John Muir trail, Yosemite National park

John Muir trail, Yosemite National park

05 settembre 2013: come ogni mattina ci alziamo…presto (ma non eravamo in vacanza!?): abbiamo in programma un’escursione alle cascate Vernal e Nevada. Nella giornata di ieri, infatti, al Visitor Center ci hanno sconsigliato di visitare Yosemite falls, che in questo periodo dell’anno sono asciutte, e ci hanno indirizzato alle Vernal. Ci organizziamo dunque alla grande: uno zaino escursionistico con qualche snack, acqua, occhiali da sole, cappellini, crema solare, mappa e un altro con un cambio per la sera: vestiti più pesanti e scarpe comode. Senza dimenticare la borsa con la macchina fotografica. Io mi prendo lo zaino serale e la macchina fotografica.
Ci lanciamo a far colazione nella caffetteria del Cedar’s Lodge. Una meraviglia! Mi sembra di essere dentro Pulp Fiction e mi aspetto di veder spuntare Coniglietta da un momento all’altro.

C’è un grande buffet pieno di ogni ben di Dio: uova strapazzate, bacon, salsicce, pancake, pane tostato, marmellata, yogurt e via così. La cameriera, poi, passa ogni 5 minuti a chiedere se vogliamo altro caffé e finalmente capisco l’uso del creamer. Questo sarà anche il momento in cui decideremo di concederci le pantagrueliche colazioni, a patto di saltare a piè pari il pranzo. Eccoci dunque in macchina diretti allo Yosemite National Park.

Arriviamo al parking e…dov’è lo zaino? Lo zaino escursionistico? Chi l’ha preso? Tu? Io? In macchina non c’è. In un secondo, il mondo pare crollare addosso al mio compagno: lo sguardo smarrito nel vuoto incapace di credere di aver commesso un errore simile. Ma non abbiamo tempo per tornare indietro: perderemmo tutto il vantaggio acquisito con la levataccia! Lui continua a osservare imbambolato il vuoto. Io lo strattono un attimo e gli propongo di comprare semplicemente dell’acqua e muoverci: i sentieri sono segnatissimi e il parco è servito di tutto, non siamo persi in mezzo alle Alpi! All’inizio, un po’ dubbioso e sempre smarrito, accetta! E così, con lo shuttle, arriviamo all’attacco del Mist Trail (fermata Happy Isles). Yosemite adesso, con la luce del mattino, si rivela in tutta la sua bellezza: le rocce illuminate dal sole sono una visione incredibile e la foresta riluce di un verde profondo. Moltissime persone hanno avuto la nostra stessa idea. Io le osservo: sandali,  ballerine e borsa di Louis Vuitton: non proprio da manuale escursionistico! Tuttavia bisogna ammettere che la prima parte del sentiero è accessibilissima a chiunque, grazie a un selciato, un po’ criticabile dal punto di vista dell’impatto ambientale, ma decisamente anti-caduta. Il tracciato si snoda sinuoso in mezzo al bosco, regalando improvvisi scorci sulle cime. Presto arriviamo ad un ponticello sul fiume Merced immediatamente prima dell’incrocio fra il Mist Trail e il John Muir Trail. A questo punto si può decidere di fare un anello in senso orario o antiorario.

Mist Trail

Mist Trail

Noi scegliamo di percorre subito il Mist Trail che da qui, con una comoda scalinata si avvicina alla Vernal Fall. Sebbene non sia a pieno regime, la cascata è bellissima: ai suoi piedi si forma un laghetto con i riflessi dell’arcobaleno…uno scenario davvero paradisiaco.

Vernall Fall, Yosemite National Park

Vernall Fall, Yosemite National Park

 

Vernall Fall, Yosemite National Park

Vernall Fall, Yosemite National Park

Molti si accontentano di arrivare qui, noi naturalmente proseguiamo fin sopra al salto seguendo il sentiero che costeggia la magnifica Emerald Pool: una piscina davvero verde smeraldo, frequentata dalle anatre e dagli onnipresenti scoiattoli, in cui si specchiano le vette assolate di Yosemite.

Emerald Pool, Yosemite National Park

Emerald Pool, Yosemite National Park

Facciamo una breve sosta per goderci il lago, risaliamo la lastra di di granito, nota come Silver Apron, su cui serpeggia il fiumiciattolo, fino a un’altra deliziosa cascatella, poi proseguiamo, questa volta con molta meno gente al seguito, per la seconda cascata.

Cascatella sul Silver Apron

Cascatella sul Silver Apron

Abbiamo imboccato il John Muir trail e il percorso adesso è un vero sentiero, non più uno stradello. Soffia il vento piuttosto forte, ma la giornata è calda quindi non ci dà fastidio più di tanto. Presto scorgiamo anche la Nevada Fall: il vento dissipa l’acqua in mille goccioline che, come un velo increspato, si muovono verso l’alto.

Nevada Fall, Yosemite National Park

Nevada Fall, Yosemite National Park

Ancora un tratto in salita e arriviamo sopra il salto di questa cascata. Il vento è fortissimo ed è divertentissimo sentire gli schizzi dell’acqua fresca sulla pelle! Da qui, col permesso, si può proseguire per l‘Half Dome, ma noi abbiamo in mente di chiudere l’anello che ci riporterà al primo ponticello sul fiume. Avevo letto che questa parte del percorso fosse la più noiosa. Non credeteci. Vi attende una camminata su uno spettacolare bastione con vista sulle vette e sulla cascata: non la definirei noiosa! Intanto della polvere mi deve essere scivolata in un occhio – benedetti occhiali da sole! – e le lenti cominciano a darmi fastidio, ma dato che senza sono una talpa, le tengo. Torniamo alla base soddisfatissimi della hike e, considerato che sono ancora le 15.30 circa, decidiamo di recuperare la macchina e recarci al Tunnel View! Il Tunnel view offre una delle visuali più note del parco. Si trova sulla highway 41, poco dopo aver superato la galleria Wawona. Devo dire, la vista da cartolina non è niente male.

Tunnel View, Yosemite National park

Tunnel View, Yosemite National park

C’è da dire che qui incontrerete più o meno tutti i turisti di Yosemite: col pullman, in macchina, a piedi, alTunnel view non manca nessuno, ma questo comunque non lede il fascino del suo panorama. Siamo molto contenti perché abbiamo ancora tutto il tempo per circumnavigare il parco e giungere a Glacier Point per aspettare il tramonto. Per raggiunger Glacier Point bisogna proseguire ben oltre questo punto. Dopo una decina di chilometri si arriva allo svincolo Chinquapin dove bisogna prendere a sinistra e percorrere altri 25 km. Qui finalmente indossiamo i pile che abbiamo lasciato in macchina tutto il giorno e ci avviamo al punto di osservazione. L’Half Dome troneggia al centro della valle, incastrato negli altri geometrici massi granitici; tutt’intorno, le conifere fanno da cornice a un quadro già di per sé meraviglioso. Se si ha il coraggio di sporgersi un poco e guardare giù si vedrà tutta la valle con il Mirror Lake nel mezzo. Sembra di essere arrivati al cinema o a qualche concerto perché sono tutti appollaiati, armati di cavalletto e macchina fotografica in attesa dell’evento: il tramonto sulle vette. Noi non siamo certo da meno e ci piazziamo sulle rocce un po’ oltre la balaustra. Questa serata la ricordo sicuramente come una delle più magiche o, forse come la più magica in assoluto di tutto il viaggio. Siamo stati forse più di un’ora ad osservare la luce che pian piano scalava la cima dell‘Half Dome mentre, alle sue spalle, un velo rosato tingeva le altre vette: lentamente, fino al crepuscolo e poi al comparire delle prime stelle.

Half Dome daGlacier Point, Yosemite National park

Half Dome da Glacier Point, Yosemite National Park

Poi, pian piano, tutta la folla sciama via. E noi restiamo lì, ancora un attimo ipnotizzati da quello spettacolo superbo.

Panorama da Glacier Point, Yosemite National Park

Panorama da Glacier Point, Yosemite National Park

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