Halloween Photo by freestocks.org on Unsplash

Halloween Photo by freestocks.org on Unsplash

Halloween, la “festa delle streghe”, è forse la celebrazione più amata-odiata del nostro Paese. C’è chi l’accoglie come un segno dei tempi che cambiano, chi la considera solo una festa consumistica e creata dal marketing, chi la considera un fenomeno demoniaco e chi invece non si fa troppe domande e la interpreta come un momento divertente  da vivere con i bambini. Io, da brava secchiona, sono andata un po’ alla ricerca delle origini di questa festività ed ho scoperto alcune cose molto interessanti. Tutte le mie considerazioni in merito le trovate in un mio vecchio articolo, qui invece vi voglio solo mettere una pulce nell’orecchio per ricordarvi che nella nostra bella Italia ci sono tradizioni che rivelano un’origine comune con l’orrorifica festa anglosassone e che, sotto le diverse interpretazioni culturali, si cela una matrice comune. Detto questo, per entrare nell’atmosfera giusta, ho chiesto ad alcune amiche blogger di suggerirmi luoghi insoliti ed originali per l’occasione. I loro contributi sono molto eterogenei: castelli, festività locali, luoghi da brivido…a riprova di come ognuno legga a suo modo questa ricorrenza. Li leggete qui sotto e sono certa che troverete anche voi qualche idea nel mood di Halloween!

Benevento e le streghe

Benevento, il fiume Sabato-photocredit: Lucia Scalzo

Scorre tra le vie di Benevento il fiume Sabato; le sue acque bagnano la città campana e la vicina campagna. Si narra che in un tempo remoto cresceva sulle sponde di questo fiume un albero di noce dai poteri magici ed oscuri, intorno al quale il popolo longobardo celebrava riti pagani: le donne usavano ballare e cantare intorno al suo tronco, osannando le loro divinità, ed i beneventani cattolici interpretarono ben presto questi rituali come segni di eresia. Nasce così il mito delle Streghe di Benevento. L’immagine è così forte che per tanti anni si continuò a pensare che streghe provenienti da tutto il mondo si riunissero intorno all’albero di noce, dal potere catalizzante, per celebrare i loro rituali esoterici, ballando e cantando in presenza del demonio.
Oggi delle Streghe di Benevento restano le leggende ed il liquore Strega (i cioccolatini sono fantastici, provateli!) nato proprio qui 🙂 ma la città, sebbene spesso sottovalutata rispetto alle sue vicine più famose (Napoli, Caserta, per citarne un paio), merita assolutamente una visita di uno o due giorni.
Sapete che nel suo centro storico avrete modo di visitare gratuitamente un Patrimonio Unesco? Si tratta della Chiesa di Santa Sofia, inserita nel percorso I luoghi del potere Longobardo in Italia, dalla pianta interna particolarissima.
Sapete anche che sono ben visibili molti resti di epoca romana? In pieno centro vi imbatterete sicuramente in quello che ad oggi è il simbolo di Benevento, l’Arco di Traiano, mentre a pochi chilometri dal centro è possibile visitare il Teatro Romano ed i resti del Ponte Leproso.
Non perdetevi inoltre il Museo del Sannio, la Rocca dei Rettori (con una splendida vista sul centro storico di Benevento)

Lucia Scalzo-Mondovagando Senza meta

Leggete l’articolo intero di Lucia qui: Benevento


Halloween a Grazzano Visconti

Grazzano Visconti-photocredit: Veronica Meriggi

Per gli amanti dei travestimenti e delle tenebre si avvicina il momento più entusiasmante dell’anno: Halloween! Quale modo migliore di festeggiarlo se non passando la festività in un antico borgo medievale?
Famoso per il suo castello e per la sua architettura medievale, Grazzano Visconti è un piccolo borgo in provincia di Piacenza ancora oggi di proprietà della famiglia Visconti.
Venne costruito nel 1395 per volere di Giovanni Anguissola, marito di Beatrice Visconti, e fu curato e tramandato di generazione in generazione all’interno della famiglia, che ancora oggi lo conserva in perfette condizioni. Venne valorizzato e ricostruito interamente in stile quattrocentesco nel ‘900 dal conte Giuseppe Visconti, che lo arricchì di decorazioni, insegne in ferro battuto ed immagini sacre.
A livello architettonico è possibile ammirare una fontana, un pozzo, un’imponente torre merlata ed una chiesa in stile gotico. Oltre che botteghe artigiane e negozi che richiamano ancora lo stile di un tempo e suggeriscono atmosfere magiche, a partire dalle antiche leggende sulle streghe fino ad arrivare ad Harry Potter.
Il paese è piccolo ma denso di dettagli che catturano lo sguardo e trasportano i visitatori in un’altra epoca. Il castello di Grazzano Visconti è l’unica struttura ad essere sopravvissuta intatta nei secoli. Le quattro torri racchiudono e proteggono la corte quadrata, all’interno della quale si sviluppa il borgo, ancora oggi visitabile. All’esterno, le mura sono protette da un fossato e circondate da un elegante parco ricco di tassi, faggi, tigli e statue.
Ogni anno, per la notte di Halloween, Grazzano Visconti si risveglia e fa da cornice alla festa più “mostruosa” dell’anno, in cui il travestimento è d’obbligo per ricreare la particolarissima atmosfera per cui è famoso.
Tra giochi per i più piccini, letture dell’orrore, musica, spettacoli e stand gastronomici, gli amanti di Halloween non potranno che lasciarsi travolgere dai festeggiamenti.

Veronica Meriggi – Oggi dove andiamo?

Leggete di più sul blog di Veronica qui: Oggi dove andiamo?


A Orsara di Puglia fra fuochi e zucche

Halloween photo courtesy pixabay

Voglio parlarti di una tradizione che ogni anno, nel periodo dei morti, si organizza a Orsara di Puglia, un borgo pugliese, in provincia di Foggia, ai confini con la Campania. Arrivare ad Orsara di Puglia il 31 ottobre lascia alquanto interdetti.
Vedere covoni di legna ad ogni angolo, pronti per essere accesi ed ardere tutta la notte, fa capire che si è già nel pieno della festa dei “fucacoste e cocce priatorje” che di lì a poco comincerà.

Prima che io continui, vorrei fare una precisazione che gli abitanti di Orsara tengono a puntualizzare. A Orsara di Puglia non si festeggia Halloween, come erroneamente si pensa, non si festeggia il 31 ottobre. Tutto comincia dall’1 novembre per finire il giorno dopo, il 2 novembre, giorno della commemorazione dei defunti.

Qui il tema dominante è la luce. Il giorno di Ognissanti, ai rintocchi delle campane della Chiesa Madre, verso le 19 circa, tutti i covoni precedentemente preparati, vengono accesi dalle famiglie orsaresi e continuano a “fumare” fino al mattino successivo.
Si vive in un paese preparato per ricordare le antiche tradizioni.
La notte si illumina a giorno e tutti avvolti dal fumo delle pire, in una sorta di nebbia pungente, si gira tra i banchetti colmi di cibo da gustare, si assiste ai giochi, si ascoltano i suoni, si partecipa ai canti e ai balli in un turbinio di allegria che contagia tutti, abitanti e visitatori. Non chiamatelo Halloween, questa la festa è dei Fucacoste e cocce preiatorje, delle anime del purgatorio che si purificano mentre passano tra i fuochi.
Questa è una festa più legata al nostro culto dei morti che alla festa d’oltreoceano, importata di recente, che si rifà all’antica credenza dei celti che pensavano che i morti si aggirassero tra i viventi proprio in questo periodo.

Ti consiglio di non perderla per la sua particolare unicità, ricordandoti di non arrivare tardi altrimenti rischi di non trovare posto vista la grande affluenza di gente.

Maria Millarte –  Around Me, storie di viaggi e scorci di vita

Leggete di più su Fucacoste e cocce priatorje quihalloween? No grazie siamo a Orsara


Le anime “pezzentelle” di Napoli

Cimitero delle Fontanelle, Napoli-photocredit: Giulia Pracucci

A Napoli c’è un luogo a metà tra l’affascinante e l’inquietante, un posto dove i vivi e i morti convivono in maniera pacifica rispettandosi l’uno con l’altro. Il cimitero delle Fontanelle ospita i resti di circa quarantamila persone, vittime delle epidemie di peste e colera del 1656 e 1836. I teschi e le ossa dei defunti non sono seppelliti sotto terra come ci si aspetterebbe, bensì esposti in bella vista, spesso formando anche alcune composizioni. Il cimitero delle Fontanelle è noto soprattutto per il culto delle anime “pezzentelle”, ovvero abbandonate. Fino a non molto tempo fa, infatti, si usava adottare una “capuzzella”, uno dei teschi presenti nell’ossario e prendersene cura – sì, anche pulirlo – in cambio di una protezione costante dall’aldilà. Le richieste più gettonate erano solitamente i numeri del lotto, rivolte soprattutto al teschio del cabalista spagnolo Don Francesco. Non a caso, ogni teschio aveva un nome e un ruolo preciso, spesso legato alla sua storia o professione quando era ancora in vita.
Nonostante oggi il culto delle anime pezzentelle sia in disuso, camminando per le navate di questa enorme cava di tufo ci si imbatte in diversi oggetti offerti ai defunti, come giocattoli, modellini, biglietti della metro o dello stadio e ninnoli di qualsiasi tipo e funzione. Un legame con il passato tra sacro e profano, perfetto per una festa dai risvolti spettrali come Halloween.

Giulia Pracucci – Viaggiare con gli occhiali

Scoprite il blog di Giulia qui: Viaggiare con gli occhiali


San Bernardino alle ossa, Milano

San Bernardino alle Ossa, Milano: photocredit-Lemuri in viaggio

Nel cuore di Milano, a pochi passi dal famoso Duomo, c’è una chiesetta molto particolare che non tutti conoscono.
Si tratta di San Bernardino alle ossa, curata in passato dalla confraternita dei Disciplini. In una delle aree accessibili al pubblico vi è l’ossario, interamente costituito da teschi, tibie e ossa varie. Interamente, perché queste ricoprono letteralmente tutte le pareti della stanza, creando un’effetto piuttosto surreale in cui sembra quasi che siano le pareti a guardare te, e non viceversa.

A cospetto di questa insolita combinazione di arte rococò e resti umani, viene da domandarsi che storia abbia avuto ognuno degli “elementi” di quelle decorazioni: pazienti dell’allora Ospedale Brolo, vittime della peste, priori che gestivano quel luogo, carcerati che non trovavano posto nel cimitero adibito, aristocratici sepolti in tombe vicine, e tantissimi anonimi provenienti da cimiteri soppressi intorno alla metà del XVII Secolo.

Una leggenda vuole che non tutte queste ossa umane rimangano a riposo, come si potrebbe pensare. Una volta all’anno, nel giorno dei morti, le ossa appartenenti a una bambina alla sinistra dell’altare prenderebbero a muoversi, coinvolgendo anche quelle altrui in una sorta di danza, ed i rumori sarebbero udibili al di fuori delle mura!

Attenzione quindi a non sbagliare festa la notte di Halloween, a San Bernardino potreste trovarvi coinvolti nel “trenino” sbagliato…

I Lemuri  – Lemuri in viaggio

Continuate la lettura qui: Pareti scricchiolanti


Come vedete da questi consigli anche Halloween può tramutarsi in un pretesto per viaggiare! Se vi piacciono i luoghi abbandonati io aggiungo senz’altro la Colonia Devoto, nei monti liguri. Se invece siete affascinati dalle streghe, potete anche decidere di conoscere quelle sarde.

Colonia Devoto-photocredit: giornirubati.it


castelli e luoghi da brivido

 

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