Il Coco de Mer, il badamier, il takamaka, la vaniglia, la cannella, il pepe, il frangipane. L’ibisco, il mogano, il pandano, svariati tipi di orchidee, alberi medusa, mangrovie, alberi corallo. Non è un segreto per nessuno che alle Seychelles gli appassionati di fiori e piante andranno in visibilio.  Infatti, anche se molta della flora endemica è stata distrutta per far posto alle piantagioni di cocco e vaniglia, è innegabile che l’impatto con la natura lussureggiante delle isole non può lasciare indifferenti. E mi sono accorta che tanta è la bellezza del paesaggio qui che spesso si passa accanto a svariati capolavori da vivaio senza neanche accorgersene! Pur non essendo esperta in botanica, ho pensato quindi di lasciarvi una piccola guida floristica delle isole maggiori così potrete con un colpo d’occhio distinguere le varie specie e bearvi della loro avvenenza con consapevolezza! Naturalmente, ci sono luoghi deputati a conoscere meglio l’habitat naturale di Seychelles, come il giardino botanico di Mahé o la Vallée de Mai di Praslin, ma anche semplicemente andando in spiaggia, vi assicuro, potrete incontrare delle autentiche rarità. Cominciamo dunque dalla più famosa:

Coco de Mer: è la più spettacolare delle palme delle Seychelles, basti pensare infatti che la palma maschio arriva a toccare un’altezza massima di 30 metri. Il motivo per cui questa specie è diventata così famosa, però, non ha a che fare con l’estensione dell’albero, ma con gli spettacolari frutti da record che produce. Sulla palma femmina infatti si sviluppano in genere dalle 3 alle 5 noci bilobate grandi quanto il ventre di una donna e che dei fianchi femminili  ricalcano persino la forma. E’ per questo che in passato si pensò che proprio qui dovesse trovarsi il leggendario giardino dell’Eden. E non solo: dal momento che gli enormi frutti approdavano sulle coste dell’India si pensava che nascessero in fondo al mare, come pietre preziose, veniva intagliati e decorati per i sovrani e si riteneva che avessero poteri afrodisiaci.  Tanto per capirsi, queste noci sono le più grandi del mondo e arrivano a toccare i 55 cm per un peso massimo di 22 kg. Se vi ho incuriositi ricordate che il luogo indicato per vedere questa unicità è senz’altro la Vallée de Mai, sito Patrimonio Unesco, a cui accennavo poco sopra. Visitare questa foresta, che è uno dei pochi scampoli di vegetazione autoctona delle Seychelles preservata dal disboscamento, è un’esperienza da non perdere: passeggiare sotto le enormi foglie di palma e notarne i diversi colori accesi dalla luce filtrante fa dimenticare in un attimo tutto ciò che abbia a che fare con la modernità. Ma state attenti! Perché si dice che chi abbia la fortuna di assistere all’accoppiamento fra il maschio e la femmina dell’albero nelle notti di luna piena si trasformi in un pappagallo nero!

Takamaka (Calophyllum inophyllum): alle Seychelles troverete molte spiagge intitolate a questa varietà floristica: ma di cosa si tratta? I Takamaka o “alloro alessandrino”, sono sempreverdi di origine orientale che crescono sul litorale. E’ interessante sapere che possiedono straordinarie virtù terapeutiche, conosciute da sempre nella medicina tradizionale. Molto usato ne è ad esempio l’olio, ottimo per rimarginare le ferite, ma anche idrante e antirughe. Fino alla scoperta del kerosene quest’olio veniva anche usato per le lampade e addirittura, durante la Seconda Guerra Mondiale, per  alimentare le radio.

Mangrovia: le mangrovie costituiscono un habitat fondamentale delle aree fangose e soggette alle maree delle isole. Le foreste di mangrovie costituiscono la nursery di alcuni pesci, fungono da riparo per le “tartarughe imbricate”, ospitano colonie di “granchi specialisti” e numerosi uccelli marini. Sono ben riconoscibili per le speciali radici che si sono adattate a vivere nel fango. Malgrado la maggior parte di esse siano scomparse dalle isole maggiori oggi, a parte qualche esemplare proprio sulle spiagge,  se ne può ammirare una foresta intatta facendo una breve escursione all’isola di Curieuse.

Pandano: Il pandano è un genere di arbusto che contempla 25 specie differenti. È un albero molto bello, eretto e spinoso, che presenta sulla cima una specie di ombrello di foglie munite di spine per il quale è stato soprannominato “Parasole”.  Alla base reca un cono di radici a trampolo che è difficile distinguere dal tronco principale. Produce frutti molto belli, dal seme arancione e geometrico, di cui sono ghiotti i grandi pipistrelli notturni. Anche quest’albero è fra quelli che si incontrano nella Vallée de Mai.

Mandorlo indiano (Terminalia Catappa):  quest’albero, di origine malese, si è diffuso attraverso gli oceani lungo tutta la fascia tropicale. Il motivo è  la sua resistenza alla salinità, al vento e al fuoco e la facile diffusione delle sue radici. Localmente è  conosciuto come Badamier e funge da corolla a molti arenili.

Latannyen lat: fra tutte e sei le palme delle Seychelles   – dopo il coco de mer- è forse quella più curiosa. Presenta infatti un caratteristico cono di radici a trampolo che ricorda  quelle del pandano. I frutti, in passato, venivano utilizzati per la costruzione delle abitazioni, per questo motivo quest’albero  si è drasticamente ridotto rispetto all’origine. Si può osservare anch’esso nella Vallée de Mai.

Barringtonia asiatica (bonné carret): La Barringtonia Asiatica o anche albero del veleno dei pesci” si trova fra le mangrovie o sulle coste. Io mi sono innamorata dei suoi fiori profumati che possono ricordare vagamente dei crisantemi, ma molto più eleganti e delicati. Se ne trovano molti sparsi sulla battigia ad Anse Source d’Argent, e sicuramente ne accrescono il fascino.

Ibisco: anche questa è una specie introdotta che si è perfettamente ambientata sulle isole. Ce ne sono di molte varietà: rosse, arancioni, gialle, cremisi. Può crescere sia come arbusto che come albero. Si conoscono vari usi terapeutici di questa pianta, della quale, non si butta via nulla. Le foglie sono diuretiche e sedative, i fiori venivano usati contro lo scorbuto, le radici hanno proprietà emollienti e lenitive della tosse.

Convolvolo (Ipomea): si tratta di spettacolari campanelle fra le prime piante pioniere della spiaggia, abituate quindi a sopravvivere al vento e alla salsedine. Le loro foglie sono larghe e spesse, di un verde brillante che fa da sfondo ai fiori violacei.

Frangipane (plumeria obtuse): al vostro arrivo sulle isole vi accoglieranno due cose: un rinfrescante latte di cocco da bere nella noce e tanti profumatissimi fiori di frangipane sparsi sul vostro letto. Ebbene, nessuna di queste due tipicità è nativa delle Seychelles: entrambe sono state introdotte. In particolare le origini del frangipane si collocano nel sud est asiatico, ma la bellissima pianta da fiore si è poi naturalizzata così bene da assurgere a simbolo dell’arcipelago. Non è difficile capire perché: il profumo dei suoi petali ha di per sé il potere di evocare immediatamente tutta la sensualità delle isole:  impossibile non esserne stregati!

Giglio ragno (Hymenocallis): questo nome difficile indica uno dei fiori più  belli che vedrete sicuramente alle Seychelles: sono quelle grandi stelle bianche che per la lunghezza dei propri petali hanno guadagnato il nome popolare di “gigli ragno”. Se ne trovano facilmente lungo il ciglio delle strade.

Shell Ginger Alpinia zerumbet 7395
Giglio rosa di porcellana (alpinia zerumbet) : un’altra pianta di origine cinese che è stata coltivata in molte zone tropicali, radicandosi nelle Seychelles. Può crescere fino a tre metri di altezza e si riempie di grappoli di fiori bianco-rosa che richiamano alla mente la forma delle conchiglie (da cui il nome inglese “Shell Ginger”).

Albero del pane (Atrocarpus Heterophyllus):  L’Atrocarpus Heterophyllus  è sicuramente uno degli alberi più affascinanti fra quelli comuni nell’arcipelago. Il frutto che produce sembra un melone verde, dalla scorza coriacea e bitorzoluta.  Si consuma in svariati modi, fra i quali è molto diffusa la frittura. Possiede anche proprietà curative, ad esempio, il lattice viene usato come anti-micotico. Appartiene alla stessa famiglia Jack Fruit, il cui frutto ha un’aroma molto forte e caratteristico. Se ne mangiano i semi, tostati, o al curry, e la polpa.

Cordia Sebestena: questo albero molto comune alle Seychelles, stupisce per la sua semplicità: produce infatti gruppi di fiori di arancione vivido che abbelliscono le strade di vittoria ma anche alcune spiagge.

Sulle isole non mancano manghi, papaye, guava, banane e, naturalmente, vaniglia e cannella, che potrete osservare e gustare presso il Mercato di Vittoria o alle bancherelle allestite nei centri turistici. Altre piante comuni sono svariati tipi di orchidee e quelle carnivore. Esistono poi alcune piante prodigiose: come quella che chiude le sue foglie quando la si tocca, oppure quella che sgorga linfa rossa come il sangue. Insomma questa lista non è per nulla esaustiva, anzi: se volete segnalarmi qualche esemplare che avete notato su queste meravigliose isole, mi farebbe molto piacere ampliare l’elenco! Intanto, per soddisfare tutte – in questo caso sì – le vostre curiosità botaniche sulle Seychelles vi segnalo un sito aggiornatissimo e completo: Seychelles Plants Gallery. Vi assicuro che è da perderci la testa, perché le  Seychelles, sono davvero un paradiso perduto, basta addentrarsi in silenzio nel verde per varcarne le porte.

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