Quante volte sono stata al Duomo di Milano. E non c’è stata occasione in cui risalendo i gradini della metropolitana e guadagnando l’uscita non sia stata sopraffatta dalla sua magnificenza. Se ci sono infatti monumenti che non stancano mai, il Duomo di Milano è uno di questi. Ma la mia ultima visita ha assunto un significato speciale perché si trattava della prima volta dei miei bambini! E non solo, perché, ad aggiungere aspettativa alla giornata, c’era anche l’idea di salire sulle famose “terrazze” della cattedrale: che cosa avrei dovuto aspettarmi? Sapevo soltanto che si trattava di “uno dei più grandi tetti di chiesa al mondo” e che da lì si godeva di un panorama magnifico. Andando con i bambini, tuttavia, tutto doveva essere organizzato con precisione – si sa infatti che basta poco per trasformare una bella avventura in una giornata fantozziana! – e così ho deciso di affidarmi a un servizio di salta-la-fila acquistando un biglietto cumulativo su Musement. Ho preparato poi i bambini raccontando loro che andavamo a vedere una grande chiesa popolata da tanti mostricciattoli e che vi saremo saliti sopra. E il gioco era fatto.

Visita al Duomo di Milano: l’interno
Appena arrivati, colmi di eccitazione, ho mostrato ai bimbi i famosi gargoyles di pietra che sorvegliano la cattedrale. Abbiamo subito notato una lunga fila all’ingresso, ma grazie al nostro biglietto “duomo pass” abbiamo usato una corsia apposita e siamo giunti immediatamente ai controlli di sicurezza (inutile ricordare infatti che in un edificio così importante si entra solo dopo aver superato il controllo con il metal detector e aver mostrato il contenuto della borsa).
Basta varcare i grandi portali dell’entrata per essere subito investiti dall’aura solenne dell’imponente edificio: la Cattedrale di Santa Maria Nascente – questo il nome all’anagrafe del Duomo di Milano – copre un enorme spazio suddiviso in cinque navate con transetto e un grande corpo absidale ispirato alle chiese gotiche di oltralpe. La costruzione fu infatti voluta dai Visconti, signori di Milano, per accontentare la popolazione dopo la perdita della Basilica di Santa Maria Maggiore e la chiesa di Santa Tecla. A dire il vero, il primo progetto prevedeva un’architettura in mattoni che seguiva gli stilemi del gotico lombardo. Ma Gian Galeazzo Visconti sostituì il mattone con il marmo rosato di Candoglia ed impresse al progetto un’impronta tipicamente renano-boema. Il messaggio era chiaro. Con quelle scelte stilistiche, uniche nel panorama italiano, il nobile dichiarava le sue aspirazioni a essere a capo di uno Stato eguagliabile alla monarchia francese e inglese. Il Duomo di Milano, fin da allora, divenne quindi un simbolo non soltanto religioso, ma anche politico. I lavori per la sua costruzione, da quell’iniziale 1386, perdurano per secoli, tant’è che oggi lo possiamo considerare quasi una summa stilistica dell’architettura e della scultura di circa 600 anni. Ed è’ incredibile notare come per tutto questo tempo si sia rimasti fedeli allo spirito originale. Del resto, nel succedersi dei secoli, il Duomo ha anche accumulato varie curiosità e leggende che possono diventare un buono spunto di visita anche con i bambini.
La meridiana

Accanto all’ingresso principale, sul pavimento, abbiamo visto infatti i disegni dei segni zodiacali. La cosa meravigliosa è stata scoprire che si tratta di una meridiana. Nel corso delle sue rocambolesche vicende, il Duomo di Milano ha infatti potuto contare anche sull’intervento di alcuni astronomi. Il sole penetra nell’edificio attraverso un foro nelle mura e va a colpire una sottile lastra di ottone che taglia in due tutta la chiesa, precisamente nel solstizio d’estate (21 giugno) e d’inverno (21 dicembre), ma indica anche la posizione del sole durante tutto l’anno. Certo, pare strano trovare lo zodiaco in un tempio cattolico, non trovate?
Le vetrate

Proseguendo la nostra perlustrazione, i bambini sono stati attratti dalla luce colorata diffusa delle vetrate: non c’è da dar loro torto, perché si tratta di 52 vetrate monumentali che non hanno nulla da invidiare alle cattedrali francesi alla cui realizzazione hanno collaborato grandi artisti del passato di ogni epoca. Pochi sanno però che durante la guerra le vetrate vennero tolte e sostituite con teli di stoffa per proteggerle dai bombardamenti.
Lo scorticato

Dopo esserci fermati ad osservare le tante statue alla ricerca di raffigurazioni bizzarre, ci ha colpiti la scultura che ritrae San Bartolomeo nel braccio sud del transetto. Sicuramente avete sentito parlare della mostra Real Bodies che espone cadaveri e organi umani. Ecco, “Lo scorticato” (1562) è la versione antica di quella mostra. Naturalmente parliamo di una scultura in pietra e non della vera esposizione di una salma, ma l’opera raffigura veramente un corpo privato del suo rivestimento (e la cute è usata a mo’ di stola dal santo). L’autore, Marco D’Agrate, allievo di Leonardo, coglie il pretesto della raffigurazione del martire per mostrare, in realtà, la sua bravura e la sua conoscenza approfondita dell’anatomia umana. Con il suo crudo realismo, l’artista va oltre quindi a quanto fatto addirittura da Michelangelo nella Cappella Sistina che raffigura il San Bartolomeo nei cieli con la propria pelle fra le mani.
L’Altare della presentazione della Vergine

L’altorilievo di quest’altare ci ha colpiti perché è come una fotografia degli anni della sua realizzazione ed un omaggio, al tempo stesso, alle grandi opere che abbelliscono ancora oggi la città meneghina. Basta osservarlo con un po’ di attenzione per accorgersi che l’opera, del 1543, fa riferimento al finto coro costruito dal Bramante nella poco distante Chiesa di San Satiro. Un buon modo, questa visione, per mostrare ai bambini quanto l’arte sia anche una validissima testimonianza storica.
Le terrazze del Duomo di Milano

Avremmo voluto vedere ancora tanto altro all’interno del Duomo. Sicuramente, meritano una visita la Cripta, che custodisce le reliquie di San Carlo, il grande candelabro di Trivulzio e il Museo Archeologico con i resti del Battistero di San Giovanni alle Fonti del III sec. d.C.. Tuttavia, dato l’apprestarsi del tramonto abbiamo deciso di uscire per recarci sulle terrazze.
Per salire sul tetto del Duomo si può scegliere di usare le scale (200 gradini!) oppure di servirsi dell’ascensore. Naturalmente il nostro biglietto acquistato su Musement comprendeva la salita con l’ascensore senza far fila alla biglietteria. L’ingresso si trova sul retro della Cattedrale. Anche qui, ovviamente, non mancano i controlli di pubblica sicurezza, ma, sorpassati questi, in poco tempo si guadagnano le terrazze. Il percorso sul tetto si snoda come un nastro per tutto il perimetro della chiesa. Ed è magnifico. Ci si trova finalmente a tu per tu con con le tante sculture (3400!) che ne adornano il profilo.

Ci si accorge della meticolosità con cui sono stati scolpiti i dettagli: gli arabeschi, le guglie, gli archi rampanti, i bassorilievi che arricchiscono la decorazione e ne completano il ricercato piano iconologico. E’ come passeggiare in un labirinto di pietra animato da strani animali, angeli, demoni, figure fitomorfe.

Camminando, ci siamo soffermati ad osservare il panorama che abbraccia tutta Milano: i bambini erano entusiasti di essere così in alto al cospetto dei grattacieli e degli aeroplani e di osservare il viavai delle persone in basso, piccole come formiche.

Dopo aver superato vari archi e salito diverse rampe di scale, il punto di arrivo non poteva non essere davanti alla celebre Madonnina. E qui ci siamo sentiti proprio nel cuore di Milano. Con un sol sguardo si vola dal Pirellone alla torre Velasca, la torre Branca, il castello Sforzesco, Porta Garibaldi, il nuovo Palazzo Lombardia e molti altri edifici dello skyline milanese.

Il cielo era straordinariamente limpido e mentre il sole scendeva morbido sui palazzi lontani, tutti si sono fermati ad ammirare quello spettacolo senza prezzo. Inoltre, proprio sul tetto sono stati posti meravigliosi binocoli grazie ai quali pare davvero di sfiorare ogni cosa con un dito: una sensazione impagabile.
Mi sono quindi voluta avvicinare al simbolo per antonomasia di Milano: quella statua dorata della vergine che mai si potrebbe ammirare così bene come da qui.

La Madonnina

La Madonnina è importante per Milano tanto quanto il Duomo stesso. Questa scultura fu posta all’apice della Cattedrale nel 1774 senza alcuno strepito. Ma nel corso della sua vita fu la protagonista di tanti avvenimenti importanti per il capoluogo lombardo. Come il Duomo, è anch’essa un simbolo politico al punto che al termine della Cinque Giornate di Milano (1848), i patrioti si arrampicarono fin lassù per porle in mano una bandiera italiana e comunicare così a tutti quanti la vittoria sugli Austriaci. A causa del suo proverbiale “luccicore”, però, non se la passò bene durante la seconda guerra mondiale. Venne infatti ricoperta di stracci per evitare che venisse presa di mira dai bombardamenti alleati.
Il suo valore per la città lombarda è tale che ogni volta che viene costruito un edificio più alto del Duomo, una sua copia viene posta sulla sommità del nuovo grattacielo. Questo perché in epoca fascista venne stabilito che nessuna costruzione avrebbe dovuto esser più alta del Duomo. Quando venne costruito il grande palazzo della Pirelli nel 1960, questo, alto 127 metri, superava di 20 metri la Cattedrale. Fu per questo che il patron di casa Pirelli, d’accordo con la Curia, pose al suo apice una copia della Madonnina. Da allora questo avvenimento eccezionale è diventato una consuetudine e adesso di Madonnine, Milano, ne può contare fino a quattro.
Che dire, quest’esperienza è stato un modo magnifico per riscoprire non solo il Duomo, ma la brulicante capitale lombarda. E penso che possa fare da biglietto da visita a quanti visitino Milano per la prima volta, in special modo le famiglie.

Grazie al nostro pass acquistato su Musement, ci siamo evitati di stare in fermi in coda per un sacco di tempo e tutti i capricci che avrebbero potuto fare i bambini! Sul portale, poi, potete trovare varie forme per godere di Milano e di molte altre città d’arte con tour, visite guidate, salta-la-fila e molto altro ancora.
Il consiglio da mamma per la visita al Duomo di Milano
Evitate i passeggini (non sono consentiti sulle terrazze!) e se potete munitevi di marsupio per i bimbi più piccoli. La visita è piuttosto lunga, il Duomo è davvero grande e anche le terrazze con tutti gli scatti che si possono fare richiedono tempo. Fate fare merenda e poppate prima di entrare e naturalmente non scordate di portarli ai servizi!
Godetevi la salita!


Post in collaborazione con Musement
Ho visto diverse volte il Duomo di Milano, ma ogni volta mi emoziona