Non è un segreto per nessuno che Pisa sia uno scrigno di tesori, d’altra parte non dico nulla di strabiliante quando affermo che il suo nome è legato a doppio filo con l’immagine del campanile di Piazza dei Miracoli, reso tanto magico dalla propria mitica pendenza. Eppure c’è tanto altro da vedere a Pisa, questa antichissima repubblica marinara, terra di cavalieri, “vituperio delle genti” secondo Dante, che, paradossalmente, attraverso la sua invettiva ne ammetteva la grandezza. Persino nella stessa Piazza dei Miracoli ci sono capolavori ignorati dai turisti “mordi e fuggi” troppo impegnati nei selfie davanti alla torre. Oggi, a conclusione di interventi di restauro importanti e delicati, c’è un nuovo modo per scoprirlo, un cammino in quota, aperto e panoramico, di circa 3 chilometri che, come un tappeto rosso, invita a vivere la città: le mura di Pisa.
Le mura di Pisa
Ho avuto il piacere di visitare le mura di Pisa durante il blogtour organizzato dall’Associazione Italiana Travel Blogger in collaborazione con il Comune di Pisa l’Opera Primaziale del Duomo, il Museo Delle Navi Antiche (qui il post dedicato) e Pisa guide. Con noi, l’architetto Marco Guerrazzi che ne ha curato l’attento progetto di recupero.
Le mura di Pisa, così restituite alla cittadinanza, vanno a ricucire lo strappo fra la città e la stupenda Piazza dei Miracoli mediante un tracciato inedito che offre continuamente nuovi panorami e scorci suggestivi. Innanzitutto, dovete sapere che qui non troverete gli ampi bastioni tipici dell’età moderna, come a Lucca, per esempio. Trattandosi infatti del più antico esempio italiano di perimetro murario quasi perfettamente conservato, le mura di Pisa hanno mantenuto le caratteristiche tipiche delle fortificazioni medievali, ossia un’altezza elevata (11 metri da terra) e uno spessore contenuto (2,5 metri), sopra le quali corre uno stretto camminamento. Questo corridoio pensile unisce idealmente le tre anime di Pisa: quella turistica, quella universitaria e quella di chi ci abita e vive stabilmente. Il nostro tour, per la precisione, ha preso le mosse dalla curiosa Piazza delle Gondole (chiamata cosi perché luogo di approdo delle barchette in arrivo dalla campagna circostante). Durante la passeggiata, abbiamo osservato sedi di ateneo, opifici dismessi, architettura del Novecento e antichi caseggiati, oltre a chiese e monumenti storici di pregio, prati e giardini, interni ed esterni all’originale cinta medievale, strappati al degrado e rimessi a nuovo. L’apertura del sistema murario al pubblico segna quindi un passo importantissimo per la città. E non soltanto perché si tratta di un patrimonio culturale unico che va a completare il quadro storico del centro toscano al momento del suo massimo splendore. Queste fortificazioni permettono al visitatore di conoscere Pisa in maniera slow, di disegnare itinerari non scritti, di lasciarsi attrarre da un singolare punto di vista, da quel particolare che incuriosisce e stuzzica l’occhio per andare a scoprire quartieri solitamente tralasciati dal turismo e rendersi conto dell’esistenza di preziose gemme nascoste. Ne sono un esempio i Bagni di Nerone ossia le rovine delle antiche terme romane e l’Abbazia di San Zeno, fra i primi edifici cristiani in città, romanticamente fasciata di rovi.
Oppure, i verdi piani prativi del Parco delle Concette: un’ottima scusa per scendere e rigenerarsi o, perché no, lasciarsi tentare da una deviazione lungo i nuovi percorsi ciclo-pedonali scombinando le carte di una visita pre-fabbricata.
Del resto, passeggiando sulle mura di Pisa si cammina sul filo del tempo. Non soltanto si comprendono le fasi espansive della città nel passato, ma se ne apprezza l’evoluzione mediante i mutamenti stilistici e architettonici, la metamorfosi degli spazi nelle varie epoche e la riqualificazione urbana di epoca contemporanea. Si tende un filo fra “ieri e oggi” che finalmente regala anche al turista un assaggio più autentico di quello che è la città della torre oggi: un ritratto più fresco e direi anche più verde. Lo dimostra anche lo Stadio che si affaccia da lontano con i suoi cori e i suoi schiamazzi. Non ci sono più fratture fra “nobile” e “popolare”, tutto si mescola come in un grande palinsesto permeabile.
Grazie al ritrovato percorso sulle mura, il capoluogo toscano si offre nella sua interezza, non più come una cartolina, ma come una realtà da vivere appieno: un cambiamento direi epocale. Non a caso anche i cittadini sono invitati a riappropriarsi del tessuto urbano camminando sulle mura e ritrovando il piacere di farsi sedurre ancora una volta dalla propria città. Come in un gioco di ruolo, l’abitante si fa turista e il visitatore diventa local.
Si capisce quindi come Piazza dei Miracoli diventi a questo punto solo la “ciliegina sulla torta” di un buffet ben più ampio. Certo, quando pian piano si avvicinano le bianche e inconfondibili silhouette del sito religioso si ha come uno shock. Da anni avezzi a una visuale stereotipata della Piazza, d’improvviso si incontra un sovvertimento dell’immagine familiare. Gli edifici del Duomo appaiono incorniciati di agrumeti e alberi austeri. A quella visione nella mia mente sono riverberati echi moreschi e suggestioni orientali. Ricordi di mondi lontani, non solo reali, ma anche immaginari, come sogni di una mille e una notte. Sul finire, le mura avvolgono come una stola protettiva il complesso della cattedrale, in una visione unitaria, a volo d’uccello, che ne suggella l’incomparabile bellezza. Ed ora sì che si può abbandonare il camminamento aereo per afferrare il suo incanto immortale. Ma con maggior consapevolezza.
Informazioni pratiche:
Dal 18 maggio 2018 le mura di Pisa sono aperte tutti i giorni dalle ore 9 alle 19 (dal lunedì prima di Pasqua alla prima domenica di novembre) e dalle ore 10 alle 15.30 (da novembre alla domenica prima di Pasqua). In estate, da giugno ad agosto, l’apertura è prolungata fino alle 21.00. La gestione è affidata a CoopCulture che si occupa di altri importanti siti monumentali in Italia, quali il Colosseo a Roma e la Valle dei Templi di Agrigento. Sono disponibili anche le visite guidate sia di mattina che di pomeriggio. Tariffe: 3 euro o 5 euro con app; gratuito per disabili, bambini fino a 8 anni, guide turistiche/accompagnatori. Naturalmente il percorso può anche essere fatto al contrario e, grazie ai quattro punti di accesso, interrotto e ripreso ogni volta che lo si desidera come a bordo di un bus hop on hop off. Il percorso è accessibile ai disabili e si presta anche ad essere visitato con i bambini.
Post in collaborazione con Comune di Pisa, Opera Primaziale Pisana, Museo delle Navi Antiche, Pisa Guide.
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