Alte Pinakothek: questa galleria d’arte non gode della stessa fama degli Uffizi di Firenze o del Louvre di Parigi, eppure è figlia dello stesso spirito illuminista ed è una delle migliori collezioni al mondo, almeno per quanto riguarda l’arte fiamminga. Il primo nucleo delll’Alte Pinakothek nacque al principio del Seicento per volontà del principe elettore Maximilian I che raccolse in una prima galleria le opere appartenti alla famiglia regnante. I suoi successori contribuirono ad arricchire la collezione che ben presto si fregiò di dodici Rubens, la Madonna Tempi di Raffaello e capolavori di Giotto, Tiziano, Leonardo, Tiepolo, Velázquez, fra gli altri. Finalmente, a metà dell’Ottocento, re Ludwig I fece costruire lo splendido palazzo che possiamo ammirare oggi e aprire a tutti l’inestimabile patrimonio della sua casata.
Perché andarci: Albrecht Durer: autoritratto in pelliccia; Peter Brueghel: il paese della cuccagna; Leonardo Da Vinci:Madonna col bambino.
Neue Pinakothek: dopo una scorpacciata di grandi classici dell’arte all’Alte Pinakothek, non ci si può tirare indietro da una visita alla Neue Pinakothek. Qui, si continua il viaggio nella storia dell’arte con un approfondimento sulla modernità: dal Romanticismo al Simbolismo dallo Jugendstil all’ Impressionismo e all’Espressionismo. Anche questo museo lo si deve alla volontà della casata reale, in particolare, fu sempre re Ludwig I ad iniziare la raccolta. Purtroppo l’edificio fu distrutto dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e venne quindi ricostruito, con un nuovo progetto, negli anni ottanta.
Perché andarci: Vincent Van Gogh:girasoli; Paul Cezanne: natura morta.
Egon Schiele, Agonia, con licenza di Pubblico dominio tramite Wikimedia Commons.
Haus der Kunst: la “Casa dell’Arte” è il museo voluto da Adolf Hitler per mostrare ai Tedeschi quale fossero per il Nazionalsocialismo gli artisti da lodare. In realtà si trattava di una collezione anacronostica di pittura per lo più di paesaggio, oggi considerata di nessun valore. A questa raccolta chiamata, non a caso, “autentica arte tedesca” si contrapponeva la famosa Entartete Kunst “l’arte degenerata” che annoverava veri capolavori di autori critici nei confronti del Nazismo: Kandisky, Otto Dix e molti artisti espressionisti destinati a scrivere pagine importanti della storia dell’arte. L’edificio fu costruito dall’architetto Paul Ludwig Troost secondo i parametri del Regime in austero stile neoclassico. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale la “casa dell’arte” cominciò ad ospitare mostre degli artisti più avanguardistici, funzione che espleta ancora oggi. All’Haus der Kunst non esiste infatti un’esposizione permanente, ma solo mostre temporanee.
Perché andarci: l’edificio rappresenta uno dei pochi esempi di architettura del regime nazista ancora in piedi; le belle esposizioni temporanee.
Haus der Kunst di Ph. Andreas Praefcke. Con licenza CC BY 3.0 tramite Wikimedia Commons.
Museo della Scienza e della Tecnica: questo è il museo della scienza più grande al mondo ed è una meta da non perdere per ripassare l’evoluzione del pensiero scientifico e i progressi tecnologici più importanti della storia. Il Deutsches Museum, questo il suo nome, è stato fondato nel 1903 su un’isola nell’Isar, il fiume di Monaco: solo per questo vale una visita.
Perché andarci: laboratori e installazioni interattive dai minerali alla fissione nucleare. Non solo per i bambini!
Lenbachaus: fra tutti i musei di Monaco questo è quello che mi ha colpito di più perché, pur essendo piccolo, detiene una collezione di opere superlative. Questa pinacoteca conserva infatti un’importante raccolta di opere di Kandisky e del suo movimento: Il Cavaliere Azzurro. Oltre a queste, la villa espone opere dadaiste, surrealiste e della Nuova Oggettività tedesca. Stupende le opere Il peccato, di Franz Von Stuck, maestro di Klimt e il Trittico della guerra di Otto Dix. La cosa più bella? Ammirare il graduale passaggio, nelle opere di Kandisky, dalla figuratività all’astrattismo, in una danza di colori sempre più vorticosa: una lezione di storia dell’arte irripetibile.
Perché andarci: la collezione del Der Blaue Reiter.
Questi sono i musei che ho apprezzato di più di Monaco di Baviera. Naturalmente ce ne sono altri, come il famosissimo Museo BMW e dal 2015, il Centro di Documentazione sul Nazismo. E voi, cosa ne pensate?
Sono stata a Monaco lo scorso marzo e non sono riuscita a visitare Lenbachaus: ho sentito buonissime recensioni e tu me lo stai confermando proprio!
Non me l’aspettavo ma Monaco offre davvero tanto a livello culturale e ha dei validi musei.
Sì! Come ogni città poi finisce per sorprenderti…la Lenbachaus è fondamentale per capire l’evoluzione di Kandinsky! Per me è stato quasi uno shock!