Langhirano è un bel borgo nelle colline parmensi, conosciuto soprattutto per essere la patria del prosciutto. Ma il territorio di Langhirano, e precisamente il borgo di Torrechiara, fu anche teatro di una bellissima storia d’amore: quella fra il condottiero Pier Maria II de Rossi e la dama Bianca Pellegrini. Fu un amore clandestino il loro, ma alle soglie del Cinquecento, quando si svolse la loro storia, il vero amore poteva essere solo clandestino.

Bianca Pellegrini dagli affreschi della Camera d Oro, Torrechiara. La dama è descritta come un pellegrino in viaggio attraverso le terre del suo amato. Il gusto del dipinto è ancora tardo-gotico
La storia: Era il 1440, infatti, quando il nobile, convocato come d’abitudine alla corte di Francesco Sforza, conobbe colei che gli strappo il cuore. Bianca era un’avvenente fanciulla dai grandi occhi verdi e capelli setosi, neri come la notte. Fra di loro scoccò subito la scintilla della passione più irrefrenabile e nonostante entrambi fossero sposati, da allora non potettero più stare lontani l’uno dall’altra. Pier Maria chiamo il migliore architetto, gli fece edificare un sontuoso castello nelle sue terre e lo donò alla sua dama , così da avere un nido in cui consumare il loro sentimento. Il castello aveva un aspetto imponente, circondato com’era da tre cerchia di mura, due fossati e con maestose torri quadrangolari. Era una costruzione stupefacente, alta e isolata sulla collina.
Ma il conte non si accontentò e pensò che il suo amore dovesse essere immortalato in quel castello, vivere fra le sua mura e parlare a chiunque lo visitasse: così nel presente come nel futuro. Fece apporre una meravigliosa decorazione in formelle in cotto rivestite in foglia d’oro, ognuna forgiata con due cuori intrecciati, gli stemmi delle rispettive casate e riportante su un cartiglio svolazzante le parole “Nunc et Semper” (ora e sempre).
Ma anche questo non gli sembrò sufficiente. Chiamo allora un artista eccellente, Benedetto Bembo, e gli affidò il compito più difficile: quello di eternare la loro storia attraverso il linguaggio delicato della pittura. Il maestro fu all’altezza della situazione e sbalzò nel colore una trama raffinata in cui, scena dopo scena, si assiste allo sbocciare dell’amore fra i due e al loro desiderio di donarsi l’un l’altra.

Affreschi Camera d’Oro di Torrechiara: nella lunetta, in basso, Pier Maria dona la sua spada a Bianca in segno di devozione e sottomissione
In alto, testimoni silenziose sono le stelle, immobili in una volta blu lapislazzuli. La camera fu così sfolgorante con tutto quel luccichio dorato sullo sfondo azzurro da ricordare un prezioso codice fregiato ( e non per nulla Bembo era anche miniatore), e presto si meritò il nome con cui la conosciamo ancora adesso:”la Camera d’oro”. Nessun amante fece un dono più splendente alla propria compagna e così oggi a Torrechiara noi possiamo ancora commuoverci davanti a una promessa così forte.
Il capitano nei fatti visse nella sua dimora di San Secondo con la moglie, Antonia Torelli, da cui ebbe dieci figli. Pier Maria non sposò mai bianca, neanche quando la moglie morì di peste nel 1468. Ma, tenendo fede alla sua promessa di amore eterno, alla sua morte si fece seppellire a Torrechiara insieme a colei che, sola, gli rubo il cuore.
La leggenda: secoli più tardi, a dire il vero, venne aperta la tomba dei due amanti che si rivelò vuota. Sarà per questo forse che attorno a questo castello sono sorte diverse leggende. Si dice infatti che nelle notti di luna piena l’anima di Bianca si aggiri per la fortezza, mentre il fantasma del conte risale la strada per Torrechiara recitando le parole “Nunc et Semper” in una ricerca senza posa della sua amata.

Dalì sarebbe impazzito di gioia: altri preziosi affreschi nel castello sono le grottesche attribuite a Cesare Baglione
La visita: il castello di Torrechiara fa parte del circuito dei Castelli del Ducato di Parma . Si può visitare tutti i giorni dell’anno, tranne il lunedì ad un costo di 4 € intero e 2 € ridotto. Potete visitarlo gratuitamente ogni prima domenica del mese. Non sono ammessi i cani. Oltre alla Camera d’Oro sono da vedere i bellissimi affreschi della altre stanze, fra cui le grottesche dipinte da Cesare Baglione. All’esterno del castello, val la pena anche fare due passi nel borgo di Torrechiara: un gioiellino di pietra e mattoni. Torrechiara è la meta perfetta per un soggiorno romantico e tenete presente che per San Valentino vi vengono organizzati eventi a tema.
Il consiglio da mamma: se visitate il castello con un bebè potete interessarlo ai soggetti degli affreschi popolati di tantissimi animali,fiori e piante curiose. Consiglio assolutamente lo zaino porta bebè o il marsupio perché ci sono da percorrere alcune scalinate.
Avevo sentito parlare del castello di Torrechiara, e mi ero ripromessa di andare a visitarlo. il tuo articolo mi ha convinto ancora di più, sembra assolutamente meraviglioso!