Rotoli infiniti di colore che si stendono sulla campagna a perdita d’occhio. Rettangoli gialli, rossi, soprattutto, ma anche rosa, arancioni e viola che si incastrano come in un raffinato quadro optical. Sono i tulipani, quei curiosi fiori arrivati da lontano, ad aver plasmato per sempre l’immagine dell’Olanda nei cuori di tutto il mondo. Nessuno riuscirebbe oggi a scindere quel binomio perfetto fra tulipani e mulini a vento che ha reso i Paesi Bassi una delle destinazioni più ambite per un viaggio primaverile. E nessuno, camminando svagato nelle variopinte campagne, si immaginerebbe che il merito di tutto questo derivi dalla grande capacità degli Olandesi di intuirne le potenzialità commerciali e di saper trarre il meglio anche delle condizioni più avverse.
Ma perdonatemi…mi sto perdendo: vi dovevo raccontare della mia visita al Parco Keukenhof, e invece sto divagando in particolari storici. D’altra parte gli avvenimenti legati all’attecchimento della graziosa pianta da fiore in Europa ha avuto risvolti tali, che – sono sicura – giustificherete un excursus nel passato. In fondo, non farà che prepararvi meglio all’incontro con il principe delle bulbose.
Indice
Il mio regno per un tulipano. Breve storia della tulipomania in Olanda
dovete sapere che questo paese non è sempre stato così. Ancora al tempo dei bellissimi paesaggi di Pieter Brugel il Vecchio, le piatte lande strappate alle acque e spazzate dai venti erano soprattutto umide torbiere inadatte all’agricoltura. Ma qualcosa stava per succedere che avrebbe cambiato per sempre il volto dei Paesi Bassi. Tutto prese avvio nel 1578, quando i primi tulipani dalla Turchia approdarono a Vienna e quindi in Inghilterra.
Poi il diplomatico fiammingo Ogier De Busbecq, inviato dagli Asburgo alla corte di Sulimano il Grande, si innamorò di tali fioriture e ne invio qualche esemplare al botanico Carolus Clusius dell’Università di Leida. Qui accadde qualcosa di prodigioso: mentre infatti il nuovo arrivato si ambientava perfettamente nei sostrati ricchi di torba olandesi, il colto giardiniere si accorse che il fiore, attaccato da un virus, si “spaccava” dando origini a forme stravaganti.
Ecco la vera capacità di leggere un’opportunità negli eventi sfavorevoli. Da quel fenomeno il botanico diede il via a quella selezione e a quell’ibridazione sistematica delle specie che portò a varietà sempre più stupefacenti. E se cresceva la ricerca, cresceva pian piano anche la mania per i bulbi più pregiati. Vero oggetto del desiderio, la caccia al tulipano si tramutò in un’inarrestabile febbre che non impiegò molto a tramutarsi in speculazione finanziaria. E, tanto per avere un’idea delle cifre da capogiro che raggiunsero i bulbi, pensate che un esemplare del raro “Semper Augustus” venne venduto a 6000 fiorini, contro i 1600 della Ronda di Notte di Rembrandt!
Tuttavia, come tutte le febbri, anche la “tulipomania” era destinata al crollo irreparabile ed improvviso, al punto da esser oggi nota come la prima bolla speculativa della storia. Ed infatti, esattamente come la recente bolla dei mutui subprime del mercato immobiliare statunitense, un giorno scoppiò. I prezzi dei tulipani caddero di botto, la corsa alle vendite non trovava freno e molte famiglie abbienti si ritrovarono in bancarotta. Nonostante questo il tulipano non ha mai cessato di ammaliare schiere di appassionati e gli Olandesi, ripresisi dalla batosta, non hanno mai smesso di perfezionare le coltivazioni e di crearne tipi sempre più ricercati in forma, colori e persino profumo. La loro perizia si è quindi affinata anno dopo anno, estendendosi poi a tutte le bulbose, per le quali ormai la provenienza dall’Olanda è diventata garanzia di qualità. Oggi, il risultato di questa storia incredibile lo si può capire semplicemente concedendosi un’escursione fuori città, dove è la terra, trasformata nella tavolozza di un pittore, a raccontarsi senza bisogno di parole. Ma se c’è un luogo in Olanda che più d’ogni altro rappresenta l’eccellenza raggiunta dagli Olandesi nella coltivazione dei tulipani (e delle altre bulbose!), questo è senz’altro il Parco Keukenhof.
Visitare il Parco Keukenhof
Io e la mia famiglia abbiamo visitato il Parco Keukenhof durante il nostro viaggio in Olanda nella prima settimana di aprile e per me è stato il coronamento di un sogno. Il Keukenhof, da tempo occupava un posto in prima fila fra le cose che avrei voluto vedere e vi assicuro che una passeggiata qui giustifica da sola un viaggio in Olanda. Ma andiamo con ordine. Il Parco Keukenhof, con i suoi sette milioni di bulbi su 32 ettari di terreno, è uno dei più grandi parchi di fiori primaverili al mondo.C’è chi dice “il” più grande”, ma a noi interessano poco i primati, quello che conta è che qui si può davvero toccare per mano la maestria raggiunta nei secoli dai botanici e dai giardinieri locali. Ogni autunno infatti si comincia a piantare i bulbi in maniera tale da permettere l’alternanza delle fioriture. Non di soli tulipani vive, a ben vedere, questo paradiso floristico, ma anche di crocus, giacinti, narcisi, muscari ecc. che, dal più precoce al più tardivo, assicurano ai visitatori giardini sempre attraenti. Inoltre, le tante varietà coltivate ogni primavera si arricchiscono di nuove specie, frutto della ricerca scientifica.
C’è da dire che, all’epoca della nostra visita, molti dei tulipani erano ancora in boccio e si alternavano a fragranti filari di narcisi e giacinti. Ma l’occhio ovunque vagasse incontrava una festa di colori. E forse, se c’è un equivalente dell’osservazione dei ciliegi in fiore tipica delle culture nipponiche, lo si trova proprio sostando in mezzo a questi petali rivolti al sole e fra i placidi canali che attraversano, talvolta, le aiuole, o lungo i viali a cui le più sgargianti corolle fanno da bordura.
Per visitare questa meraviglia ci si può affidare alla mappa consegnata all’ingresso oppure ci si può far distrarre dai colori e dalle forme che continuamente richiamano la nostra attenzione. Ci sono angoli splendidi e riparati, in cui abbiamo fatto delle pause per veloci spuntini, a cui fanno da controcanto curati giardini, ognuno dei quali offre una prospettiva diversa sugli stili di gardening.
Molto interessanti sono anche i padiglioni tematici, all’interno dei quali si approfondisce la conoscenza delle singole specie o della storia del luogo. Fra i tanti, io ve ne suggerisco due: il Juliana, piccolo ma eloquente museo sulla tulipomania (ed ecco svelato dove ho appreso le informazioni di cui sopra!) e l’apprezzatissimo Beatrix, una digressione sul meraviglioso mondo delle orchidee (qui però, da appassionata, mi aspettavo più rarità).
Visitando il Keukenhof con i bambini poi non si può fare a meno di apprezzare le attrazioni a loro misura come i piccoli playground, le mini-fattorie, la grande arena con la musica, le fontane e, forse uno dei punti più belli dell’intero parco, il pittoresco laghetto.
Infine vi ricordo che ogni anno al Keukenhof viene data vita a una composizione floreale dedicata a un tema specifico. Quest’anno, dato che ricorre l’anniversario della fondazione di De Stijl, non poteva che essere ispirata alle astratte campiture cromatiche gialle, rosse e blu del grande Piet Mondrian.
Insomma, una vista al Parco Keukenhof è un viaggio imperdibile non soltanto fra la bellezza di composte fioriture, tanto aggraziate da sembrare finte, ma anche all’interno della mentalità e della cultura olandese, capace di tirare fuori il meglio da ogni situazione. Un luogo dove si può apprezzare l’abbraccio potente fra la natura e lo studio e la ricerca scientifica e che dimostra che non sempre l’intervento umano sull’ambiente è distruttivo ed anzi certe volte porta a risultati straordinari. Come un tulipano setoso e sfrangiato che grida i suoi colori al cielo. E pensare che questa era solo una torbiera.
Come visitare il Parco Keukenhof, informazioni pratiche
Il Parco del Keukenhof apre solo per un breve periodo, da marzo a meta maggio ( quest’anno avete tempo fino al 21 maggio). E’ aperto dalle 8.00 alle 19.30 (ma la biglietteria chiude alle 18.00!). Il biglietto è pari a 16 € per adulto, 8 € per bambini dai 4 agli 11 anni. All’ingresso c’è una biglietteria automatica: noi ci siamo serviti di quella, evitando la fila allo sportello. Anche il parcheggio è a pagamento al costo di 6 € per tutta la giornata. Per la visita, tenete conto della variabilità annuale delle fioriture che naturalmente è influenzata dal meteo, ad ogni modo per trovare il picco della fioritura dei tulipani, il periodo migliore dovrebbe essere dalla seconda metà di aprile. Maggiori informazioni le trovate sul sito del Keukenhof.
Il Parco si trova nei pressi dei pressi della cittadina di Lisse, fra Haarlem e Leida. La si può raggiungere in treno dalla principali città come Amsterdam o l’Aia oppure, in autobus o, naturalmente, in macchina. Nel caso scegliate la prima soluzione, alla stazione di Leida troverete una navetta dal nome inequivocabile, Keukenhof express,che vi porterà a destinazione.
Un consiglio: all’interno del parco troverete la rivendita dei bulbi. Ci è stato suggerito di non comprare tulipani in questa stagione perché vanno messi a dimora in autunno inoltrato. Meglio orientarsi su gladioli, lilium o dalie che, interrati in maggio, fioriranno in piena estate.
E se adesso vi ho incuriosito, potete leggere di più sulla bolla dei tulipani: