
Farina, acqua e vecchi giornali. Da questi ingredienti elementari nasce uno dei più spettacolari carnevali del continente europeo: il carnevale di Viareggio. Sembra incredibile che questi giganti semoventi che lasciano a bocca aperta ogni anno milioni di visitatori siano il frutto di tanta semplicità, ma come spesso accade, dalla sapienza artigianale nascono le cose migliori. Ed è anche per questo motivo che chi si trovasse a soggiornare in Toscana fra febbraio e marzo non dovrebbe perdere quest’evento strepitoso. Anzi, il carnevale di Viareggio potrebbe essere un ottimo spunto per organizzare un viaggio o un weekend nella splendida regione in bassa stagione: così da godersela con calma, senza le frotte di turisti che assaltano le sue città d’arte e le sue spiagge.
Il carnevale di Viareggio porta benissimo i suoi anni grazie alla sua capacità di rinnovamento, ma non bisogna dimenticare che questa manifestazione affonda le proprie radici nel XIX secolo.
Carnevale di Viareggio: un po’ di storia
È il 1873, infatti, quando un gruppo di giovani borghesi decide di fare del carnevale un’occasione di protesta giocosa e organizza per questo una sfilata. Il seme attecchì presto e non passarono molti anni che fecero la loro comparsa i grandi carri allegorici. Il carnevale, infatti, aizzava la fantasia e la creatività dei maestri carpentieri e fabbri dei cantieri navali della Darsena. Ad ogni edizione i carri si facevano sempre più grandi, sbalorditivi e raffinati.
Un’altra importante tappa fu il trasferimento della sfilata, agli inizi del Novecento, dalla originaria via Regia al viale a mare fra i palazzi in stile belle époque e gli stabilimenti balneari: una location straordinaria che non fece che accrescere il fascino della manifestazione. La vera svolta arrivò quindi negli anni venti, quando il maestro Antonio d’Arliano inventò la cartapesta e da allora l’unico limite alla creazione divenne la fantasia. La cartapesta, materiale di riciclo ottenuto da vecchia carta e colla, è estremamente leggera e permette così la costruzione di figure colossali a cui dà il tocco finale la movimentazione meccanica.
Ma i carri di Viareggio non sarebbero lo spettacolo che sono senza la musica e la coreografia dei figuranti che animano le costruzioni. Tipica della sfilata viareggina è poi l’irriverente vene satirica: dal Papa, ai politici italiani ed esteri, dalle tematiche ambientali alla cronaca e lo spettacolo, nessuno viene risparmiato nella grande giostra toscana che diviene così un modo leggero e scanzonato di riflettere sull’attualità.
Non si sarebbe del tutto onesti con la città tuttavia se si concludesse che il carnevale di Viareggio fosse “solo” questo; Viareggio è il carnevale ed il suo spirito aleggia dappertutto durante e prima le tre settimane della festa. Oltre ai carri, gruppi di mascherate sfilano in città, così come bande musicali, majorettes; la gente balla e canta ovunque, le case sono addobbate a festa e i Viareggini non perdono occasione di divertirsi.
In serata, Viareggio mostra un’altra anima del carnevale, più adatta forse a chi sia alla ricerca della sua veste meno istituzionale e più goliardica: quella dei cosiddetti Rioni. Durante i Rioni, che altro non sono se non feste in maschera per la strada, ci si diverte ballando e cantando, facendo scherzi, bevendo e mangiando nei vari chioschi che spuntano qua e là o ascoltando la musica dei palchi improvvisati. Niente travestimenti patinati qui, poiché la fa da padrona un autentico spirito carnascialesco: bastano una parrucca, stelle filanti e coriandoli e si è della partita.
Una curiosità: il costume che va per la maggiore è quello da peluche. In realtà non c’è da stupirsi, visto che questi orsacchiotti vaganti sono sicuramente ben riparati dal freddo. La maschera più amata, però, è certamente quella a scacchi bianchi e rossi: il Burlamacco, assurto a simbolo di Viareggio stessa, ideato assieme alla sua compagna Ondina nel 1930 dal pittore futurista Uberto Bonetti.
Insomma, il carnevale di Viareggio è un evento davvero per tutti: per gli adulti curiosi, per i ragazzi che si scatenano la sera e per i bambini che restano colpiti dalla magia del carnevale e stanno ore col naso all’insù ad osservare, rapiti, i grandi carri. Da non perdere anche l’edizione del 2019.
Durante un soggiorno a Viareggio, poi, si può cogliere l’occasione per visitare alcune perle della Toscana come Lucca, Pisa e Firenze ottimamente collegate dalla rete autostradale. Oppure si può decidere di spendere un po’ di tempo per conoscere meglio la cittadina marina: i suoi villini liberty, i musei, come il GAMC, la Galleria di Arte Moderna e Contemporanea , che custodisce in particolare l’opera del pittore espressionista locale Lorenzo Viani , i pescherecci della Darsena. E già che si è in tema marinaro, potrebbe essere una buona idea un pranzo o una a cena a base di frittura di pesce tipica viareggina.
Carnevale di Viareggio 2019: informazioni pratiche
Le sfilate del carnevale di Viareggio sono cinque: nel 2019 iniziano sabato 9 febbraio e si protrarranno fino a sabato 5 marzo. Da non perdere è anche lo spettacolo pirotecnico che chiude i festeggiamenti. La partecipazione alle sfilate in passeggiata è a pagamento. Il costo è pari a 20 € a persona per gli adulti e 15 € per i bambini con più di 7 anni. Con 15 € aggiuntive sul prezzo del biglietto si può accedere alle tribune numerate. I Rioni si svolgono tutti i fine-settimana e il martedì grasso e loro caratteristica positiva è che sono gratuiti. Alla Cittadella del Carnevale vengono organizzati laboratori per i più piccoli e visite guidate.
Vi interessano i Carnevali d’Italia? Cosa ne dite di quello della Sardegna?
Noi ci siamo stati da fidanzati ed il tramonto, sulla spiaggia, è stato per noi un momento molto importante della nostra storia. Narra la leggenda che ci siano ancora in giro foto di noi in costume da coniglio e da dalmata. Perché noi le cose o le facciamo bene o non le facciamo
ahahhaah! Anche per noi quella spiaggia ha in significato particolare…ma non a Carnevale! Ad halloween! 😀
Questa è arte vera e propria! Non sono mai stata al Carnevale di Viareggio, ma deve essere uno spettacolo unico.
E’ molto divertente!