Polignano dal mareMonica è una ragazza con bei capelli castani e un sorriso aperto e sincero. Quando parla di Polignano a Mare le si lluminano gli occhi e si capisce subito quanto lei ami questo paese: è impossibile non farsi contagiare. Monica ci è venuta a prendere al parcheggio di Polignano, perché giustamente in centro le macchine non possono entrare e poi ha condiviso con noi diverse fantastiche esperienze. Dionisio e Gianni sono invece due ragazzi che corrono da un lato all’altro della cittadina con i loro risciò e la bella ape calessino bianca per trasportare i turisti. Dal tascone del veicolo fa capolino un piccolo fiore che dice, più di tante parole, quante cure amorevoli riservino alla loro attività, appena sbocciata: come quella margheritina. Infine c’è Lorenzo: amante della bicicletta, è con i piedi sui pedali che ha esplorato la campagna di Polignano e ha trovato nuovi tragitti fra ulivi, masserie, mandorli, chiese e, di nuovo, scogli che adesso condivide coi visitatori:  “il periodo che preferisco per venire al mare è ottobre” ci dice mentre indica con il dito le falesie tipiche di Polignano e disegna nell’aria con le dita un possibile percorso trekking.IMG_20160322_102137_HDRMonica, Dionisio, Gianni e Lorenzo sono i ragazzi di Polignano Made in Love, la società turistica che ci ha guidato, tenendoci per mano, alla scoperta di Polignano e dei suoi dintorni. Polignano Made in Love è nata tre anni fa circa da una scommessa sul territorio. L’idea, tanto semplice quanto innovativa, era quella di agevolare i turisti nel transfer dal parcheggio alle strutture di soggiorno, usando dei risciò. Il centro storico di Polignano a Mare è infatti un intrico di vicoli, scale, terrazze tanto bello quanto arduo da girare in macchina. Ma il giro lento e rilassato per giungere a destinazione è piaciuto talmente tanto agli ospiti che ne è derivata, in maniera del tutto naturale, l’idea di proporlo come mezzo per scoprire il paese. Cosa c’è infatti di meglio di questa vettura così retrò per infilarsi nelle strette vie senza tempo di Polignano, soffermarsi a osservare un portale, una fontana, girare l’angolo e trovarsi, d’un tratto, a tu per tu con il mare? Dopo il risciò, ancora un’altra idea fresca e genunina: l’ape-calessino, per spingersi un po’ più in là, perdersi nel verde a ridosso della città, costeggiare le lunghe scogliere e innamorarsi di piccole cale e grotte segrete. Oggi, Polignano Made in Love propone un ventaglio di attività che spazia da questi tour per il paese a degustazioni, corsi di cucina, gite in barca, in bici, visite a frantoi, masserie e molto altro ancora (noi abbiamo provato alcune di queste attività di cui vi parlerò dettagliatamente nei prossimi articoli!). Il tutto, naturalmente, all’insegna dell’amore per questo territorio, quell’amore che ti resta appiccicato addosso e che in definitiva è la più bella esperienza che qui si possa fare.San VitoE a Polignano non ci sono solo loro, c’è Dorino, il grande mattatore che con la sua barca ti accompagna fin dentro le grotte marine, enumerandole una a una e raccontando per ognuna di esse una storia: ” non c’è paese più bello di Polignano” dice e, mentre lo sguardo vaga fra roccia, cielo e mare risalendo pian piano la scogliera fino a incontrare le case, compatte come una fortezza, non è difficile credergli.

terrazzaPoi c’è Rosa, del B&B Dimora S. Stefano, il più antico di Polignano. Anche lei ha creduto in un sogno, quando ancora il termine inglese”bed and breakfast” non significava nulla per un Italiano: “lessi un articolo sulla rivista Grazia” ricorda ” e “decisi che era quello che volevo fare anche io“. E così è stato. Al punto che, oggi, con quella stupenda terrazza affacciata sul mare, le antiche scale ricavate nel tufo e l’attenzione per le piccole cose, la sua è sicuramente una delle strutture più belle del paese.guido il flaneur

E, ancora, Maria Lucrezia, la ragazza che ci preparava amorevolmente la colazione ogni giorno scherzando col nostro piccoletto o le signore che, dalla finestra di casa loro, ci auguravano buongiorno ad ogni nostra passeggiata. Come non menzionare, infine, il simpatico Antonio Giuseppe, il re del “blues di Apulia” che intreccia, aiutandosi con la chitarra storie a misura di ogni passante e per finire il “Guido il flaneur”, come si fa chiamare. No, noi non l’abbiamo conosciuto, ma la sua anima gentile trapela dalle parole che ricama sui muri di Polignano tanto che sembra di averlo incontrato.Piazza orologioPerché in fondo è questo che è Polignano: non solo un borgo marinaro appeso sugli scogli che sembra uscire da un libro di altri tempi, ma un paese le cui pietre raccontano le storie dei sui abitanti, la loro fierezza, ma anche la loro gentilezza e il loro altruismo. Storie come quella della signora che tutti i giorni regola, con un sistema del tutto manuale, il bell’orologio della piazza, facendo sì che il suo rintocco sia una presenza amica per tutti coloro che si trovino qui. Ecco, con lo stesso fare cordiale e affettuoso di quella donna ti accoglie Polignano e, alla fine, è proprio l’amicizia quella che ci si porta a casa da una visita, anche breve, alla cittadina pugliese. “In questa casa si entra come ospiti e  si va via come amici” c’era scritto nella nostra saletta per la colazione. Ed è proprio così: questa è Polignano.IMG_20160326_101448275

 

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