Val di Fiemme, panorama dal Latemar

Val di Fiemme, panorama dal Latemar

Dopo avervi parlato del Trentino con una prima introduzione alla Val di Non, in questo articolo vorrei suggerirvi di approfondire la conoscenza della Val di Fiemme. Restiamo quindi ancora nell’area dolomitica del Trentino per perderci un po’ fra i paesaggi e le storie di una destinazione da  sempre – e giustamente – conosciuta per i soggiorni sia estivi che invernali da famiglie, escursionisti di tutti i livelli, sciatori e chi più ne ha più ne metta.

Val di Fiemme: uno sguardo di insieme
La corona principesca della Valle è costituita dal massiccio del Latemar e dal Corno Nero, dalla catena del Lagorai e delle Pale di San Martino: sicuramente fra le montagne più suggestive, la cui immagine è  immortalata ogni giorno nelle fotografie di visitatori estasiati provenienti da ogni parte del mondo. Nella vaste piane si trovano ben 11 comuni, il più grande del quale è Predazzo seguito da Cavalese. Proprio Cavalese può essere considerato il punto di partenza più giusto per una visita al territorio poiché,  proprio qui, in un bellissimo palazzo affrescato, risiede, da secoli, la Magnifica Comunità di Fiemme. Emanazione dello spirito comunitario delle popolazioni locali, la comunità si occupava di gestire l’immenso patrimonio boschivo e pastorale della valle. Boschi scuri e folti di abete rosso che, con i suoi legnami,  rappresentavano una delle fonti primarie di sostentamento degli abitanti. Ma questi boschi custodiscono un importante segreto che non vi farà più guardare un abete con gli stessi occhi.

Il bosco incantato di Paneveggio
Sapete da dove proviene la “materia” in cui venivano forgiati i magnifici violini Stradivari? Esatto: proprio da qui e, in particolare, dalla foresta di Paneveggio, poco distante da Predazzo. Si dice quindi che l’incredibile musicalità di questi strumenti ad arco non fosse dovuta solo alla perfetta geometria della cassa, alle colle e alle vernici usate, ma alla scelta del legno. A Paneveggio infatti, al tempo degli Stradivari, proliferavano ancora abeti reduci di una piccola glaciazione che li fece crescere dritti e senza nodi conferendo al legno una risonanza invidiabile. Se la spiegazione scientifica non vi convincesse potreste senz’altro far appello alla magia dato che in questa Valle non mancano riferimenti alle streghe, ad acque miracolose e misteri.

Val di Fiemme: terra di magia e streghe
Purtroppo la paura della magia  fu così forte che nel Cinquecento moltissime donne furono vittime di insensate cacce alle streghe, finendo molto spesso sul rogo. Questi tristi fatti tuttavia testimoniano della persistenza di credi  e riti arcaici vivi e vegeti sotto la patina superficiale dell’evangelizzazione e dimostrano al tempo stesso la forte identità e unicità della valle.  Dal 1984, a gennaio, a Cavalese,  si tiene ogni anno la rievocazione di queste inquisizioni: potrebbe essere un evento da aggiungere a una bella settimana bianca in Val di Fiemme. Ma parliamo di luoghi di montagna e, come sempre, mi sembra imprescindibile dare un’idea della varietà di sport che si possono praticare qui. A partire dal mio amato escursionismo.

Val di Fiemme: percorsi estivi
La Val di Fiemme permette passeggiate per tutti: nel gruppo del Latemar si possono raggiungere facilmente bei rifugi. Senz’altro consiglio l’escursione alla Torre di Pisa: bellissimo pinnacolo bianco e calcareo che ricorda per la sua inclinazione il monumento toscano. Il percorso avviene per lunari paesaggi di ghiaie e roccia dove si rimane stupefatti dalla fantasia della natura.

Val di Fiemme, Latemar, Torre di Pisa

Val di Fiemme, Latemar, Torre di Pisa

Ugualmente vario e suggestivo è il cammino verso la Forcella dei Campanili dei Latemar che, come suggerisce il nome, è un’altra area densa di spettacolari formazioni rocciose appuntite.

Latemar, percorso per la Forcella Campanili

Val di fiemme, Latemar, percorso per la Forcella Campanili

Chi fosse alla ricerca di qualcosa di più impegnativo potrebbe cimentarsi invece nel  giro attorno alla Pala di san Martino.

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Pale di san martino tramonto” di Stefano Merler (Merlo) and Monica Dallabona. – Own work. Con licenza CC BY-SA 2.5 tramite Wikimedia Commons.

Anche gli amanti della bicicletta non saranno delusi poiché l’intera valle è percorsa da tracciati per mountain bike e da 100 km di percorsi fuori pista per cui, cartina e bussola alla mano, non vi è che l’imbarazzo della scelta. Per esempio, una pista ciclabile lunga 35 km attraversa la Val di Fiemme e la Val di Fassa, percorrendo praterie e argini dei fiumi, da Molina di Fiemme fino a Pozza di Fassa, seguendo a tratti binari ferroviari ormai abbandonati. I cuccioli di famiglia potranno poi divertirsi e imparare moltissimo sulla fauna e la flora alpina al  Parco Naturale Paneveggio – Pale di San Martino.

Val di Fiemme, scorci di natura

Val di Fiemme, scorci di natura

 

Percorsi invernali
Se siete di quelli che alla nuda roccia e ai prati verdi preferiscono  i suoni attutiti dalla splendente coltre nevosa, la valle vi regalerà oltre 150 km di piste e ben 5 comprensori sciistici: Ski Center Latemar, Bellamonte – Alpe Lusia, Alpe Cermis, Passo Lavazè – Passo Oclini e Passo Rolle. Attrezzati per tutte le discipline sulla neve e con impianti di risalita pratici e veloci, queste strutture sono la destinazione ideale per trascorrere un weekend in montagna a Predazzo o per vacanze più lunghe e distensive.

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070406-10 Latemar” by AconcaguaOwn work. Licensed under CC BY-SA 3.0 via Wikimedia Commons.

Lo Ski Center Latemar propone numerose attività per grandi e piccini: piste di snowboard, slittino (anche in notturna!), un parco giochi tematico, uno snow park, un campo scuola e l’attrazione più gettonata della valle: l’Alpine Coaster Gardoné. Questa fantastica montagna russa d’alta quota alterna dossi e salti in un percorso circolare di oltre 900 metri. Siete voi a regolare la velocità quindi preparatevi a un giro adrenalinico attraverso boschi e prati innevati!

Montagna da gustare
Anche la Val di Fiemme, come molte altre valli del Trentino, è ricca di vigneti autoctoni, quali il Nosiola e il Marzemino, da cui si producono ottimi vini. La cospicua presenza di corsi d’acqua e i terreni di origine vulcanica sono fattori favorevoli alla crescita dei vitigni. È possibile percorrere le Strade del Vino: lasciatevi tentare, non ve ne pentirete! Anche il luppolo è una coltivazione tradizionale, utilizzato nella produzione artigianale della birra (tipiche del Fiemmese, sono la Nòsa, la Lupinus e la Staiòn). Le ricette tradizionali non prevedono pastorizzazione e conservanti.

Processi rigorosamente artigianali e tradizionali anche quelli utilizzati per la distillazione delle grappe, la cui autenticità è garantita dall’Istituto di tutela Grappa del Trentino.
Le aziende per il turismo e i piccoli produttori propongono iniziative, eventi e attività per far conoscere ai visitatori i prodotti locali: frutti di bosco, castagne, miele, funghi, formaggi vaccini e caprini (freschi, stagionati o di malga).

Informazioni pratiche
Per arrivare, in auto, dall’autostrada del Brennero (A22) si prende l’uscita Egna/Ora e si segue la Statale 48 per Cavalese. Da Venezia si prende l’A27 per uscire a Belluno. Qui si prosegue per Falcade e si attraversa il p.sso San Pellegrino fino a Moena. Da Moena con la SS 48 si raggiunge la valle.

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