Le spiagge e le foreste, la musica, il cibo, la natura selvaggia e le persone. Questi sono stati i veri ingredienti della nostra crociera ai Caraibi con Costa Pacifica: un mix di sensazioni e sapori diversi, un “frullato” fresco e rigenerante per gustare, anche se per poco, l’essenza di un sogno tropicale, per innamorarsi dei Caraibi e desiderare di tornarci ancora. Naturalmente, non vi dirò nulla di nuovo affermando che il succo sta tutto in come si passa il tempo a terra. Non crediate infatti che tutti sappiano “cosa fare” al momento dello sbarco: molti sono quelli che improvvisano, dato che una caratteristica delle crociere è quella di essere accolti al porto da una folla di tour operator, tassisti, guide turistiche e quindi, anche impegnandosi, è veramente impossibile non fare nulla. Tuttavia ci possono essere scelte più o meno azzeccate (leggete avanti!) e un buon modo per non rischiare di buttare via tempo e soldi è quello di pianificare il tutto da casa. Proprio come ho fatto io ( o quasi…) e come vi racconterò in questo articolo. Dimenticate quindi (salvo eccezioni!) grandi pullman affollati lanciati da una parte all’altra come palline di un flipper: questi sono tour accuratamente selezionati con poca gente e guide preparate.

Guadalupa (Pointe-à-Pitre)

La nostra crociera ha preso avvio nella capitale di Guadalupa, Pointe à Pitre, dove ci siamo imbarcati. E, qui – dovete scusarmi se sarò subito in contraddizione! – cominciamo con le sorprese. Arrivati al porto la mattina presto, abbiamo infatti scoperto che non si poteva salire a bordo fino a pomeriggio inoltrato. Ci siamo così affidati a un tassista locale per sfruttare quelle ore libere e dedicarci ad un giro sull’isola. Frank, questo il suo nome, si è rivelato simpatico e affidabile: ci è venuto incontro sul prezzo e sull’itinerario seguendo esattamente le nostre richieste per l’esplorazione di Grande-Terre (scrivetemi se volete avere il suo contatto e saperne di più!). Queste sono state le nostre tappe:

Cimitero di Morne-à-l’Eau

Fra le curiosità di Guadalupe, c’è senz’altro questo famosissimo cimitero in bianco e nero che sarebbe piaciuto tanto ad Escher. Adagiato sulle colline, questo luogo di riposo per i defunti è una grande città degli scacchi. Con il caldo cocente dei Caraibi, poi, mi è sembrato un miraggio e non mi sarei stupita di veder far capolino da uno dei cancelli delle tombe qualche bizzarra creatura partorita dalla mente di Tim Burton. Non vi nascondo che mi piacerebbe moltissimo assistere alla festa dei morti in questo cimitero, quando i vivi festeggiano i loro cari mangiando e cantando mentre mille candele illuminano la notte. Morne-à-l’Eau si trova nel cuore dell’isola della Grande-Terre, all’incrocio delle strade che conducono a Moule, a Abymes e ad Anse-Bertrand.

Le Moule

Lasciate le anime di Morne-à-l’Eau al loro eterno riposo ci siamo diretti a Le Moule. Questo borgo, situato sulla route n. 5 di Grande Terre, era un tempo la capitale. Potrebbe sembrare una sosta inconsueta, ma si è rivelata una tappa strategica per il pranzo. A Le Moule si trovano infatti alcuni negozietti di street-food in cui assaggiare la cucina creola senza essere salassati e godendo della vista del mare.

La Pointe des Châteaux

Guadalupe, pointe chauteaux

La Pointe des Châteaux è la punta di un promontorio a Grande-Terre che si erge con alte scogliere frastagliate sull’oceano Atlantico. Qui, abbiamo fatto due passi sulla spiaggia raccolta in un’insenatura brulla e percossa da grandi onde. Quindi, ci siamo spinti fino alla cima della collina che regala uno strepitoso affaccio sulla costa, con vista su Basse-Terre e le altre isole. Come potete intuire, la spiaggia non è balneabile ma lo spettacolo del mare vorticoso vale la visita. Nota di gusto: prima di addentrarci sulla riva abbiamo assaggiato il sorbetto al cocco più buono della nostra vita (preparato con un rudimentale macchinario di legno)! Ve lo consiglio vivamente.

Questa punta panoramica si trova in territorio di Saint-François a Grande Terre e per le sue particolarità naturalistiche è stato inserito nel Grand site de France.

Dovendo tornare a Pointe-à-Pitre il nostro giro è terminato qui. Potendo continuare, vi consiglio una sosta a Sainte-Anne e Le Gosier (di cui vi parlerò in un altro articolo) prima di rientrare in nave.

Sint Maarten (Philipsburg)

A Sint Maarten abbiamo effettuato il nostro primo vero sbarco con una sosta a dir la verità molto breve (13.00-18.00). La nave approda alla capitale olandese dell’isola (questo territorio è diviso in due: una regione olandese e una francese, con due capitali distinte), Philipsburg, e la scelta più sensata ci è sembrata quella di passare il tempo nella spiaggia della cittadina e concederci il nostro primo bagno caraibico. Per giungere in spiaggia si può prendere il water-taxi appena fuori l’area portuale che, al costo di 7 €, porta in città. Qui vi attendono file di ombrelloni e sdraio a noleggio. Più camminerete allontanandovi dal porto più i prezzi scenderanno. Tenete conto che essendo una marina cittadina manca quel gusto selvaggio che ci si aspetta dai Caraibi, ma per un bagno rigenerante è andata benissimo! Alle spalle della spiaggia, val la pena addentrarsi fra gli edifici e fare una foto al tribunale curiosamente coronato da un grande ananas in legno. Nelle stradine del borgo, chiamate steeges, troverete negozi duty free e botteghe per turisti.

Repubblica Dominicana (La Romana)

Repubblica-Dominicana-Bayahibe tramonto

Finalmente quella in Repubblica Dominicana, complice uno scalo lunghissimo, è stata una giornata piena. Costa pacifica si ferma dalle 13.00 alle 9.00 del giorno successivo nel porto de La Romana. Questo permette di poter scegliere fra svariate escursioni anche impegnative senza l’ansia di dover rientrare al porto in tempo per il “tutti a bordo”. Sono stata molto indecisa su come impiegare queste ore: da un lato, la voglia di scoprire qualcosa della cultura locale, dall’altro il desiderio di passare del tempo in tranquillità al mare con la famiglia, mi hanno fatto temporeggiare parecchio. Alla fine abbiamo deciso di partecipare all’escursione di Mariposa Tours per l’isola di Saona, descritta da molti come un sogno tropicale: si tratta infatti di una minuscola terra in cui vivono circa 500 pescatori. Potevamo perdercela? A tutt’oggi sono molto soddisfatta di questa scelta anche se, a dire il vero, si è trattato di un’esperienza avventurosa. Arrivati a La Romana, infatti, il meteo non era molto promettente e metà escursione l’abbiamo passata sotto la pioggia! Ma andiamo con ordine.

Isola di Saona

Da La Romana si raggiunge il porticciolo di Bayahibe in minivan. Da qui, con veloci motoscafi, ci si reca alle piscine naturali (atolli emersi) dove si possono ammirare le stelle marine giganti, quindi si prosegue verso l’isola di Saona. Fra le tante agenzie e tour operatour incoming che propongono l’escursione a Saona abbiamo optato per Mariposa perché il loro itinerario comprende, in condizioni normali, Canto de La Playa: un angolo incontaminato dell’isola. Purtroppo però il giorno della nostra gita questa baia era infestata dalle alghe quindi i nostri accompagnatori hanno deciso per il piano B: playa Toro, un altro lido ancora vergine. Ecco, diciamo che la sosta a Playa Toro ci ha ripagati completamente del disagio del cattivo tempo incontrato all’inizio della nostra uscita. La spiaggia era esattamente come la volevamo: una lunga lingua di sabbia chiara stretta nell’abbraccio di palme flessuose e acque turchesi. E, come per incanto, coronata dal sole caldo dei Caraibi. Se vorrete, questo è il luogo giusto per farvi scattare delle foto ricordo dal fotografo Maurizio da stampare una volta giunti a casa.

Saona-Repubblica Domincana foto mariposa Tours
Isola di Saona, foto di Maurizio, Mariposa Tours

L’escursione ha proseguito dunque costeggiando il canale delle mangrovie, dove l’atlantico abbraccia il mar dei Caraibi e dove abbiamo visto alcune tartarughe marine. A conti fatti, vi consiglio caldamente questa piccola avventura che è piaciuta anche al nostro bambino! Se volete saperne di più, ecco il link al sito di Mariposa Tours.

Canale delle mangrovie, foto di Maurizio, Mariposa Tours

Repubblica Dominicana (Isola di Catalina)

Isola di Catalina-costa pacifica in rada

Uno dei punti forti di questa crociera è, a mio avviso, proprio la giornata sull’isola di Catalina. Si dice che quest’isola sia proprietà di Costa Crociere e che per questo solo le navi di questa compagnia sbarchino qui. A Catalina non c’è bisogno di pensare al “dove”. Quello che accade durante questa giornata è veramente incredibile: la nave rimane in rada e i passeggeri vengono trasbordati sull’isola mediante le scialuppe. Naturalemte, anche il personale di bordo scende a terra garantendo tutti i servizi (es. animazione, mini-club, photo-services, bar…) esattamente come in navigazione. Prima di scendere, dopo aver preso un numero, si attende la propria chiamata per lo sbarco (e questa è l’unica parte noiosa di questa giornata). Consiglio di recarvi all’uscita presto perché altrimenti è difficile trovare un ombrellone libero, ma anche in questo caso, ci si può accomodare all’ombra delle palme. Per i più curiosi, ricordo che ci si può anche inoltrare nel cuore dell’isola seguendo un sentiero segnalato alle spalle della spiaggia. Che dire: una giornata di vero relax, bagni, sole, barbecue a cielo aperto! Godetevela!

Saint Kitts & Nevis

litorale di Saint Kitts

Su questa destinazione è necessaria una premessa. Saint Kitts & Nevis è forse la tappa più bistrattata dei Caraibi. E vi anticipo che se avessi la macchina del tempo effettuerei una scelta diversa da quella che abbiamo fatto. Purtroppo credo che si tratti di una meta sottovalutata, ma che bisogna scegliere bene per capirlo. Quindi vi dico, a scanso di equivoci, che tornando indietro prenoterei l’escursione in safari truck proposta proprio da Costa Crociere (oppure l’escursione lungo la St. Kitts Scenic Railway): l’operatore a cui si appoggia la compagnia di navigazione è uno dei migliori dell’isola e non troverete altre agenzie (come credevo) che effettuino quel tipo di escursione. Difatti, Saint Kitts è un’isola vulcanica che offre splendidi scenari naturalistici che solo le escursioni in fuori-strada (o in treno) permettono di godere appieno. Anche in questo caso, ho temporeggiato troppo e alla fine non c’erano più posti. Ragion per cui, una volta scesa dalla nave ho cominciato a cercare qualcuno che potesse offrirci quel tipo di esperienza. Ecco: qui sono stata quasi “truffata” perché mi è stato fatto credere che avremmo effettuato alcune tappe a cui tenevo in particolare (la fortezza di Brimstone Hill, la Romey Manor con i suoi batik, la foresta tropicale) e che invece abbiamo visto solo di sfuggita. In particolare ci siamo affidati a un tour in furgone aperto che ci ha scarrozzato sue giù per l’isola. Si è trattato di un’esperienza molto “colorita” con la musica a tutto volume che ha coperto la poca sostanza del tour. Alla fine però anche queste sono le cose che ti ricordi di un viaggio e qui abbiamo imparato ad apprezzare lo zouk! Un sound che ci ha accompagnati per tutto il resto delle vacanze e che tuttora ci fa sorridere.

Nonostante tutto, fra le cose che vi segnalo che meritano di essere viste ci sono le vecchie manifatturiere dello zucchero proprio accanto alla Romney Manor.

Saint Kitts-chiesa anglicana

Per fortuna, al ritorno dal nostro tour, abbiamo avuto ancora il tempo per esplorare un po’ la capitale Basse-Terre: cittadina dal marcato gusto inglese. Di essa vi segnalo Independence Square (ex mercato degli schiavi), l’attigua chiesa cattolica e la chiesa anglicana. Non stupitevi di incontrare qualche scimmietta!

Antigua (St John’s)

Dopo l’escursione terricola a Saint Kitts avevamo naturalmente voglia di rituffarci nel mare caraibico. Ed eccoci accontentati. La giornata ad Antigua è stata un altro momento di vero relax in un luogo da favola. Avendo studiato a tavolino l’isola, avevo deciso di andare a Valley Church Beach. Così, una volta scesi, abbiamo contrattato il prezzo con alcuni tassisti insieme ad altri crocieristi per andata e ritorno a Valley Church (15 $ a persona). La baia è situata tra la località turistica di Jolly Harbour (a 2,4 chilometri a nord lungo Valley Road) e la spiaggia di Coco Beach (a 500 metri a piedi verso sud). Una volta in loco, abbiamo noleggiato due ombrelloni ma, camminando lungo il litorale si trovano angoli deserti dove si può riposare all’ombra degli alberi. La spiaggia, dalla sabbia bianca come talco e ricca di conchiglie, è fantastica.

Conchiglie sulla battigia-Valley Church beach. Antigua

L’acqua è di un turchese abbagliante: sicuramente si tratta di uno dei paesaggi più belli dell’intero viaggio. Quanto a comodità, a ridosso dell’arenile si trovano alcuni ristorantini in cui si può mangiare o bere qualcosa e delle bancherelle con parei e costumi. Ad Antigua c’è poi un’atmosfera serena e rilassata che mi ha fatto subito rimpiangere di essere ripartiti da lì! Ma chissà, magari è un arrivederci!

Martinica (Fort de France)

anse noire Martinica

Per quanto riguarda l’isola di Martinica, famosa per la sua natura e i fondali marini, avevo prenotato da casa un’escursione molto originale con un operatore italiano: Kairi Dream e questa è stata forse l’esperienza più eccitante di tutto il viaggio. Approfittando di una discesa a terra molto lunga (09.00 -21.00) abbiamo programmato un tour in barca lungo tutta la giornata. La gita ha preso avvio direttamente dal porto di Forte de France, la capitale. Con noi, Gabriella: giovane anima di Kairi Dream.

Santuario dei Cetacei

La prima tappa è stata, come previsto, il Santuario dei cetacei, area marina protetta, per l’osservazione dei delfini nel loro ambiente naturale. In questo luogo se ne possono osservare diverse specie nelle loro attività quotidiane: la pesca, il gioco, persino l’accoppiamento. E ad essere fortunati, nella stagione giusta, si possono vedere anche delle balene. Devo dire che, avendo letto le recensioni on-line prima di partire, le mie aspettative su questo tour erano molto alte e, grazie alla preparazione di Gabriella, che conosce perfettamente il comportamento di questi mammiferi acquatici e sa dove scovarli, non sono rimasta delusa. Così, dopo aver risalito la costa fino all’estremità settentrionale dell’ “isola dei fiori”, ci siamo ritrovati letteralmente circondati dai delfini come in un documentario naturalistico: una sensazione difficile da tradurre in parole.

Spiagge del sud, grotta dei pipistrelli e tartarughe marine

anses-d'arlet Martinica
anses-d’arlet Martinica

Ma le gioie della giornata non erano ancora finite e, dopo un pranzo genuinamente creolo, il pomeriggio è iniziato all’insegna della scoperta delle spiagge più belle del sud della Martinica, della Grotta dei Pipistrelli, dei fondali più ricchi, per terminare con un bellissimo snorkeling in compagnia delle tartarughe marine (non perdetevi i prossimi articoli dove vi racconterò queste esperienze).

Martinica-grotta-dei-pipistrelli

In definitiva, non posso che consigliarvi questo operatore che ha anche il pregio di venire incontro alle esigenze delle famiglie come le nostre quali pause e ritmi rallentati. Qui trovate il sito ufficiale di Kairi Dream Martinica.

Guadalupe (Pointe-à-Pitre)

Anche per il nostro ultimo giorno di crociera ci siamo affidati ad agenti italiani: la Farfalla des Caraibes. Ci sono veramente tante proposte nel loro catalogo sia per chi voglia godersi il mare, sia, per chi, come noi, ami esplorare l’entroterra. In particolare, il tour che abbiamo effettuato è veramente adatto ai bambini, comprendendo alcune tappe di vero divertimento per loro. Abbiamo infatti scelto il tour “natura e plages” che, come capirete, include uno sguardo ai paesaggi naturali della Guadalupa e un po’ di relax in spiaggia. Mi è piaciuto molto anche il fatto che questo itinerario si concentri sulla meno frequentata Basse-Terre dando la possibilità di scoprire il carattere più selvaggio dell’isola a forma di farfalla.

Cascade aux Ecrevisses

cascata-guadalupa

La prima tappa è stata alla Cascade aux Ecrevisses: uno scenario da “laguna blu” custodito all’interno di una fitta foresta verde del Parco Nazionale della Guadalupa, ricca di rampicanti, orchidee, muschi e felci.

Orto Botanico

Guadalupe orto botanico

Abbiamo quindi proseguito per l’incantevole Jardin Botanique di Deshaies che custodisce circa 1000 piante tropicali, un bel laghetto con le carpe e un parco giochi per i bambini con animali da cortile, pappagalli e fenicotteri.

Guadalupe orto botanico pappagalli pappagalli

Plage la Perle

plage la perle-Guadalupe

La gita ci ha quindi portato sulle dorate rive de la Plage la Perle con le sue enormi palme chinate sul mare e le grandi onde spumeggianti. E per finire, nulla di meglio di un assaggio di rum al Museo du Rhum.

Questo tour, in compagnia di Christian, ci è piaciuto davvero molto. L’unico consiglio che mi sento di darvi è di premunirvi per il mal d’auto dei bambini: Grande-Terre è infatti una regione selvaggia e montagnosa attraversata da una strada tortuosa.

Per saperne di più su questo e gli altri tour in programma potete guardare la pagina facebook de La Farfalla des Caraibes. Noi ci siamo rivolti a loro anche per i giorni restanti a Guadalupe, ma questo ve lo racconto in un altro post!

Intanto, se volete godere di queste bellezze in anteprima, vi ho preparato un breve video che potrete vedere qui sotto!



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