khaosan-road2-1024x682Premessa: finalmente un altro articolo per la rubrica I vostri Giorni Rubati. Dopo Luciala parola questa volta va ad Enrico, uno degli autori di  www.mescalinablog.com, viaggiatore instancabile specializzato in esperienze zaino in spalla rigorosamente fai-da-te e davvero low-cost! Vi consiglio di passare dal blog per scoprire un sacco di dritte per viaggiare ovunque anche con poco tempo e un budget limitato… ma anche per divertirvi con le sue avventure  in giro per il mondo! 

Con questo primo articolo Enrico ci porta finalmente in Asia, alla scoperta della città degli angeli: Bangkok. Non mi resta che lasciargli la parola..

Scrivere un articolo su Bangkok è come fare un articolo su Roma, non saprei proprio da dove iniziare e dove finire, troppe cose da dire, da raccontare, da descrivere; una città che è un mondo, anzi mille e più mondi in una città.
La prima volta che ho fatto la conoscenza con l’Asia fu un po’ di anni fa, ero indeciso tra il passare un mesetto al mare tra Colombia e Venezuela o andarmene a vedere Angkor Wat in Cambogia. Poi la voglia di scoprire il mondo Asiatico è stata più forte e sono partito da solo, direzione Bangkok.

Bangkok, la Città degli Angeli, che inconsciamente già mi piaceva ancora prima di andarci, infatuato dai racconti di Tiziano Terzani e della sua casa delle tartarughe e dal film di Leonardo di Caprio The Beach.

E amore è stato, a prima vista, un colpo di fulmine come pochi altri, che ormai mi porto dentro molto volentieri.

Arrivai in un caldo e umido pomeriggio di fine luglio, solo con un biglietto aereo di andata e ritorno, con la sola prenotazione per la prima notte, uno zainetto da 30 litri e solamente un paio di Birkenstock come scarpe.
Sinceramente ero teso, agitato, un po’ impaurito e triste, da solo dall’altra parte del mondo in cui non conoscevo niente e nessuno, non sapevo minimamente cosa avrei trovato e non sapevo cosa mi volessi aspettare da un mondo che fino a quel momento avevo conosciuto solo attraverso libri e film, una chimera che mi metteva ansia.

Arrivato in aeroporto, ho preso il taxi e sono andato all’ostello nel quartiere di Khaosan Road, ho posato lo zainetto e sono subito uscito, non vedevo l’ora di assaporare quella vita.

Kaosand Road, Bangkok. Ph. mescalinablog.com

Kaosand Road, Bangkok. Ph. mescalinablog.com

Se Amsterdam è la città dei balocchi, Khaosan Road è la Via Dei Balocchi, una delle vie più turistiche, animate e famose di tutto il mondo, punto di ritrovo di tutti i saccoapelisti backpackers non solo della Thailandia ma di tutta l’Indocina, cuore pulsante della città, il luogo degli ostelli a due soldi e dei Farang (stranieri).

Con più di 16 milioni di turisti, Bangkok è ormai la città più visitata al mondo, sia perché è un punto nevralgico di snodo per tutta l’Asia, sia perché in qualsiasi momento dell’anno con 500€ – massimo 600 – è possibile con molte compagnie arrivare all’aeroporto di Suvarnabhumi e poi partire alla scoperta di quasi tutto il mondo.

Dall’aeroporto di Suvarnabhumi con un bus navetta in mezz’ora si arriva al secondo aeroporto il Don Muang, hub della compagnia Air Asia, una delle compagnie aeree più importanti degli ultimi anni, una compagna low-cost con la quale con cinquanta, massimo cento euro è possibile andare in Birmania, India, Nepal, Laos, Cambogia, Indonesia, Filippine, Singapore, Malesia, Giappone, Brunei, Hong Kong, Cina ma anche Australia e Nuova Zelanda.

Sono le sette di sera, 1000 luci, 10000 suoni diversi, ragazzi e ragazze di ogni nazionalità, ristoranti di ogni tipo, dal classico etnico e tradizionale ai chioschi che vendono insetti fritti, negozi che vendono di tutto, sexy-shop e bancarelle che ti stampano in cinque minuti un qualsiasi tipo di documento mondiale falso (patenti, carte d’identità, pass giornalistici, tessere universitarie); si può trovare di tutto, legalmente o no, non fa differenza e a nessuno importa più di tanto.

Una città che è un mix perfetto tra occidente e oriente, tra nuovo e vecchio tra una parte di quel mondo che vuole entrare prepotentemente nel terzo millennio e l’altra parte che sta attaccata alle sue radici buddiste e siamesi e non se ne vuole distaccare, costi quel che costi, un mix dolce – amaro che a me fa impazzire da paura.

Mi siedo, ordino una birra, mi accendo una sigaretta, faccio subito due chiacchiere con due ragazzi Irlandesi seduti accanto a me e in un attimo tutte le mie paranoie svaniscono, svanisce l’agitazione e mi sento subito a mio agio, mi sento a casa e senza neanche accorgermene Bangkok ha già rubato il mio cuore!

Autore: Enrico. Copyrightwww.mescalinablog.com

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