Sono cinque, alti, sembrano fortezze inespugnabili che da lassù vogliono sfidare il mare, spesso rabbioso, ligure. Non vi sto parlando dei borghi marinari delle Cinque Terre, ma dei meno conosciuti, ma ugualmente bellissimi, santuari mariani del famoso Parco. Per ogni borgata esiste infatti un luogo di culto isolato in mezzo alle colline che gli affezionati paesani raggiungono nelle feste con scalinate e sentieri. C’è anche un percorso a mezza costa che li collega, la cosiddetta “Strada dei Santuari”, un serpentone che è in parte uno sterrato in mezzo a boschi, vigneti e case sparse perfetto da percorrere in bici. Comunque scegliate di muovervi, val la pena mettere in programma una gita per vedere almeno uno di questi templi cristiani, meta di pellegrinaggi nei secoli. Cominciamo dunque a conoscerli:
1. Santuario di Nostra Signora di Montenero: partiamo subito da quello che è diventato, negli anni, il mio preferito. Questo Santuario è quello a cui è devoto la comunità di Riomaggiore che qui si riversa ogni lunedì di Pentecoste per portare in processione l’immagine votiva custodita all’interno. Il Santuario ha origini antiche e la sua fondazione si deve al ritrovamento di un’icona bizantina che divenne presto oggetto di culto e meta di pellegrinaggio. L’edificio subì pesanti rimaneggiamenti nel diciottesimo e nel diciannovesimo secolo che l’hanno portato all’aspetto attuale. Nonostante la sua bella e imponente facciata bianca, quello che mi colpisce di più qui è il luogo stesso: un balcone verde con un panorama superbo che abbraccia tutta la costa. E’ uno di quei posti in cui si sente la pace gonfiarsi nell’animo, dove la mente si ossigena e si lasciano andar via i brutti pensieri. Ci sono delle panchine dove ci si può sedere per godere del silenzio e osservare lo scudo lucente del mare. Non si può volere di più: una panchina, il silenzio, il mare.
Come arrivare: esistono molti modi per raggiungere questo Santuario a seconda di quanto si voglia camminare e dei mezzi a disposizione. Molto ripagante è il sentiero SVA che parte dal Colle del Telegrafo. Facile, in lieve discesa, è percorribile anche da famiglie con bambini nello zaino e regala sublimi vedute sulla costa. Lo stesso percorso collega l’edificio di Montenero con l’abitato di Riomaggiore, che può rappresentare un diverso punto di partenza per la gita. Degno di nota è la presenza lungo questa pista di un Cavaneo, una particolare forma architettonica, spesso avvicinata a tipologie costruttive quali le tombe a tholos micenee o i nuraghi sardi, dalle origini e funzione incerte. Per finire, i più pigri, possono giungere fin sotto il Santuario con la macchina, parcheggiandola lungo la strada litoranea, e poi salire fino alla chiesa con la tipica monorotaia usata dai viticoltori.
2. Santuario di Nostra Signora di Reggio: il secondo Santuario che merita di esser conosciuto è quello di Reggio, a cui sono legati i cittadini di Vernazza. Dove ora si trova la chiesa venne ritrovata un’icona, si dice, dipinta per mano dell’evangelista San Luca e raffigurante la Vergine col bambino. La particolarità di quest’immagine è che Maria è ritratta con l’incarnato scuro, tant’è che il quadro votivo è popolarmente chiamato “l’Africana“. Oltre a quest’icona all’interno si possono ammirare molti ex-voto, prova della devozione continua nei secoli nei confronti dell’immaginetta. L’edificio, enorme e possente, conserva ancora la facciata romanica delle origini, risalenti al 1284. Una volta all’esterno, cercate la bella fonte custodita in una grotta artificiale. E non dimenticate di ammirare il cipresso centenario che saluta escursionisti e pellegrini al loro arrivo sul piazzale. Qui è molto piacevole fermarsi nel belvedere adornato di lecci, cedri, ippocastani: è il posto perfetto per una festa o un picnic!
Come arrivare: al Santuario di Reggio si può arrivare in auto, ma è sicuramente più bello raggiungerlo con la scalinata che sale dal borgo di Vernazza (sentiero n. 508). Un itinerario stupendo, da veri insider, è il 581 che da Reggio conduce a San Bernardino (di cui parleremo fra poco) e viceversa.
3. Santuario di Nostra Signora di Soviore: salendo da Monterosso con una bella camminata si può raggiungere questo edificio religioso. Il Santuario di Soviore è in realtà oggi un grande complesso che può anche ospitare famiglie e gruppi nella casa per ferie religiosa. Vi è annesso anche un ristorante, un museo e un piccolo shop. Ed infatti qui vengono organizzate feste e concerti non soltanto a carattere religioso. Il legame dei cittadini di Monterosso con il loro santuario è molto forte: si tratta di una devozione cresciuta nel tempo, alimentata da radici robuste. Il Santuario di Soviore è infatti il più antico della Liguria. L’oggetto di culto, qui, è una singolare Pietà lignea risalente al Medioevo che mostra alcune “stranezze” iconografiche: il Cristo sembra quasi sollevar il capo nell’imminente resurrezione e la Vergine non pare addolorata, piuttosto in attesa del lieto evento. Oltre alla rara e venerata statuetta, il Santuario custodisce una preziosa e interessante collezione di ex-voto marinari: personalmente, questa è la parte che apprezzo di più.
Come arrivare: da Monterosso si accede a Soviore grazie a una bella scalinata storica (segnavia 509). Il Santuario è raggiunto anche dalla strada litoranea.
4. Santuario di Nostra Signora della Grazie: ancora meno conosciuti, piccoli e intimi sono gli ultimi due Santuari. Il Santuario di Nostra Signora delle Grazie si trova nel minuscolo abitato di San Bernardino, nei pressi di Vernazza. Anche qui parliamo di un luogo magnifico, con uno stupendo panorama su Corniglia, la spiaggia di Guvano e Vernazza, ma invece di essere una grandiosa costruzione, l’edificio ha dimensioni contenute e l’aspetto di una chiesa di campagna. Al suo interno si venera una tela raffigurante la Madonna coi santi San Bernardo e San Bernardino da Siena. La leggenda vuole che originariamente al posto dell’attuale costruzione ci fosse una cappella fondata dallo stesso San Bernardino, che qui veniva sovente a pregare. San Bernardino è una piacevole pausa durante le camminate sui sentieri del Parco, un momento per immergersi nel carattere rurale e autentico di questi luoghi.
Come arrivare: Da Corniglia si può camminare fino al Santuario di Nostra Signora delle Grazie seguendo l’SVA fino alle casupole di Prevo. Qui si percorre un breve tratto della strada provinciale fino a trovare il 507 che porta alla chiesa. In alternativa, da Vernazza si imbocca direttamente il 507.
5. Santuario di Nostra Signora della Salute: eccoci giunti all’ultimo luogo di culto Mariano della Cinque Terre: il santuario di Volastra, piccolo borgo collinare che amo molto e di cui vi ho già parlato in un articolo precedente. Questo Santuario risale addirittura al decimo secolo e mantiene tutt’ora la sua semplice e chiara struttura romanica, ma la visita qui ha senso solo se integrata da una passeggiata fra i vicoletti del paese, qualche foto allo stupendo panorama e un bicchiere di vino!
Come arrivare: da Manarola si può percorrere il sentiero 506. Molto bello e panoramico è anche il 586, che collega Volastra con la località Case Pianca, dove poi si può prendere il 587 per Corniglia. Oppure, anche Volastra è raggiungibile in macchina con la strada provinciale.
Adesso non avete che l’imbarazzo della scelta! Il mio consiglio è quello di organizzare una gita in primavera, autunno (quando le vigne dorate accentuano il romanticismo del Parco) o primissima estate. Vi sconsiglio di effettuarla in alta stagione non solo per il caldo, ma per la folla che frequenta il Parco. Controllate sempre la percorribilità dei sentieri sul sito ufficiale. Partite con equipaggiamento escursionistico ( no sandali), acqua e godetevi le Cinque Terre da veri local!
terribile come operaio ENEL , stupendo come turista
Come operaio Enel? Nel senso che devi andare lì a lavorare?