Chiavari, in provincia di Genova è un’interessante cittadina di mare adagiata sulla lunga lingua di terra che corre dal Golfo del Tigullio fino al promontorio di Sestri Levante, solcata dalle acque del torrente Entella. Gode di un panorama eccezionale: nelle belle giornate di sole, con l’aria limpida, si abbracciano con una sola occhiata la baia di Santa Margherita Ligure, la Punta Portofino e persino il profilo innevato delle Alpi Marittime. Con questa posizione privilegiata l’abitato di Chiavari beneficia di un clima particolarmente mite durante tutta l’anno e si presta ad essere visitato in ogni stagione. Certo d’estate la località viene presa d’assalto per i suoi stabilimenti balneari e per il suo porticciolo turistico, ma una passeggiata fra i vicoli del centro storico è un consigliato city-break per la bassa stagione.
Chiavari è un centro molto antico: grazie al ritrovamento di una necropoli i cui reperti sono osservabili nel civico Museo Archelogico, i primi insediamenti possono essere collocati fra l’VIII e il IX secolo a. C.. Già al tempo degli antichi romani erano note le qualità della zona come importante centro commerciale, ma la prima espansione urbanistica della città avvenne in epoca medievale quando Chiavari giurò fedeltà al Repubblica di Genova. Sono questi gli anni della costruzione delle mura e di un castello difensivo sul colle sovrastante l’antico quartiere chiamato Borgolungo. L’edificazione procedette lungo assi ortogonali che ancora oggi declinano l’impianto della città con case a schiera e bassi portici che rendono veramente particolare il suo centro. Per la sua mirabile posizione costiera la cittadina fu oggetto nel corso dei secoli delle mire dei signori dei territori vicini, i Malaspina della Lunigiana e i Fieschi di Lavagna. La struttura dell’abitato si mantenne pressoché invariata fino al Rinascimento, momento d’oro in cui anche a Chiavari si assistette all’ingentilimento del borgo mediante la costruzione di bei palazzi signorili. Finalmente, nel 1648, Chiavari assunse il titolo di città. Da questo momento le sue sorti si legarono a quelle del resto della Regione, passando sotto il dominio degli Austriaci, quindi dell’Impero Napoleonico e infine del Regno di Sardegna e di Italia. Molto particolare fu poi nell’Ottocento e nel Novecento la forte emigrazione dei Chiavaresi nel Sudamerica come testimoniano le numerose strade dedicate alle capitali degli Stati latini.
Oggi è molto piacevole passeggiare sotto i suoi portici, che riparano anche in caso di pioggia. Guardando in alto sotto le volte si scorgono degli affreschi molto belli, capitelli e stemmi in marmo delle famiglie nobili della città. Nel reticolo di vicoli e slarghi si trovano boutique, bar, ristoranti con menù turistici adatti per il pranzo. Notevoli sono le insegne novecentesche che assicurano un tocco vintage alla città.
Io vi consiglio di fermarvi ad osservare i tipici Trompe-l’œil liguri che abbelliscono le facciate, i monumenti cittadini e le piazze. In particolare meritano una visita l’ex Palazzo di Giustizia, il gotico Palazzo dei Portici Neri, Piazzale San Francesco, il Parco di Villa Rocca e, se intendete approfondire la conoscenza storica della città, il Museo archeologico per la preistoria e la protostoria del Tigullio, nel Palazzo Rocca. Molto particolare è la Cattedrale: un corpo quasi alieno nel ventre della città, un compatto edificio neoclassico e marmoreo che nasconde all’interno un tripudio di decorazioni barocche. Da non dimenticare infine il Santuario che sorge alle spalle del centro storico.
Per finire, durante una visita a Chiavari non dimenticate di approfondire gli aspetti legati alle sue attività artigianali che hanno resistito nel tempo all’industrializzazione e alla massificazione dei consumi. E’ a Chiavari e nell’entroterra genovese infatti che si mantengono inalterate le tradizioni delle sedie campanine e dei merletti macramé. Si tratta in ogni caso di lavorazioni legate al settore tessile che un tempo prosperava nelle val Fontanabuona. Per scoprire questi aspetti vi consiglio di inserire in una gita nel Tigullio e a Chiavari una sosta al Museo del Damasco di Lorsica.
Come detto all’inizio, una gita a Chiavari va bene tutto l’anno. Potreste cogliere l’occasione e abbinare la visita a un salto al mercatino dell’antiquariato che qui si tiene la seconda domenica di ogni mese. Si tratta del mercato di questo genere più importante della Liguria e potreste scovare sulle sue bancarelle mappe antiche, bambole, arredi di gusto marinaresco, libri.
La mia città di nascita *-*
Ciao, sono cileno e discendente di nonna italiana, lei é nata a Chiavari nel 1899 e nel suo atto di nascita si indica l’indirizzo di Vico alla Marina, sto cercando l’indirizzo ma non riesco a trovarlo su google map. Qualcuno mi sapra dire se esiste ancora questo Vico o come si chiama oggi? Grazzie
Ciao Raul, credo che dovresti scrivere al Comune! Grazie della visita