
“Peru Machu Picchu Sunrise 2” di Allard Schmidt (The Netherlands) copyright Wikimedia Commons.
E così, dopo aver visto le Linee di Nazca, dopo 12 ore di bus con musica e aria condizionata a palla ed aver rischiato la vita un centinaio di volte tra le stradine senza Guard Rail che si inerpicano fino a 3000 metri, arrivo a Cusco.
Cusco, in Quequa Qosqo, “Ombelico”, il punto di unione tra il mondo degli inferi, il mondo visibile e il mondo superiore, il centro di tutto l’universo, la città abitata più antica di tutte le Americhe.
Solo il poter camminare a Cusco mi mette i brividi, nel mio immaginario, la città fa parte di quella stretta cerchia ci posti in cui la storia non solo è stata fatta e vissuta, Cusco fa parte di quelle città Magiche, Spirituali, Misteriose, Eclettiche, Metafisiche, che esulano da ogni logica e comprensione, una città che ha cultura, politica, religione, enigmi, passione, sangue, morti, arte, una città che entra di diritto in quella cerchia di città Eterne in cui fanno parte, per me, solo Roma, Gerusalemme e Varanasi.
Si narra che la sua fondazione risalga all’essere leggendario Manco Capac, il cui luogo fu rivelato dal Dio Sole, Inti, più di 3.000 anni fa, la sua antica forma era come tradizione Incaica quella di un animale e Cusco rappresentava il Puma.
Cusco, la capitale dell’impero Inca, una delle maggiori civiltà precolombiane, che diede vita al più vasto e potente impero pre-ispanico, una di quelle civiltà che sono e saranno per sempre avvolte nel mistero e dalla magia.
Una civiltà dalle origini sconosciute, di cui non si ha nessun documento scritto, ma solo racconti e leggende, una civiltà che “vive” tra il XIII e il XVI secolo, consolidando la supremazia in poco tempo, una monarchia teocratica, con il Re e il Consiglio Imperiale fatto da 8 persone, con una politica fatta sia di alleanze pacifiche che di crudeltà senza pari.
Un impero che inizia con il Leggendario Eroe Manco Capac e finisce nel 1571 con la conquista Spagnola. Un impero che, alla sua massima potenza, si estendeva per più di 2 milioni di km quadrati, con più di 15 milioni di abitanti tra Colombia, Ecuador, Peru, Bolivia, Cile e Argentina.
Il più grosso mistero che lasciano è come sia possibile che abbiano costruito gigantesche costruzioni megalitiche, con incredibile precisione.
La maggior parte delle loro costruzioni, sarebbero difficili e quasi impossibili da realizzare anche con le nostre moderne tecnologie, pensate agli Inca che avevano solo utensili di pietra, non avevano carri, carrucole, ruote, animali da soma…
Un metodo ancora sconosciuto, anche perché non è stato ancora trovato o rinvenuto nessun attrezzo utilizzato. Da molte documentazioni dei Conquistadores spagnoli si trovano racconti in cui gli Inca avrebbero riferito che le strutture megalitiche erano là da molto più tempo, costruite da un popolo diverso, misterioso e scomparso.
Altre Leggende narrano che gli Inca possedevano un liquido naturale, capace di far rendere la pietra morbida, modellarla e ricostruirla.
Uno dei tanti enigmi di questo popolo, di cui purtroppo non abbiamo nessuna documentazione scritta e che, come gli altri, rimarrà per sempre avvolto nel mistero.
Autore: Enrico di www.mescalinablog.com
Tanti sono i posti in cui si dice c’è qualcosa di magico, soprannaturale ed enigmatico…..molte volte la valutazione è molto soggettiva ma la Valle di Cusco e Machu Picchu sono davvero, oggettivamente uniche
Grazie Enrico…Immagino che emozione intensa debba esser stata!