Il rifugio, in montagna, è un luogo che gli appassionati di trekking conoscono bene: spesso la destinazione finale di una passeggiata, altre volte un accogliente nido in cui recuperare le forze in itinerari di più giorni, oppure una sosta coccolosa per un caffè, una fetta di crostata o una cioccolata calda. E’ un luogo spartano: le camere sono semplici, ma pulite, solitamente non hanno televisione, l’arredamento è sobrio, rigorosamente in legno. I letti sono il più delle volte a castello con le tipiche calde coperte marroni per la notte. I bagni sono in comune.
Il rifugio è un po’ come un ostello, ma qui la sera si va a letto presto e la mattina ci si alza all’alba o poco più tardi. Quella del riposo nel rifugio é infatti una dimensione quasi monacale: la notte non ci sono schiamazzi e ci si rigenera nel silenzio, sognando l’uscita in montagna che ci attende il giorno dopo. E’ un luogo che a me piace molto ma, a partire da questa descrizione, immaginerete, molto lontano dagli standard dei family hotel e per questo potrebbe apparire come una struttura poco adatta per un weekend in famiglia, specie se ci sono dei bambini molto piccoli.
Era quindi un’esperienza che volevo fare: uno dei lati belli dell’avere un bambino è il fatto che molte cose che fanno parte della nostra vita acquistano con il suo arrivo un nuovo look: una gita in montagna, il primo volo in aereo, le vacanze al mare… insieme a lui tutto ha il sapore della prima volta!
per dormire: fra le varie proposte che possono esserci per dormire in rifugio con un bebè, prima di tutto ho cercato una struttura che avesse delle camere per due persone. Alcuni rifugi infatti hanno solo grandi camerate e mi sembrava un po’ troppo per un lattante. Io e la mia famiglia ci siamo dunque recati al Rifugio Devoto al Passo del Bocco: un buon punto di partenza per passeggiate nel Parco dell’Aveto (Genova). La camera, in verità, aveva due letti singoli. Per non far cadere dunque il bimbo che avrebbe dormito con me, abbiamo unito i letti e li abbiamo accostati alla parete.Per la pappa: il secondo problema che ci si pone quando si va fuori col bebè è la pappa. Nel nostro caso, il bimbo prende ancora il latte della mamma anche se siamo in pieno svezzamento così, anche su consiglio di alcune mamme internaute, ci siamo portati del brodo vegetale disidrato e della crema di riso in polvere ( se volete, potete portare anche un omogeneizzato di carne). In questo modo basta chiedere gentilmente ai gestori un po’ di acqua calda, del formaggio e un po’ d’olio e la pappa è pronta.
A dire la verità, il minestrone è spesso uno dei piatti forti dei rifugi e quindi si può chiedere al gestore di farne uno passato e senza sale per il nostro piccolo: di solito, quando si tratta di bebè, tutti diventano nonni e zii e si danno da fare volentieri per aiutarci! Io però volevo sperimentare il pasto fatto col brodo liofilizzato anche per viaggi futuri in cui non ci sia questa comodità. L’ultima chance resta infine un thermos portapappa contenente il pasto preparato a casa… ma ricordate che il thermos tiene caldo solo per 5 ore!
Una volta risolto il “cosa” fargli” mangiare resta da capire il “dove”. Per prima cosa, chiedete se hanno un seggiolone. In alternativa, potreste usare lo zaino portabebè (controllate che sia concepito con l’antiribaltamento!) oppure potreste attrezzarvi con questo praticissimo sistema: in poche parole, un’imbragatura che assicura il bimbo ad ogni seduta.
Per il gioco: spesso nelle calde sale dei rifugi dove si passa la maggior parte del tempo in caso di pioggia o alla sera in attesa della cena, oltre a giochi da tavola per adulti si trovano anche libricini per bambini. Altrimenti, dovreste avere con voi una fornita busy bag. Su internet ho trovato anche molti consigli per busy bag fai da te, da usare sia in macchina che in queste occasioni: io le trovo splendide! Unica accortezza: la leggerezza! Ricordate che tutto quello che avete con voi lo porterete sulle vostre spalle. E certo, se il clima lo permette, la migliore sala da gioco sarà la natura fuori dal rifugio! per il cambio: difficilmente troverete fasciatoi, quindi portatevi un asciugamano e una stuoietta per cambiare il bambino (alcuni zaini portabebè lo hanno incluso) più una ragionevole scorta di pannolini e i vostri prodotti di fiducia per il sederino.
Non dimenticate il kit di medicinali e piccoli accessori che vi sono indispensabili a casa e sarete pronti!
Sì, lo so, ci sono tante cose da ricordare e, specialmente la prima volta, può essere frustrante pensare a tutto, ma col tempo vi sembrerà un gioco da ragazzi! Potrete quindi programmare bellissime gite in montagna per fra crescere il vostro piccolo in mezzo alla natura in paesaggi incontaminati!
Vi viene in mente altro? Segnalatemelo nei commenti! 😉
Non ho mai dormito in rifugio coi miei bimbi, che pur sono più grandi del tuo…in effetti, è proprio un’esperienza che dovrei (e vorrei) provare!
Sono sicura che prima o poi ti capiterà!