“In certe notti serene, con la luna grande,
si fa festa nei boschi.
E’ impossibile stabilire precisamente quando,
e non ci sono sintomi appariscenti che ne diano preavviso.
Lo si capisce da qualcosa di speciale che
in quelle occasioni c’è nell’atmosfera.
Molti uomini, la maggioranza anzi,
non se ne accorgono mai.
Altri invece l’avvertono subito.
Non c’è niente da insegnare in proposito.
E’ questione di sensibilità:
alcuni la posseggono di natura;
altri non l’avranno mai, e passeranno impassibili,
in quelle notti fortunate lungo le tenebrose foreste,
senza neppur sospettare ciò che là dentro succede.
Dino Buzzati, Il segreto del bosco vecchio
Oggi torno a parlarvi delle Alpi Apuane, infatti la stagione è, a mio avviso, la migliore per godere dei superbi paesaggi di queste cime toscane. Diversamente dal solito, però, non voglio proporvi un’escursione, ma mostrarvi un luogo che sembra esser fatto apposta per essere fotografato o dipinto, o ancora raccontato. Insomma un luogo da: “c’era una volta un paese incantato…” e questo luogo è Isola Santa in Garfagnana (LU).
Se foste venuti qui non molto tempo fa, avreste trovato uno scenario ben diverso, perché Isola Santa è una storia di resurrezione. Borgo antichissimo, sorto nei tempi bui del Medioevo attorno a un hospitale per viandanti e pellegrini sulle rive del torrente Turrite Secca, subì nel 1950 le conseguenze della costruzione di una diga per l’energia idroelettrica che costrinse, pian piano, gli abitanti ad abbandonare le casette sull’acqua. Poi, però, qualcosa successe. Quel posto, come sotto incantesimo, non smetteva di emanare il suo fascino e le fate sussurravano parole segrete a chi si trovava a passare da lì. I vecchi abitanti e i loro figli le compresero e vollero quindi restituire la bellezza antica a quel paesino mai dimenticato. E fu così che, grazie alla loro passione e caparbietà, a partire dagli anni 2000 nacque un progetto di restauro che riportò la vita sulle sponde del lago.
Adesso, giunti a Isola Santa, vi sembrerà di esser entrati, attraverso un passaggio segreto, dentro una boulle di vetro: in un lago dalle acque immobili e verdissime si specchia un groviglio di edifici di pietra. Allargando lo sguardo, verso la cornice del quadro scorgerete ripide falesie che si gettano nell’acqua e poi, ancora più distanti, le cime delle montagne. A farvi compagnia, oltre ai bisbigli di elfi e folletti, solo il frusciare del vento fra le foglie e i vostri pensieri. Oggi, nelle vecchie case impreziosite da fiori si può soggiornare qualche notte e poi, nell’unico ristorante del borgo, ci si può rifocillare con le specialità garfagnine. Vi consiglio di visitare la chiesa di san Jacopo, risalente al Seicento e il suo campanile (1899).
Una delle attività che va per la maggiore sul lago è la pesca alle trote, ma anche se non siete pescatori vi suggerisco di incamminarvi sul sentierino che costeggia il lago e che offre viste indimenticabili. La vera foto da cartolina, però, ve la porterete a casa affacciandovi dalla diga e guardando in direzione del borgo.
Da qui, partono bellissime escursioni verso le cime della Pania della Croce, la regina delle Apuane, la Pania Secca, il Pizzo delle Saette, il monte Corchia, il Freddone e il Sumbra. Un giro che mi è piaciuto molto fare, poco impegnativo ma remunerante, è sicuramente il percorso che sale fino a Col di Favilla (un altro stupendo paese abbandonato) e, proseguendo, agli alpeggi del Puntato.
Mi sento di consigliarvi questa meta per un weekend romantico, o per far colpo sulla vostra fidanzata se non è una tipa fashion che preferisce passare il fine-settimana al centro commerciale. In questo caso siete autorizzati a lasciarla e a cercare la vostra fatina sulle rive del lago. 😉
Come raggiungere Isola Santa
Se per raggiungere il borgo partirete dal centro di Massa (MS) aggiungerete alla vostra gita un appagante itinerario on the road: la strada si inerpica ripida dal centro massese fino al paese di Antona, una superba terrazza che abbraccia la costa, si infila fra le vette delle Apuane mostrando le cime frastagliate e le cave e, poi, superato il passo del Vestito, si butta decisa nell’aspra valle di Arni, stretta fra canyon e gole. A questo punto proseguite sicuri sulla strada e presto vi troverete al cospetto del borgo. In alternativa, Isola Santa si raggiunge dalla Lucchesia passando da Castelnuovo Garfagnana seguendo le indicazioni per Arni e Serravezza.
Dove dormire:
Se volete programmare la vostra fuga dal mondo a Isola Santa rivolgetevi qui
Complimenti per il tuo articolo su Isola Santa. Sono contento che ti sia piaciuta la sua storia, una storia di declino e poi di risurrezione (la tua definizione è quella giusta). Un altro borgo molto affascinante è quello che riposa sotto il lago di Vagli. Ne parlo brevemente nella parte blog del mio sito :
http://www.pruneta.com/it/lago-di-vagli-paese-sommerso/
Anche quest’ultimo antico paesino di pietra fu inghiottito da un lago artificiale per lo spasmodico bisogno di energia elettrica del dopo-guerra.
Grazie mille Alessandro! Leggerò sicuramente il tuo articolo…Fra l’altro avevo proprio in mente una gita anche lì… I laghi della zona sono decisamente sottovalutati. A presto!
Bellissimo articolo; questo luogo mi ha affascinato da sempre e per questo motivo sará uno dei posti da visitare che io raccomanderó nella mia guida turistica tedesca. Molto belle anche le foto, complimenti!
Max Fleschhut
Grazie mille Max! Sono molto contenta della tua visita e grazie per i complimenti! 🙂 La Toscana nasconde delle perle spesso sconosciute anche ai noi locali, grazie ancora!