Sono molto contenta di leggere che la Sardegna sia di nuovo al primo posto quanto a Vele Legambiente: si tratta dell’ennesimo riconoscimento della qualità del mare dell’isola dei nuraghi. La pubblicazione della Guida blu firmata da Legambiente e dal Touring Club Italiano che indica le migliori località balneari italiane, sia marittime che lacustri, è sempre molto attesa.
Non tutti sanno però che i criteri secondo i quali vengono scelti questi luoghi non vertono soltanto sulla qualità delle acque ma anche sull’attenzione all’ambiente.
In base a determinati principi, alle singole aree vengono assegnati dei punteggi qualità, espressi in numero di vele, fino a un massimo di cinque. Una spiaggia a 5 vele è semplicemente la migliore. Tra le 136 località italiane raccolte dalla guida (di cui 96 marittime e 40 lacustri), sono 44 quelle ritenute più belle e, fra queste, solo 17 comprensori marini e 6 lacustri hanno ottenuto il punteggio massimo.
Quali sono i criteri utilizzati? Per rientrare nella classifica, di quel luogo Legambiente valuta l’uso del suolo, il degrado del paesaggio e la biodiversità, così come la sostenibilità turistica, lo stato delle aree costiere, la mobilità, l’energia, l’acqua e la depurazione della stessa, i rifiuti, le iniziative per la sostenibilità, la sicurezza alimentare e le produzioni tipiche, il mare, le spiagge e l’entroterra, le strutture sociali e sanitarie.
Oltre a questi parametri, esistono delle valutazioni aggiuntive che studiano la qualità ambientale ( a cui si assegnano da 1 a 5 stelle); l’accoglienza (visualizzata in petali); la pulizia delle spiagge (onde); la fruibilità del litorale, data dalla presenza di spiagge libere e tenendo conto dell’affollamento (onde); la presenza di luoghi di interesse culturale (castello). E poi ancora la ricchezza dei fondali e la possibilità di attività subacquea facilitata da servizi a terra; l’accessibilità ai disabili; la riduzione dei consumi energetici, tutti criteri evidenziati da altrettanti simboli specifici.
A bene vedere, con questa classifica si tiene conto del fatto che non si vive la singola località, ma l’intera area costiera, in cui ci si può dedicare a tutte le attività che si possono praticare nei dintorni.
I posti eletti con le 5 vele sono infatti accompagnati da un vademecum con il meglio che c’è da fare, così da rispondere alle richieste e alle esigenze di un turismo che cambia e che con i giorni della vacanza vuole vivere pienamente un luogo piuttosto che limitarsi a visitarlo superficialmente.
Le 5 vele della Sardegna
Nella classifica stilata nel 2018, la Sardegna si attesta nuovamente al primo posto per il primato di posti a “5 vele”. Al di là delle località omaggiate dal punteggio delle 5 vele, le coste sarde non deludono mai: la loro bellezza è capace di far sgranare gli occhi anche al più insensibile degli spiriti e grazie al comparatore online di traghetti potrete acquistare il biglietto per la Sardegna così da assicurarvi un viaggio fino ai porti sardi che riesca a far risparmiare sul costo della tratta, non propriamente economico, che collega il litorale italiano a quello sardo.
Il top della classifica di Legambiente e Touring Club Italiano è dominato dalle aree sarde della Baronia di Posada e del Parco di Tepilora (provincia di Nuoro), del litorale di Chia (provincia di Cagliari), del litorale di Baunei (provincia di Nuoro) (qui potete leggere di alcune indimenticabili calette in quell’area) e della costa della Gallura (zona in cui si trova anche l’Arcipelago della Maddalena, in provincia di Olbia-Tempio).
Come già detto varie volte, perdersi nel territorio sardo è un’esperienza che non ha eguali, e seguire i consigli di questa classifica è un ottimo modo per vivere pienamente le tante località che la Sardegna ha da offrire, tra natura incontaminata e paesaggi da mozzare il fiato. Se siete alla ricerca di consigli sui luoghi da non perdere in Sardegna non vi resta che guardare qui.