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Il Golfo di Orosei

Sono le grotte, i canyon, gli affacci improvvisi e vertiginosi su un mare dal colore ineffabile, gli antichi cuiles e poi i maialini selvatici, le capre, i falchi in volo solitario gli arcani custodi di queste terre
Il golfo di Orosei, in Sardegna, è uno dei miei luoghi preferiti, di quelli da vedere almeno una volta nella vita. E vi assicuro che pur avendo visitato alcune delle destinazioni marine più famose al mondo ne sono tuttora convinta. Incastonato come una mezza luna quasi a metà della costa est, il golfo non è poi così distante dai centri più frequentati eppure qui, potrete assaporare il lato più selvaggio dell’isola: vi troverete infatti in un’area realmente incontaminata perché in questo tratto segreto, sorvegliato da alte falesie calcaree, gli insediamenti umani non hanno trovato spazio ( se volete acvere una panoramica completa delle sue spiagge, potete vedere la guida alla spiagge 1 e la guida alla spiagge 2). Sono le grotte, i canyon, gli affacci improvvisi e vertiginosi su un mare dal colore ineffabile, gli antichi cuiles e poi i maialini selvatici, le capre, i falchi in volo solitario gli arcani custodi di queste terre. E se ci sono tanti modi per conoscere questo luogo aspro e meraviglioso, dalle gite in barca a quelle in fuori strada, per me il migliore resta quello di servirsi delle proprie gambe. In ogni stagione, potrete scegliere fra moltissimi percorsi di trekking, di varia difficoltà, che, passo dopo passo, vi porteranno al cospetto di questi autentici eden.
Il sentiero per Cala Goloritzé: dall’altopiano del Golgo alla spiaggia

Ed eccola lì, la spiaggia: si avvicina piano piano e da subito vi sembrerà un sogno col suo azzurro accecante e quelle rocce bianche che l’avvolgono come una corona puntuta
Fra i miei preferiti c’è sicuramente la discesa a Cala Goloritzé dall’altopiano del Golgo (Baunei) che conduce a una delle cale più suggestive di tutto il Mediterraneo dove il turchese abbagliante del mare si sposa con il bianco multiforme di un caotico castello di rocce. Qui, le imbarcazioni devono tenersi al largo e per questo la zona è ancora più protetta.
Per raggiungere il mare a piedi, bisogna portarsi in territorio di Baunei (NU) e percorrere il suggestivo altopiano del Golgo. Questo sentiero è sicuramente uno dei più facili in tutto il golfo, ma non per questo è meno affascinante (ai più avventurosi consiglio la discesa a cala Biriola!). Si parte da località su Porteddu: superata la chiesetta di San Pietro, non potrete sbagliare perché arriverete a un spiazzo per la sosta delle auto e la segnaletica è evidente (da qualche anno il parcheggio è a pagamento e il biglietto è comprensivo dell’ingresso al sentiero e alla cala). Dopo una breve salita, il percorso comincia a perdere quota in un paesaggio aspro e maestoso: boschi di lecci secolari, caverne, archi, vi sorprenderanno passo dopo passo. Il cuile Ghironi vi stupirà per il sapiente uso di un anfratto come riparo per le bestie. Presto poi scorgerete il profilo del pinnacolo della punta Caroddi che si innalza sul lato sud della baia come un dito puntato verso il cielo. Poco prima di giungere sulla riva infine, potrete osservare l’antica traccia di un evento storico: uno delle tante scale costruite con ginepri intrecciati che prende il nome di Su scalone e turcu, vi porterà immediatamente indietro nel tempo, fino all’epoca delle invasioni saracene. Ed eccola lì, la spiaggia: si avvicina piano piano e da subito vi sembrerà un sogno col suo azzurro accecante e quelle rocce bianche che l’avvolgono come una corona puntuta. Ancora un piccolo sforzo e potrete immergervi in quelle acque limpide e pulite e ritemprarvi all’ombra di un grande masso osservando, sulla destra, spericolati climbers intenti a sfidare i 140 metri delll’aguglia liberi come quei gabbiani che volteggiano sopra l’arco di pietra elegantemente proteso verso il mare aperto. Sulla sinistra, invece, in mezzo al groviglio di rocce chiare, non molti sanno che sgorga una risorgiva di acqua dolce.
Dopo esservi goduti questo miraggio, dovrete risalire percorrendo il sentiero all’inverso. La salita vi sembrerà dura, ma l’ombra dei lecci vi sarà di conforto durante il cammino.

Consigli pratici per il trekking a Cala Goloritzé
Per questa escursione, vi consiglio di evitare i mesi più caldi dell’anno e di partire ben equipaggiati con protezioni per il sole e una scorta d’acqua, senza dimenticare adeguate calzature da trekking. il percorso è lungo 3,6 km e presenta un dislivello di 513 m..
Se non ve la sentite di farla da soli, non esitate a rivolgervi alle guide del luogo che troverete a Baunei oppure optate per un tour in barca nel Golfo di Orosei.
Come raggiungere cala Goloritzé a piedi: mappa
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Post in collaborazione con Civitatis