Qualche settimana fa io e la mia famiglia abbiamo avuto il piacere di partecipare al Mapping Party organizzato dal CAI di Pisa sulle alture del monte Pisano. “Cos’è un Mapping Party?” direte voi… bene: vi confesso che non lo sapevo neanche io fino a quel giorno! Il Mapping Party, stando alla definizione di Openstreetmap, è un evento in cui mappatori esperti insegnano a raccogliere dati e ad aggiornare la cartografia on-line ai neofiti della materia. Detto in questo modo ci si immagina serissimi cartografi con la schiena curva impegnati davanti a un monitor in qualche bugigattolo con l’aria viziata e, probabilmente, vi state chiedendo perché diavolo io ve lo stia raccontando, allora! Beh, quest’immagine è quanto di più distante dalla realtà! In primo luogo perché il mapping party è un evento social che di solito si tiene davanti a una bella birra o un aperitivo e poi perché quello organizzato dal CAI di Pisa era un Mapping Party formato family con tanto di mini mappatori al seguito!
Abbiamo incontrato il gruppo di primo mattino presso un luogo incantevole della provincia pisana: Castelmaggiore di Calci. Tutti i componenti sono stati dotati di una mappa (cartacea) del territorio e dopo un breve briefing iniziale sulle app da usare abbiamo cominciato ad affrontare l’itinerario stabilito. Per i bambini che rallegravano il gruppo si è trattato di un bellissimo momento di apprendimento: non soltanto veniva insegnato loro l’importanza dell’orientamento in montagna e del saper leggere una cartina, ma anche il ruolo che ognuno di noi può giocare per facilitare la lettura del mondo agli altri.
Come in una vera caccia al tesoro, i piccoli si divertivano a individuare le “emergenze” da segnalare: per esempio le molteplici fontane, utilissime all’escursionista, i ponti, i guadi, il tipo di selciato. In questo modo anche la salita, faticosa per tutti, perdeva per loro importanza. Non che quest’ambiente fosse davvero ostico, anzi: Castelmaggiore di Calci si trova alle pendici dei dolci rilievi del monte Pisano nella vallata solcata dalle acque dello Zambra.
Un tempo questa era terra di mulini, grandi produttori di energia idraulica che alimentava i molti opifici e frantoi. Oggi, con l’aiuto di un po’ immaginazione, è ancora possibile figurarsi il borgo con le grandi ruote in azione sull’acqua ed in realtà, proprio nel centro del paese, guardando nell’alveo del torrente, si può osservare il punto di attacco di uno di questi marchingegni sulle mura.
Lasciata Castelmaggiore e le sue dolci acque ci siamo pian piano inoltrati nei boschi e siamo quindi risaliti fino al bivacco fonte al Noce. Questo rifugio è un’interessante opera di restauro di un antico metato, un vecchio essicatoio per le castagne, che ora può essere utilizzato come base d’appoggio per le escursioni in zona. Da qui si può infatti proseguire verso la vetta del monte Faeta oppure percorrere il sentiero 00. Per noi tuttavia rappresentava l’area per il pranzo al sacco e per un confronto sul nostro lavoro di mappatori.
Devo fare i miei complimenti al CAI di Pisa per l’organizzazione di questa giornata: non è facile avvicinare le persone a un ambito vasto e e complesso come quello cartografico. Ma con una formula così leggera e informale dove anche i bambini possono essere protagonisti, il successo è assicurato!
Vi invito quindi a dare un’occhiata alla pagina facebook Mappa dei Monti Pisani e mi racccomando, sia che amiate la montagna, i viaggi o le mappe non perdetevi il prossimo mapping party!
Cavolo che bell’esperienza!! Potrebbe essere utile anche a me che sono capace di perdermi dentro casa mia!
ahaha! Ti assicuro che è per principianti…io son come te! 🙂