Italia, il mare d’Italia. Ma quant’è bello il mare d’Italia? E, soprattutto, quant’è pulito?
E’ uscita da qualche giorno la classifica 2013 delle “spiagge più belle d’Italia” secondo Bandiera Blu. Ben 248 sono i litorali che possono fregiarsi dell’ambizioso titolo rilasciato dalla Fee. E giù articoli da parte di Comuni e Enti del Turismo pronti a rilanciare la notizia: “il nostro è il mare più pulito d’Italia!”. Fra le new entry di quest’anno figurano Carrara (MS), Tortolì (OG), Framura (SP), e persino la spiaggia lacustre di Levico Terme (TN). La Liguria si conferma fra le regioni migliori, seguita a ruota da Marche e Toscana.
Ma è davvero così? Per sollevare il velo, anzi, il celebre vessillo, e scoprire cosa si celi sotto è sufficiente dare una sbirciatina al sito ufficiale del Programma e dare una letta ai criteri di valutazione: la prima cosa che salta all’occhio è che i dati raccolti provengono da un questionario: “La valutazione delle auto-candidature, inviate ogni anno compilando uno specifico questionario e allegando idonea documentazione a supporto, avviene attraverso i lavori di una Commissione di Giuria”, si legge sul sito. E già questo fatto basterebbe a disilludere coloro che pensano che ci sia qualcuno preposto a svolgere indagini sul territorio in maniera del tutto indipendente rispetto alle amministrazioni che aspirano al titolo!
Ma la cosa ancor più importante sono i criteri stessi che riguardano, oltre alla purezza delle acque e all’assenza di scarichi, anche:
1. informazioni sul Programma Programma Bandiera Blu ed altri eco-label FEE;
2. Attività di educazione ambientale;
3. Informazioni sulla qualità delle acque di balneazione;
4. Mappa della spiaggia;
5. Codice di condotta;
6. Disponibilità di cestini per i rifiuti in numero adeguato che devono essere regolarmente mantenuti in ordine;
7. raccolta differenziata;
8. servizi igienici;
9. servizio di salvataggio;
10. accesso ai disabili.
Ora, non è difficile notare come questi criteri escludano da subito moltissime spiagge e località marine che non hanno servizi: la spiaggia è pulita, ma non c’è il bagnino? Non entra. La spiaggia è pulita, ma non ha cestini? Non entra. La spiaggia è pulita ma non ha i servizi igienici? Non entra. E così via… Senza contare che una località marina con un bellissimo mare non avrà mai il titolo se non presenterà la sua candidatura..
Mi vengono in mente centinaia di luoghi di mare stupendi, selvaggi, che paiono ancora intatti come se il tempo si fosse fermato e non avranno mai la bandiera blu!
In conclusione: se cercate litorali ben serviti, imbellettati (forse ;)), accessibili ai disabili e tenuti secondo criteri di sostenibilità ambientale (ben venga!) seguite pure la Bandiera blu. Sono tutte cose encomiabili queste, ma il mare pulito è un’altra storia.
E, forse, è la storia di Goletta Verde di Legambiente che, guarda caso, con i risultati delle SUE analisi microbiologiche ribalta completamente la top list di Bandiera Blu. 😉