Penultimo giorno a Creta e cominciamo ad accusare un po’ di tristezza data dall’imminente ritorno a casa, ma non ci perdiamo d’animo! L’isola ha ancora tanto da offrirci prima di rientrare e cerchiamo di organizzare gli ultimi 2 giorni a Creta nel migliore dei modi. In programma per oggi, la gola di Imbros: senz’altro meno conosciuta del canyon di Samaria, ha il pregio di poter essere percorsa in una mattinata e di essere facilmente accessibile. L’entrata della gola si trova lungo la statale che collega il nord dell’isola con Chora Sfakion. Il punto esatto, la località di Imbros, è ben individuato da cartelli ai lati della carreggiata che indicano l’ingresso alle gole. Pagando un biglietto di 2 € a persona ci si inoltra pian piano nei meandri della gola in un ambiente naturale suggestivo e intatto. Qui si percorre un sentiero di circa 7 chilometri per uscire nelle vicinanze del borgo di Komitades. Non ci poniamo il problema del rientro alla base perché sappiamo che all’uscita della gola si trovano senza difficoltà” taxi” che riportano ad Imbros. Difatti, pochi metri dopo l’uscita dal canyon, troviamo un’accogliente capannetta. Qui una giovane del posto che parla anche un poco di Italiano ci offre frutta fresca, ci fa una piccola indagine di customer satisfaction casalinga e ci propone il “taxi”. A suo dire, non conviene assolutamente giungere in questo luogo con tour organizzati,molto meglio il fai da te e affidarsi al servizio navetta offerto dagli abitanti del paese. Infatti, ci dice, il “taxi” costa 20 €, ma se siamo disposti ad aspettare altre persone che richiedono lo stesso servizio, il prezzo del taxi rimane comunque un totale di 20 € da dividere per tutte le persone che lo prendono. Alla fine arrivano alcuni tedeschi, olandesi e svedesi (forse) ed arriva il famigerato “taxi”: un vecchio pick-up in cui veniamo stipati come sardine! Io, per reggermi, non posso che afferrare forte la zampa di una valchiria bionda in attesa che lo “shuttle” risalga tutti i tornanti e ci riporti alla macchina.
Nel frattempo, a Chora Sfakion il mare ha cominciato a ingrossarsi tant’è che desistiamo dal proposito di dedicarci a un’ultima escursione, questa volta in canoa. Passiamo il pomeriggio in relax in spiaggia e alla sera, ci rechiamo come di consueto da Giannis per cenare. Non scorderò mai le onde vigorose che si abbattono con forza contro la ringhiera del ristorante: uno spettacolo maestoso… forse non così tanto bello per i malcapitati che hanno scelto i tavoli più prossimi al parapetto sul mare…. non passerà molto infatti che le onde faranno loro una bella doccia fresca. Noi ci gustiamo le nostre polpette e moussaka e ci deliziamo con l’ultimo raki, che stavolta è “primo amor” ossia l’intera bottiglietta offerta da Giannis. Ancora una volta, yamas!
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