Un luogo che vi consiglio assolutamente di visitare durante un soggiorno nella capitale mozambicana per un assaggio della “vera Maputo” è senz’altro un angolino della baia dove avviene la vendita del pesce fresco appena pescato. Si trova più o meno all’estremità settentrionale dell’Avenida Marginal, la strada che costeggia il litorale.
Noi ci siamo arrivati in auto, procedendo lentamente sulla sterrata che fiancheggia il mare da cui affioravano le mangrovie illuminate dai raggi caldi del tramonto.
Durante il tragitto incontriamo tantissimi bambini in divisa: blu, rosa… sono gli scolari che hanno terminato le lezioni e stanno tornando a casa. Siamo infatti molto vicini al distretto didattico, dove si trovano scuole di ogni paese: la francese, l’americana e così via. I bambini ci notano: ridono, scherzano, un po’ intimiditi si ritraggono. E poi gridano “Mulungu, Mulungu!”. I “Mulungu” siamo noi. Infatti, in Shangana, lingua molto comune nel Mozambico del sud, bianco si dice Mulungu. Ci salutano. Sono un po’ sorpresa dalla loro reazione e capisco che stiamo attraversando una zona non propriamente turistica. Sorrido anche io e ricambio il saluto.
Presto cominciamo a scorgere i primi tavolacci su cui le donne hanno poggiato il pescato fresco: soprattutto enormi e prelibati granchi blu, ma poi altri molluschi, alcuni simili alle vongole, e pesce di vario tipo.
I granchi qui sono uno degli alimenti più appetitosi, assieme ai gamberi giganti che vengono preparati in diversi modi. In realtà, se farete attenzione, li noterete anche nei nostri supermercati, surgelati naturalmente, e c’è da dire che i gamberi rappresentano uno dei principali beni di esportazione del paese.
A sorvegliare i banchi ci sono solo donne, vestite poveramente, ma agghindate con fantastiche capulane colorate. Anche le capulane, splendidi tessuti dipinti con colori sgargianti e forme bizzarre, sono un tratto distintivo del paese. Le loro origini, mi spiegano, non sono africane: più probabilmente derivano dall’India o comunque dall’Oriente, zone del mondo per cui il Mozambico ha sempre rappresentato un paese strategico per il traffico di merci e di persone. Ma la capulana è impiegata oggi nei più vari campi: per trasportare i più piccoli sulla schiena, naturalmente, ma anche per custodire il cibo; come gonna per le signore, come copricapo, oppure come stuoia per sedersi e ancora come borsa. Insomma, in una capulana troverete tutto il Mozambico.
Tornando al racconto, noi cominciamo a trattare per l’acquisto di un po’ di pesce per la cena…in realtà anche queste donne sono piuttosto stranite dal vederci lì, in un contesto così “privato”, e ci studiano tanto quanto noi studiamo loro. Alla fine arriva un’ultima imbarcazione di ritorno dalla pesca e le donne si affrettano ad aggiudicarsi i pezzi migliori.
Il Mercato del pesce di Maputo
Molto diverso il famoso mercato del pesce di Maputo, consigliato anche dalla Lonely Planet. Ve lo consiglio anche io, se volete mangiare veramente bene spendendo poco. Il mercato è ben organizzato e, fin dal vostro arrivo fra le bancarelle, una ragazza vi accompagnerà fra i vari banchi e si prenderà cura di far cucinare per voi ciò che più gradite. Il pasto vi sarà poi servito nei piccoli ristoranti sul retro. Ci sono pesci enormi, fra cui ricordo il barracuda, la cernia, vari molluschi, gamberi e granchi meravigliosi.
Noi abbiamo mangiato entrambi, accompagnati da xima -una specie di polentina di manioca – e patatine. Mentre aspetterete che vi preparino il cibo, potrete ingannare l’attesa con una buona birra e “amenduina“: le noccioline di produzione locale che sicuramente vi saranno offerte da qualche ragazza che con la loro vendita si guadagna da vivere.
Bom Apetite!
Ahahaha ora capisco! La mia amica di Maputo ha solo foto con granchi… appena va a trovare i parenti mi sembra che rinasca 😀
Ciao! Grazie della visita ;)…I granchi di Maputo nella loro semplicità sono una delle cose più buone che io abbia mai mangiato! :))))
voglio le capulane, voglio le manduline e soprattutto voglio tutti quei crostacei! Che bello dev’essere il Mozambico! ci andava ogni anno mio zio come volontario, e ora che è vecchio ne parla ancora con una tale nostalgia…
ihihih! Capulana segnata,la prossima volta che vado, sarà tua! Per i granchi vediamo se si possono mettere in valigia! 😀
Grazie di esser passata! 🙂