembra non voler abbandonare il mondo dei vivi. Si racconta che negli anni ’30 del secolo scorso, il fantasma del re si avvicinò ad una guardia per affidargli un messaggio, rimasto però segreto, e in ricordo dell’avvenimento gli lasciò una striatura infuocata sulla manica dell’uniforme!

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Pantheon, Roma, dettaglio dell’iscrizione courtesy l’Asino d’Oro Associazione Culturale

Ed ecco quindi, che grazie all’incontro di alcune di queste anime inquiete, è possibile raccontare la storia intera, millenaria, della città di Roma e contemporaneamente visitare alcuni dei suoi monumenti simbolo, che scommettiamo però non si guarderanno mai più con gli stessi occhi!

Autore: L’Asino d’Oro Associazione Culturale

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