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I sentieri delle Cinque Terre
Il Parco Nazionale delle Cinque Terre offre uno scenario quantomai originale: colline a caduta libera nel blu in cui l’opera dell’uomo e la natura si sono incontrate per dar vita a un ambiente unico assurto ormai a paradigma della bellezza paesaggistica e incluso, non a caso, nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco.
Qui, nel corso del tempo, l’adattamento del lavoro alle pendenze paurose ha plasmato il territorio con ardite soluzioni ingegneristiche. I pittoreschi grappoli di case arrampicate sugli speroni rocciosi o celati in anguste insenature sul mare, gli audaci terrazzamenti sorretti dai famosi “muretti a secco” e ricolmi di filari di vite, le vertiginose monorotaie a cremagliera costituiscono la vera attrattiva del parco. D’altronde sono proprio questi vigneti a custodire il bene più prezioso per le genti di questi luoghi: l’uva, da cui ancora oggi si traggono pregiatissimi vini come lo Sciacchetrà.
Queste terre hanno visto le antiche popolazioni locali camminare da un paese all’altro su e giù per le impervie scale di pietra: le gambe sono state per secoli l’unico mezzo di trasporto possibile, ed oggi una fitta rete di sentieri permette di ripercorrere le orme di quegli infaticabili uomini assaporando in parte l’essenza del territorio e godendo, nel contempo, di panorami lucenti di smeraldo e zaffiro.
Ecco perché nonostante l’estensione tutto sommato contenuta, il territorio è un paradiso per gli escursionisti e, non vi nego, uno dei miei paesaggi naturali preferiti. Pensate che qui vi aspettano circa 140 chilometri di sentieri solo all’interno dei confini del parco, e le variegate proposte di itinerario si adattano sia ai camminatori più esigenti che alle famiglie con bambini.
Il Sentiero Verde Azzurro
il primo di cui vi parlo è il sentiero Verde-Azzurro: si tratta del più spettacolare e frequentato percorso delle Cinque Terre: si snoda tra i vigneti terrazzati unendo tra loro i cinque paesini e correndo per quanto possibile vicino al mare. Passo dopo passo si respira aria salmastra profumata di limone, elicriso ed eriche mentre l’occhio si posa su scorci irripetibili. Nel primo tratto, fra Riomaggiore e Manarola, la traccia prende il nome di Via dell’Amore, ed essendo completamente pianeggiante e pavimentata rappresenta più una spettacolare passeggiata sul mare che un vero sentiero (informatevi però sulla percorribilità poiché purtroppo ad oggi la via è in manutenzione per frane).
Più impegnativo, ma non meno emozionante, il resto del cammino che diventa un autentico sali-scendi fra le alture e che permette di fare tappa in ognuna delle magnifiche borgate. Questo fatto rappresenta un vero punto di forza di questa camminata che può essere interrotta in ogni momento per una pausa storica in paese o, semplicemente, per proseguire l’itinerario ricorrendo al treno. L’unica accortezza che vi è richiesta è quella di informarsi presso i centri del parco prima di intraprendere la traversata, dato che spesso alcuni tratti sono chiusi.
La via dei Santuari
Un altro spunto, a metà fra escursionismo e devozione, è offerto dai santuari che sorgono a monte dei cinque villaggi: anche questi sono cinque (Monte Nero, Nostra Signora della Salute, San Bernardino, Madonna di Reggio e Soviore) e sono uniti da un lungo sterrato a mezza costa, chiamato appunto la Via dei Santuari (ve ne ho già parlato in questo articolo). Qui potrete allontanarvi dai borghi e dal tragitto costiero, a volte decisamente troppo affollati, e godervi la pace e i panorami impagabili che si ammirano dagli antichi sagrati.
L’Alta via delle Cinque Terre
se siete camminatori allenati, potrete mettervi alla prova sull’Alta Via delle Cinque Terre: il percorso serpeggiante all’ombra dei pini e dei castagni del crinale che divide il parco dall’entroterra della Val di Vara. Grazie all’AV5T potrete raggiungere il punto più alto del parco, la vetta del Monte Malpertuso a 812 metri sul livello del mare, occhieggiante su Monterosso o, in direzione opposta, uscire dai confini dell’area protetta e raggiungere la meravigliosa Portovenere.
Ma le Cinque terre sono un autentico mare di sentieri ed ecco quindi che completano l’intreccio una decina di collegamenti verticali gradinati in pietra che dalle borgate risalgono le alture, dapprima, fino ai santuari e, da qui, sin sullo spartiacque, offrendo numerose e interessanti possibilità di combinazione e anelli escursionistici che è divertente individuare con l’ausilio di una buona cartina.
Non dimenticate infine che i confini del parco non delimitano la bellezza di questo territorio che tracima anche nelle aree circostanti: il promontorio del Mesco (potete leggere questo articolo in proposito), che separa la zona tutelata dal paese di Levanto, è un vero gioiello naturalistico, mentre in direzione Portovenere il territorio di Tramonti di Campiglia con le sue erte scalinate e le sue spiagge segrete è apprezzato dagli insider a volte più delle stesse Cinque Terre (anche in questo caso potete leggerne su un precedente articolo).
Vi invito a visitare questo incredibile paesaggio: un paio di scarpe comode, uno zaino con tanta acqua, uno smartphone o una macchina fotografica sono tutto ciò che vi servirà per catturare un pizzico di questo perfetto equilibrio agro-dolce che insaporirà per sempre i vostri ricordi. Il mio miglior consiglio? Evitate l’estate e calatevi dentro i sentieri delle Cinque Terre in primavera, per l’esplosione dei profumi, in autunno, per godere di un paesaggio ambrato di indiscutibile fascino e in inverno, per farvi abbracciare dal sole, dal mare e dalla quiete.
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Meravigliose le 5 terre. Nel 2010 le avevamo fatte a piedi sll’andata Ed al ritorno con il treno
Mi sono piaciute moltissimo le 5 terre, certo un po’ care…ma davvero stupende!
Mi ritengo fortunata ad abitarci vicino! Andiamo e veniamo sempre in giornata…. Consiglio di soggiornare alla Spezia o a Levanto. Tanto in 10 minuti di treno ci si arriva..
Ciao Elena , sono concorde con te , senza saperlo , conoscevo le Cinque Terre solo per sentito dire , decisi con la mia giovane sposa di farci il viaggio di nozze : sbarcammo da un viaggio incredibile sulla indistruttibile cinquecento da un cupo appennino in piena notte a Levanto e da li nei giorni seguenti scoprimmo Riomaggiore e Renzo della Grotta . Che giorni MITICI . Ci sono ritornato per gli anni successivi e ritengo questa fortuna un anticipo di paradiso !
Ci sono stata ma anni fa .. il percorso l’ho fatto in parte , ci sono tante belle cose da vedere !