Caschi, imbraghi, corde, un muro artificiale per misurarsi con l’arrampicata e poi un percorso in Mountain bike per il divertimento dei più piccini. Ci ha accolto cosi il  centro storico di Camaiore durante il Camaiore Climbing & Trekking Festival in un’assolata domenica di settembre, rivelando fin da subito il carattere attivo della manifestazione. In realtà tutta la cittadina si era trasformata in un accogliente “rifugio” per gli appassionati di montagna, trekking, speleologia e tutto quanto ruoti attorno alla natura e all’outdoor: una specie di campo-base in cui ritrovarsi e condividere assieme le proprie passioni.

Durante i tre giorni dell’evento si poteva partire per escursioni alla scoperta delle vette apuane, partecipare ad uscite in grotta, misurarsi in gare di free climbing, scoprire il natural running, ed addirittura arrampicarsi come gechi sulle mura del centro. Naturalmente, anche chi non fosse stato così attivo avrebbe trovato modo di conoscere e magari appassionarsi alla montagna. Tanti infatti sono stati gli appuntamenti, le proiezioni, le mostre e gli incontri in cui poter discutere del mondo delle vette sentendo la voce di chi questo ambiente lo conosce dal profondo. Per esempio, nella serata di sabato, erano le parole di Maurizio Zanolla, alias Manolo (e chi non conosce questo mito dell’arrampicata? Non fosse altro per lo spot della Sector che ci teneva incollati alla televisione!) a spargere nell’aria quella febbre del verticale che assale i climber, mentre venerdì toccava a due altre “star” di corda e rinvio: Rolando Larcher e Maurizio Oviglia.

Camaiore Climbing & TrekkingA “caccia” del lupo

Oltre a questi grandi scalatori ci si poteva piacevolmente confrontare con altri personaggi che coltivano il loro amore in silenzio. C’era per esempio Lorenzo Shoubridge, giovane camaiorese che si acquatta da anni nei boschi delle Alpi Apuane per immortalare la fauna selvatica. “Mi sono venduto persino i sedili dell’auto per comprarmi questa macchina!” ci ha detto, con un’inconfondibile accento toscano mentre ci mostrava un arnese che ho visto solo nei documentari naturalistici. “Con questa sono riuscito a fotografare persino il lupo“, ci ha spiegato poi orgogliosamente  davanti agli occhi sgranati del nostro bambino. Quelle che ci mostrava, erano le foto dell’animale più leggendario del territorio. E non si poteva non rimanere incantati dal suo fascino  a selvaggio e fiabesco.

Di mappe e sentieri

Accanto a lui c’era anche chi la frequentazione della montagna la rende possibile, andando in giro per  mappare i sentieri che poi noi percorreremo. Vi ricordate i ragazzi del Mapping Party al Monte Pisano? Questi ragazzi continuano il loro lavoro con costanza e dedizione infinita e guarda caso sono stati proprio loro a realizzare la app del festival (andate a curiosare sul sito webmapp.it!)!

Infine non mancavano coloro che, oggi come ieri, portano avanti attività produttive compatibili con l’ambiente montano come l’apicoltura e la pastorizia.

Camaiore: la culla del free climbing

Del resto non stupisce che a Camaiore possa aver trovato casa un festival così particolare. La zona, conosciuta fra gli appassionati del free climbing per le sue pareti strapiombanti, è anche punto di transito della via Francigena e crocevia ideale per quanti desiderino scoprire il Parco Regionale delle Alpi Apuane (leggete questo articolo se volete saperne di più): non soltanto attraverso l’arrampicata, ma anche praticando l’escursionismo, andando in bicicletta e scoprendone i lati più nascosti grazie al canyoning e la speleologia. E forse, il merito di tanta attenzione lo si deve alla presenza nella cittadina lucchese di un maestro delle scalate come Roberto Vigiani. A lui si deve l’apertura di alcune delle “vie” (così si chiamano i percorsi di arrampicata”) considerate fra le più difficili al mondo e sempre a lui si deve il primo corso per chiodatori di falesie in Italia (ovvero coloro che attrezzano le pareti). Non a caso è toccato a lui fare gli “onori di casa” e introdurre gli importanti ospiti del festival. Oggi, Vigiani, oltre a gestire il suo negozio di articoli per la montagna e l’arrampicata ProRock Mountain Store, proprio in una viuzza del centro, è a capo del team ProRock Outdoor: associazione di guide alpine, escursionistiche, accompagnatori di media-montagna e guide mountain bike che promuove il turismo responsabile in questo pezzetto di terra fra alta Toscana e Liguria. Non per nulla molte delle attività del festival erano curate da loro.

Camaiore Climbing & trekking CasoliMa per vedere in azione gli arrampicatori, ci siamo spostati nei pressi del borgo di Casoli. Il paesaggio qui è straordinario e ci si stupisce sempre quando dall’alto delle colline si abbraccia con lo sguardo tutta la linea di costa. Dopo aver attraversato boschi a caccia di immaginarie tracce del lupo, finalmente abbiamo potuto osservare questi spider-man delle rocce. I muscoli tesi, lo sguardo in alto, la mano che cerca la presa e poi l’immensità della montagna: un confronto fra uomo e natura che non lascia indifferenti. “Mamma perché stanno lassù?”- mi ha chiesto mio figlio. “Perché non possono non farlo. La natura ha fatto un incantesimo. Un giorno, forse, lo farà anche anche a te“.

Cos’è il Camaiore Climbing & Trekking festival?

Un evento,  parte del circuito Slow Travel Fest, i festival outdoor della Via Francigena Toscana organizzati da Ciclica e in collaborazione con Toscana Promozione Turistica, per la promozione della via francigena e dell’outdoor.  Camaiore Climbing & Trekking Festival è organizzato dal Consorzio di Promozione Turistica della Versilia insieme agli operatori economici del Centro Commerciale Naturale di Camaiore con la collaborazione della Società Guide Alpine ProRock e l’Associazione Culturale e Sportiva  Prorock Outdoor con il patrocinio e il supporto del Comune di Camaiore.

Sono già in programma le edizioni per l’anno 2019 e 2020. Per maggiori informazioni vi invito a visitare il sito ufficiale.


Se ti è piaciuto l’articolo, fallo conoscere su Pinterest con l’immagine sotto! Grazie

Commenti da Facebook

comments