Una pioggia di ornamenti, vetri, marmi screziati, piastrelle, affreschi, mascheroni, capitelli, colonne e balaustre da far girar la testa. Una scenografia da sogno che in un attimo trasporta nella gaudente belle époque. E non sto parlando di Vienna o di Budapest, ma di un gioiello toscano, fuori dalle rotte di massa, tutto da riscoprire: Montecatini Terme. Questa città, che ha rappresentato una meta d’élite a partire dai primi del Novecento e per tutto il secolo scorso, è la destinazione perfetta per un weekend bilanciato fra arte, cultura, relax e l’immancabile buona cucina toscana. Durante il mio soggiorno alla Città del Natale sono stata distratta così tante volte dalla monumentale cornice liberty dell’evento che ho deciso di parlarvene qui.
L’asso della manica di Montecatini è stata – e questo non è davvero un segreto – la ricchezza di acque termali le cui proprietà erano note fin dagli antichi. Fu per questo che sul finire dell’Ottocento “Bagni di Montecatini”, come si chiamava allora, con l’affermarsi della moda dei soggiorni termali divenne uno dei centri più rinomati ed esclusivi di tutta Europa fin de siècle. Non è difficile dunque immaginarsi i cafe chantant, i teatri, i casinò, le discussioni animate fra letterati e politici, scienziati, artisti, musicisti e attori che gravitavano sulla bella località toscana per essere catapultati in quell’atmosfera frizzante. Per nominare soltanto alcuni degli ospiti più celebri della stazione termale basti ricordare Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini, Pietro Mascagni, Gioachino Rossini; Salvador Dalì, Luigi Pirandello, Galileo Chini e persino Marie Curié. Pensate che, in tempi più recenti, l’elegante stilista Christian Dior proprio qui terminò i suoi giorni.
Con queste premesse forse adesso vi spiegherete meglio perché un amante dell’arte e della storia non debba perdersi un giro fra le bellezze di Montecatini. La scelta dei luoghi da vedere è così ampia che anche trascorrendo una sola giornata a zonzo per la cittadina ci si può fare un’idea di quello che offre. Ma fra tutti i palazzi e monumenti degni di esser visitati col naso all’insù ce n’è uno che non dovreste assolutamente dimenticare: il complesso delle terme del Tettuccio.
Lo stabilimento del Tettuccio: lo si raggiunge in breve percorrendo il bel viale Verdi che costeggia il Parco Termale culminando proprio davanti alla raffinata cancellata in ferro battuto. L’intero fabbricato, progettato da Ugo Giovannozzi fra il 1923 e il 1927 secondo un programma iconografico che ne sancisce la sacralità, è un capolavoro art déco di rara bellezza. In alto, sopra un porticato neoclassico, si impongono alla vista quattro grandi statue allegoriche in marmo di Carrara, ad opera di Corrado Vigni, che introducono subito il valore e la funzione dell’edificio: la Sorgente, la Medicina, l’Igiene e la Salute. Appena varcata la soglia non si può fare a meno di sollevare lo sguardo e perdersi fra le pregiate decorazioni della volta e delle pareti costituite da stucchi, affreschi, vetrate, maioliche e pietre dalla varietà ricchissima.
Pochi passi in più e ci si ritrova sotto allo spettacolare colonnato che racchiude la Fontana dei Coccodrilli (opera di Sirio Tofanari) e la scenografica vasca circolare in cui sgorga l’acqua del Tettuccio. Un po’ più avanti ancora, lo sguardo non può fare a meno di vagare sotto le eleganti colonne ioniche del Tempietto della Musica. Queste si dispongono a formare un cerchio per sostenere una cupola interamente rivestita di scaglie di maioliche (manifattura Galileo Chini), sotto la quale i versi del Petrarca ” ll suon che di dolcezza i sensi lega” suggellano in poesia il valore edificante della musica. Tornando indietro e dirigendosi nell’ala opposta dell’impianto architettonico si arriva quindi alla teatrale Galleria della Mescita che rappresenta forse il punto in cui le arti decorative dello stabilimento giungono al loro apice. Scanditi secondo un rigoroso ritmo classico, infatti, si trovano gli imponenti banchi sui quali ricadono dalle originali rubinetterie tutte le acque termali di Montecatini: ognuna ben identificabile dall’iscrizione che l’accompagna.
A coronamento dell’elegante sfilata dei banconi marmorei sono quindi situati gli eleganti mosaici in vetro di Basilio Cascella: sinuose figure femminile che non ci mettono molto a richiamare alla mente i più noti capolavori viennesi o parigini. Al centro, non può che esserci la fonte, accompagnata dalle personificazioni delle sue virtù e delle età dell’uomo: la Forza, l’Infanzia, l’Adolescenza, la Maturità e la Vecchiaia. Devo dire che sono rimasta decisamente affascinata da queste figure…un po’ Jugendstil, un po’ Mucha. Ma la bellezza del tettuccio non termina qui e vi consiglio di continuare a girarlo sia all’interno che all’esterno per scoprire tutto quello che nasconde. Fuori dal monumentale edificio, in particolare, si stende un parco ameno con alberi secolari, aiuole e prati al centro del quale, sopra una morbida altura, si erge lo Stabilimento neo-rinascimentale Regina: un altro luogo che vi suggerisco di visitare.
Lo stabilimento delle Tamerici: restando nel Parco termale, poco distante dallo stabilimento del Tettuccio si trova quello delle Tamerici. Di genere completamente diverso dal primo, il complesso delle Tamerici è infatti una sintesi del gusto storicista di inizio Novecento. Il suo aspetto è il risultato di una sapiente alchimia di stili e generi diversi con echi moreschi, suggestioni rinascimentali ma soprattutto chiari richiami al medioevo gotico.
E’ quindi un edificio in cui si viene rapiti dai dettagli: maschere leonine, merlature, trabeature, sculture e , soprattutto, le splendide decorazioni musive di Galileo Chini. Peccato che oggi l’edificio risenta del passare del tempo e necessiterebbe di restauro anche se quest’aspetto non ne sminuisce il fascino… anzi: forse lo accresce.
Il Teatro Verdi: per finire una rapida panoramica della cittadina vi consiglio un salto al Teatro, dove, stagione dopo stagione, si sono avvicendati i più importanti protagonisti dello spettacolo. Bisogna anche dire che è grazie a recenti lavori di recupero che oggi si può nuovamente ammirare una decorazione stilizzata a tema floreale con ninfe e maschere che, in origine, intendeva fare da trait d’union fra l’interno e l’esterno dell’edificio e ricordare l’importanza del verde per Montecatini. Una volta qui, devo dire che mi ha molto colpito la decorazione esterna del fabbricato attiguo al teatro. Si tratta della vecchia rivendita dei sali Tamerici, come gloriosamente indica l’iscrizione parietale. Bellissimi anche gli altorilievi in gres che rappresentano le fasi della lavorazione della ceramica. Prestate attenzione perché l’artista raffigurato è Galileo Chini in persona: il grande demiurgo delle “città delle acque”.
La funicolare: dopo aver girovagato un po’ per il centro dove gli occhi avranno fatto il pieno di suggestioni liberty, un’esperienza fuori dal tempo è quella di prendere la vecchia funicolare per salire al borgo di Montecatini Alto. Pensate che l’inaugurazione di questa ferrovia risale al 1898 e da allora i due trenini rossi, Gigio e Gigia, eccetto per un breve intervallo dal 1944 al 1949 servito a riparare i danni subiti nella guerra, non si sono mai fermati. Le carrozze, con i bei sedili in legno, i balconcini all’estremità, sono sempre quelli originali. E se non è un viaggio nel tempo spostarsi con questi mezzi da collezione…
Con questa veloce carrellata vi ho solo voluto suggerire quello che mi ha colpito di più durante la mia permanenza a Montecatini Terme da un punto di vista squisitamente storico-artistico. La cittadina offre molto di più: non a caso è iscritta da qualche anno all’associazione EHTTA (European Historical Thermal Town Association) a cui vi consiglio di dare un’occhiata per scoprire città altrettanto belle! Montecatini Terme è un vero museo del Novecento a cielo aperto, che non teme confronti con altre destinazioni europee blasonate. La sua colpa forse sta solo nelle magiche proprietà terapeutiche delle sue acque che hanno finito per offuscarne la ricchezza culturale. Ma se saprete guardare troverete molto di più.
Lo sai che non ci sono mai stata? Che bellezza queste foto! E bravissima per la descrizione… Hai reso perfettamente l’atmosfera!
Purtroppo è conosciuta molto poco, ma Montecatini ha tantissime cose da vedere e da fare. Il Tettuccio è un gioiello cm della città
Sì, è veramente stupefacente e sicuramente da valorizzare meglio 🙂