Collodi è un grazioso borgo medievale aggrappato al dorso delle colline di Pescia. Questo pittoresco paese è noto in tutto il mondo per aver fornito lo pseudonimo allo scrittore Carlo Lorenzini, il padre di Pinocchio. A Collodi, oggi, l’amato burattino e i suoi amici sono ovunque, fuori e dentro al parco tematico a loro dedicato: si incontrano per strada impersonati dai figuranti, i loro volti spuntano dalle mura, ammicano dalle bancarelle, emergono come alte sculture dal bosco. E’ innegabile dunque che l’immagine della minuscola cittadina sia ai giorni nostri un tutt’uno con quella della famosa fiaba. Negli ultimi anni, tuttavia, Collodi si è impreziosita di un’ulteriore attrattiva che rende un soggiorno qui davvero interessante. Sto parlando dello storico giardino di Villa Garzoni.
Il giardino e la sua storia: questo giardino, recentemente restaurato e aperto al pubblico, è l’espressione del gusto settecentesco, ancora scenografico e barocco, per la natura. Lo stesso stile che si ritrova nelle molte ville disseminate sul territorio, ma anche in più noti esempi internazionali quali Villa d’Este, il giardino di Boboli, la Reggia di Caserta e persino Versailles, Fontainbleau e, in scala più grande, Schonbrunn di Vienna.
In effetti, la storia del giardino si lega a quello della residenza padronale, concepita nel Seicento sulla preesistente proprietà dei Garzoni. All’idea del Palazzo si affiancò presto, quale diretta emanazione dello spirito illuminista dell’epoca, quello di un giardino in cui lasciarsi andare alla contemplazione della natura. Il progetto prese pian piano forma per poi sbocciare nell’arco di due secoli. Durante tutto questo tempo si misurarono col disegno del parco importantissimi architetti come Filippo Juvarra stuzzicati, sicuramente, dall’esagerata verticalità del luogo che imponeva uno studio accurato e la ricerca di soluzioni belle e intelligenti.
Il risultato colpisce ancora oggi alla prima occhiata: la collina è piegata nelle forme di un’audace scalinata che punta alla vetta, incorniciata da poetici terrazzamenti con boschi, praticelli, piante e fiori di ogni specie. Dal parterre con i giochi di fontane del primo livello, lo sguardo è invitato a salire lungo la teatrale “scala dell’acqua” incontrando quello delle tante figure mitologiche. Per prime Pan e Flora, che vi daranno il loro benvenuto all’ingresso, quindi Nettuno e i Tritoni, Pomona, le allegorie delle stagioni e delle attività tipiche dei campi, secondo un preciso programma iconografico pensato per accompagnare nella visita.
E’ molto piacevole passeggiare qui cullati dal rumore dell’acqua. I bambini si divertono un mondo a osservare le carpe, le ninfee, le anatre e i cigni che sguazzano negli specchi verdognoli. A fare la loro felicità poi ci sono gli immancabili pavoni, le gru, i fagiani e alcune caprette. Soprattutto, però, è vera calamita per i più piccini, ma anche per i loro genitori la nuovissima Butterfly House.
Lo spettacolo delle farfalle nella Butterfly House: con un ultimo tocco da maestro, infatti, recentemente il giardino si è arricchito di una grande serra di cristallo che custodisce un’autentica foresta pluviale nella quale vivono centinaia di farfalle tropicali. Quando si varca la soglia è come se si salisse su un aereo per atterrare in un luogo lontano: il verde lussureggiante delle piante accarezza l’immaginazione e in un attimo ci sente in Amazzonia. Le farfalle sono tantissime e dei colori e delle forme più varie. Bisogna essere bravi osservatori però per scovare quelle che tendono al mimetismo o si nascondono in alto. Alcune svolazzano davvero vicino: pensate che, attratte dal colore dei nostri vestiti, si sono posate ripetutamente su di noi.
I bambini letteralmente impazziscono dentro uno spazio così magico e, come spesso accade in luoghi simili, possono imparare molto. Le farfalle sono presenti in tutti i loro stadi: si possono osservare i bozzoli, le crisalidi, così come alcuni esemplari morenti (d’altronde il loro ciclo vitale è brevissimo). Mediante un breve scalinata infine, si lasciano le latitudini tropicali per accedere ai climi desertici e incontrare altre specie.
Per aiutare il pubblico a decifrare il significato della loro osservazione, la Butterfly house offre la visione di un breve video introduttivo alla vita di questi insetti e alcuni pannelli esplicativi. Ci sono anche alcune bacheche entomologiche che potrete consultare, ma non vi nascondo che avrei gradito la presenza di personale per rispondere a domande o curiosità.
In definitiva il giardino di Villa Garzoni è una destinazione perfetta per una gita primaverile in famiglia: lo spaccato di una Toscana aulica e aristocratica ancora da conoscere abbinato al contatto con la natura tanto amato anche dai più piccoli. In tandem con il Parco di Pinocchio, poi, si fa la felicità proprio di tutti…in un battito d’ali.
Informazioni pratiche:il giardino di Villa Garzoni e la Butterfly House si trovano ai piedi del paese di Collodi. Sono visitabili autonomamente o in abbinamento al Parco di Pinocchio (consultate il sito ufficiale del Parco di Collodi per avere le tariffe aggiornate). Alle famiglie con bimbi piccoli consiglio di attrezzarsi con zaino porta bebé o marsupio piuttosto che col passeggino. Il giardino è infatti basato su scalinate (da tener di conto anche in caso di visita da parte di persone disabili). La Butterfly House è invece completamente accessibile, ma visto il clima riprodotto al suo interno, non sottovalutate la forte umidità e il caldo! Per il pranzo, si può pensare al ristorante della Villa. Attenzione al parcheggio: potrebbe essere un problema! Per questo vi consiglio di cercare di arrivare a Collodi la mattina presto.
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