bangkokPasserei ore, giorni, mesi, passeggiando e camminando tra le strade o navigando nei canali a Bangkok.
Anche in mezzo al suo traffico allucinante, alle migliaia di macchine che suonano e ai milioni di tuk tuk, mi sento sempre rilassato e tranquillo, forse sarà il Karma della città.
La città è immensa, una delle più grandi metropoli del mondo e le persone che la vivono ormai non si contano più, è una città che,  come ho gia scritto,  è un mondo.
Mi piace passare in mezzo a grattacieli e centri commerciali ultrà moderni e tecnologici, pieni di ragazzi con Nike e Iphone e fare due passi e ritrovarmi in un attimo in mezzo a baracche fatiscenti e carretti trainati da simpatici vecchietti in ciabatte di legno che vendono riso e noodles.

Bangkok. Ph. Mescalinablog.com

Bangkok. Ph. mescalinablog.com

Un mix nuovo – vecchio, moderno – tradizionale, dolce – salato che amo da impazzire.
Adoro passeggiare per Khaosan Road, una delle vie turistiche più famose e animate al mondo, punto di ritrovo, partenza, arrivo e transito per i backpackers di tutto il mondo che visitano l’Indocina, il luogo dei Farang, con i suoi migliaia di colori, suoni e odori diversi.
Così come adoro passeggiare per il quartiere Nana, il quartiere di chi viene in Thailandia per donne, alcool e divertimento e fermarmi a bere una birra nei molti bar e pub stile Europeo, con musica a palla e partite di calcio su maxi schermi trasmesse in continuazione.

Mi piace andare al Wat Pho, il tempio Buddista più famoso della Thailandia, costruito nel 1700, al cui interno ci sono più di 1000 tra immagini e statue del Buddha, con il Buddha Sdraiato, una statua di 46 metri per 15, tutta ricoperta d’oro o al Wat Phra Kaew, che è invece il più sacro tempio del Buddismo Theravada, con il Buddha di smeraldo che è il palladio della monarchia Thailandese.
Wat Pho, Bangkok, Tailandia, 2013-08-22, DD 06

Mi tranquillizza fermarmi in un qualsiasi piccolo tempio Buddista della città, togliermi le scarpe,  sedermi e stare lì assorto nei miei pensieri, meditando, leggendo o dormendo senza nessuno che ti dia fastidio.

Ma la cosa che più amo, che ogni volta che posso faccio e che mi ha fatto definitivamente innamorare, è andare in una delle centinaia di moli-stazioni-fermate sul fiume Chao Praya, che si trovano ogni 300 metri, prendere un qualsiasi tipo di traghetto, battello o barca, che passano ogni minuto al costo di 10-20 centesimi di Euro e andare senza nessuna destinazione precisa.

E poi arrivati alla fine, scendere, non importa dove, il più lontano possibile dal centro e iniziare a camminare.

Vedere e provare a capire la quotidianità di Bangkok, la “città degli angeli”, vedere lo  studente che va a scuola, l’operaio al lavoro, il banchiere in giacca e cravatta, la moglie che aspetta il marito a casa o la vecchietta novantenne che ha visto in pochi anni un cambiamento fulmineo e improvviso senza capire veramente cosa è successo.

E poi fermarmi in uno degli infiniti ristorantini thailandesi sparsi ovunque, con quattro tavolini, due fuochi per cucinare, piatti e bicchieri mezzi sporchi, locali che nel mio immaginario sembrano usciti da qualche cartone televisivo o fumetto manga, tipo Holly e Benji, Naruto o DragonBall, ordinare noodles e tè, chiudere gli occhi, riaprirli e immaginare far parte anche io di questo mondo.

Autore: Enrico. Copyrightwww.mescalinablog.com

 

 

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