
Anemoni – passo del Cirone. Ph. Paolo Albertosi

Chiesa-Passo di Cirone. Ph. Paolo Albertosi

Gelo al Passo del Cirone. Ph. Paolo Albertosi
Io non sono credente, ma se lo fossi non avrei dubbi su quale sarebbe la “mia“ chiesa ideale. Si tratta di una piccola, piccolissima chiesa in arenaria posta a guardia di un valico di montagna, incastonata in mezzo a prati che in estate diventano biondi e sorvegliata dalla possente mole del monte Orsaro nell’Appennino Tosco-Emiliano. Sto parlando della chiesetta della Madonna dell’Orsaro al Passo del Cirone (1255m) nel Parco dell’Appennino Tosco-Emiliano: un luogo che sembra vivere al di fuori del tempo e che regala emozioni in ogni stagione. La sella, punto di raccordo fra la valle del Magra e del Parma, si raggiunge sia passando dalla Lunigiana, percorrendo la strada provinciale SP 42 e risalendo dal borgo di Pracchiola, sia naturalmente dal versante emiliano, passando da Corniglio lungo la SP 108. Da qui la vista è sconfinata e abbraccia il monte Orsaro, il monte Borgognone, si allarga fino a incontrare il profilo bluastro del Gottero, del Molinatico, dei Caio e del Navert.
Questo luogo è una stratificazione di significati che trapelano da un consunto cippo di pietra confinale datato 1828. Infatti oggi il valico segna il confine fra le regioni Emilia Romagna e Toscana e già un tempo permetteva il passaggio dal Granducato di Toscana a quello di Parma. Ancora più a ritroso nei secoli, la mitica Via del Sale, percorso di contrabbando della preziosa merce che dalle coste risaliva la valle del Magra per giungere nell’Emilia, transitava proprio da qui.
Su questo crocicchio di passi di viandanti, pellegrini e contrabbandieri una decina di anni fa un gruppo di volontari, capitanati dallo scultore pontremolese Luciano Preti, volle consolidare nella pietra il misticismo della montagna appenninica e eresse il suggestivo luogo di culto. Difatti, sembra incredibile, ma la chiesetta di evidente influenza romanica non è di origine medievale e la sua inaugurazione risale solamente al 2003. Fu sempre Preti che arricchì poi l’edificio con formelle, sculture e bassorilievi tutti ruotanti intorno al simbolismo dell’Arca di Noe e ai fatti della vita di Cristo.
Oggi la chiesetta è spesso chiusa e viene aperta solo in occasioni particolari o nel mese di luglio durante la festa della Madonna dell’Orsaro. Se venite fin qui potete anche spingervi con una passeggiata lungo il Sentiero 00 fino ai prati fioriti del monte Tavola. Se siete escursionisti, potete anche pensare di raggiungere la vetta del monte Orsaro (1831m) per godervi ancor di più il panorama ineguagliabile e catturare con lo sguardo la linea sottile in cui l’azzurro del cielo si fonde con il blu del mare. Sarà bellissimo scrutare dal crinale di volta in volta la Lungiana o le terre emiliane. Potrete quindi proseguire fino scendere al Lago Santo Parmense: un’altra incredibile oasi di pace celata da queste montagne. Qui a rifocillarvi troverete l’accogliente Rifugio Mariotti.
Se deciderete di fare quest’escursione in pieno inverno, tenete conto delle insidie del ghiaccio e della neve; informatevi sempre delle condizioni meteo e niveologiche; non partite senza attrezzatura adatta e valutate la vostra preparazione.
Tutte le immagini di quest’articolo sono di Paolo Albertosi, che ringrazio per la collaborazione! Vi invito a visitare il suo bel blog dove scoprire tante perle dell’Appennino e molto altro: www.paoloalbertosi.com
ci sono stato pure io!