Immaginate di scendere, sotto il sole cocente, prima, grazie a un dolce sentierino che costeggia alcune case e le vigne immancabili della zona e, poi, lungo un percorso accidentato, fatto di grossolani gradini di pietra con una pendenza via via più marcata. Giù, giù, giù. Verso il blu, un passo dopo l’altro

Diciamo che vi trovate in zona La Spezia. Diciamo che è estate, avete visitato le Cinque Terre e il loro magnifico mare, ma adesso siete un po’ stanchi della ressa e vorreste qualcosa di più appartato. Se avete gambe e fiato, volgete lo sguardo dall’altra parte e provate a seguire, sulla linea di costa che va dal confine con la Toscana fino a Riomaggiore, questi suggerimenti per voi da veri insider!

Punta Bianca

Punta Bianca:

Punta bianca mette d’accordo tutti: Spezzini e Toscani che si ritrovano sugli scogli chiari, che danno il nome alla località, a prendere il sole. Punta Bianca non è una spiaggia, ma un punto roccioso: l’estremo protendersi sul mare del Promontorio del Caprione. Ad accrescere il fascino di questo luogo, ci pensano poi alcuni bunker della Seconda Guerra Mondiale: perfetti per un set fotografico dal taglio industrial. Ci troviamo nel Parco Regionale di Monte Marcello-Magra: poco distanti da Bocca di Magra, dove concludere la giornata con un ottima cena e una passeggiata sul fiume Magra , appunto. Per raggiungerla bisogna imboccare la strada che da Bocca di Magra sale a Montemarcello e seguire le indicazioni per la sterrata che conduce al sentierino per il mare.  Attenzione! L’acqua a Punta Bianca è molto profonda e non è adatta ai bambini che non sanno nuotare o a chi abbia paura del mare (ma io da bambina mettevo un bel salvagente o i braccioli e a posto così…).

Punta Bianca vista dal mare

Punta Bianca vista dal mare

Punta Corvo

Subito dopo Punta Bianca, ecco Punta Corvo. Dal bianco si passa al nero, dagli scogli alla spiaggia. L’arenile si è formato dalla sgretolamento della costa alta di Montemarcello ed è per questo motivo che i sassolini che lo compongono sono scurissimi, quasi neri. Questo particolare colore dona all’acqua una tonalità di verde profonda, molto particolare. Punta Corvo è incorniciata dalla vegetazione mediterranea che conferisce alla spiaggia un aspetto selvaggio. Per raggiungerla vi aspetta una dura prova: circa 700 scalini (così narra la leggenda! Ma secondo me sono meno…) che dal borgo di Montemarcello scendono in mezzo al bosco e alla macchia per i 263 metri di dislivello. Ma anche i più pigri possono approdare alla spiaggia: da Bocca di Magra e da Fiumaretta c’è un servizio di barconi che porta alla spiaggia quotidianamente (sospeso ovviamente in caso di mare mosso). Per finire la serata, cena a Montemarcello o visita ai bellissimi borghi di Tellaro o Lerici. A Punta Corvo l’acqua diventa presto molto profonda: tenete d’occhio i vostri bambini!

Punta Corvo

Punta Corvo

Baia Blu

Dopo la scarpinata di Punta Corvo, ecco qualcosa di più easy. Alla Baia Blu potete giungere in macchina. Si tratta di una splendida insenatura racchiusa fra Punta Teresa e Punta Galera, impreziosita da una fresca lecceta e caratteristici ulivi.  La Baia Blu, che in realtà è molto più verde che blu, è per gran parte occupata da uno stabilimento balneare. Se non siete amanti di lettino e ombrellone a pagamento, vi consiglio di recarvi in spiaggia presto. Fra l’altro, la mattina, la baia è così placida da sembrare un lago e una bella nuotata nelle acque fresche vi rimetterà in pace con il mondo.  Per raggiungere la Baia Blu, dalla Spezia si prende il raccordo per Lerici; all’uscita della galleria, si svolta a sinistra e si torna indietro di poco fino a imboccare, sempre sulla sinistra, la strada per il borgo di Pitelli. Si sale qualche tornante e, ben prima di giungere in paese, si devia a destra seguendo le indicazioni per la Baia blu. Se venite, molto probabilmente mi troverete sugli scogli alla destra della baia. 😉

La baia blu

La baia blu

 

la baia blu quando lo stabilimento non era ancora aperto..

la baia blu quando lo stabilimento non era ancora aperto..

Punta Pineda (Le piscinette)

Con questo vi confido il mio più grande segreto. In pochi conoscono questo luogo che, sulla carta, figura come Punta Pineda. Avete in mente gli scalini di Punta Corvo? Ecco, sono niente in confronto. Immaginate di scendere, sotto il sole cocente, prima grazie a un dolce sentierino che costeggia alcune case e le vigne immancabili della zona e, poi, lungo un percorso accidentato, fatto di grossolani gradini di pietra con una pendenza via via più marcata. Giù, giù, giù. Verso il blu, un passo dopo l’altro. Perché mai affrontare tutto questo? Perché alla fine, al cospetto del mare aperto, sempre un po’ agitato, vi attenderà una scogliera che sembra magma appena rappreso, con forme bizzarre e piccole piscine di acqua marina fresca, con scambio continuo con le onde spumose che si rinfrangono sulle rocce. E poi vi attenderà il silenzio. E un piccolo faro giallo. Visto l’impegno della discesa, difficilmente potrete portare con voi ombrelloni o altro per farvi ombra, perciò sarete costretti a cercar riparo sotto la scogliera. E’ un luogo che adoro; quasi lunare ma, davvero, non adatto a tutti. Alcuni fortunati giungono qui in barca, solitamente però il posto è preso di mira da escursonisti in versione balneare. Ricordatevi che vi attende la risalita! Io consiglio di farla dal tramonto e, naturalmente, portate con voi tanta acqua.

Come arrivare alle “piscinette”

 dalla Statale delle 5 Terre proveniente da La Spezia (litoranea), superata la lunga galleria dopo il bivio per Biassa e il ristorante Due Gemelli,  si trova un bar a lato mare. Poco distante dal bar si trova l’accesso al sentiero che conduce al mare. Non potete sbagliare: c’è solo quello. Al ritorno, passeggiata alla Spezia (e perché no?) sul molo di viale Italia e cena a base di pesce in uno dei tanti localini della città.

scendendo alla Piscinette...

scendendo alla Piscinette…

 

Una delle pozze delle Piscinette

Una delle pozze delle Piscinette

 

Il piccolo faro giallo e il mare fuori

Il piccolo faro giallo e il mare fuori

Il Persico e Navone 

Spiaggia di Navone vista dal sentieor

Vi ho già parlato di Campiglia e del mio sentimento d’amore per questo borgo altissimo sul mare delle Cinque Terre. Qui siamo ormai ai confini del Parco, a due passi da Riomaggiore. Ebbene da Campiglia, si possono raggiungere due accessi sul mare: la spiaggia del Persico e quella di Navone. La mia preferita è il Persico.  Più o meno l’antifona è quella delle Piscinette: il mare va guadagnato con fatica e, una volta giunti in basso, non ci sarà una comoda spiaggia dove stendere l’asciugamano, ma una distesa di grossi sassi rotondi. L’acqua è limpidissima, la calma è assicurata, il panorama impagabile. Certo, dovrete risalire! Circa 2000 gradini non sono male, ma rinfrancatevi pensando a chi questo percorso lo faceva per portare il sale in alto. E a chi teneva le vigne per procurarsi un pezzo di pane. Sostate frequentemente in mezzo alle eriche, ai mirti, sotto i rarissimi pini e riprendete fiato. Godetevi il cuore selvaggio di questa terra che vi ruberà l’anima.

Per cena potrete fermarvi in paese oppure tornare in basso, fino a Portovenere o alla Spezia. Per arrivare a queste due spiagge dovrete naturalmente partire dall’abitato di Campiglia.

Come arrivare a Campiglia

Il paese di Campiglia si raggiunge dalla Spezia, seguendo la strada per Portovenere fino ad Acquasanta. Qui, al primo semaforo, si svolta a destra. Si procede quindi per una strada che sale sui colli per circa 6 chilometri e giunge in paese.

scendendo a Navone

scendendo a Navone

 

scendendo al Persico

scendendo al Persico

 

navone all'imbrunire

Navone all’imbrunire

 

il mare del Persico

il mare del Persico

Con questi suggerimenti saprete dove andare quando ne avrete abbastanza di spiaggia, racchettoni, e del caos della folla. Ma soprattutto avrete le ricetta ideale per convincere anche il più burbero dei montanari a venire al mare con voi! 

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