105 I miei ricordi dell’Alto Adige spaziano fra magnifiche passeggiate in vallate verdi e ferrate impervie – per me, ovviamente! – fra le cime rocciose, saporitissimi pranzi nei rifugi d’alta quota, nelle baite e nei masi e visite a castelli e Santuari monumentali. Non posso dimenticare i riflessi d’iride del lago di Carezza così come i campanili del Latemar o, ancora, il fischio acuto delle marmotte nascoste fra i cespugli. In Alto Adige è facilissimo coniugare la passione per la montagna con lo sport, la soddisfazione del palato e la conoscenza di culture antiche e di cui gli abitanti vanno gelosissimi, come quelle ladine. Una delle mie valli preferite è sicuramente la val Gardena, sia che scegliate come base il paese di Ortisei, sia che preferiate le più piccole e meno mondane Santa Cristina o Selva; ma anche le altre valli, fra cui la val Badia, la val di Funes, il fiabesco altopiano di Siusi o la piccolissima val d’Ega rappresentano delle ottime destinazioni e punti di partenza per belle escursioni.

1910206_1120496727878_7805429_n

Ferrata Santner…alle prese coi moschettoni

groden-022

Il magnifico Sella visto dalla vetta del Gran Cir

Passeggiate e trekking da non perdere in Alto Adige

Rifugio Franco Cavazza al Pisciadu (gruppo del Sella): sia che decidiate di intraprendere la famosissima ferrata pisciadùsolo per esperti! – sia il più facile sentiero attrezzato, questo luogo, con il piccolo lago ceruleo incastonato fra le rocce candide delle Dolomiti, è davvero magico ed è una vera soddisfazione raggiungerlo! Al rifugio potrete ritemprarvi con un tagliere di speck e patate. Il punto di partenza per questa escursione è l’abitato di Colfosco, a cui si arriva con la Statale 243.

groden-023

Il rifugio Franco Cavazza al pisciadù

Anello del Sassolungo dal Passo Sella (gruppo del Sassolungo): un classico lungo tragitto, ma che non presenta particolari difficoltà a chi è abituato a camminare in montagna. Durante le escursioni si aggirano ben cinque cime del gruppo e il paesaggio muta in continuazione. Partendo dal rifugio CAI al passo Sella, nel primo tratto, si percorre parte del leggendario cammino Friedrich August che porta il nome del Re di Sassonia che amava passeggiare nel territorio altoatesino. Molto suggestivi sono poi i massi della “città di pietra” proprio sotto la parete nord-est del Sassolungo. Il passo Sella è un valico alpino situato fra la provincia di Trento e di Bolzano. Si raggiunge con la SS 242.

groden 006

la città di pietra del Sassolungo

Escursione al lago di Carezza: uno dei posti più belli che abbia mai visto in vita mia: la magia del lago di Carezza non si dimentica facilmente. Il lago, color smeraldo, è perfettamente incorniciato da foreste di abeti: una corona perfetta per la catena del Catinaccio che sembra inchinarsi nelle acque cristalline. Non è un caso che qui si siano generate storie mitiche di ninfe e sirene. Questo idillio può essere raggiunto comodamente in auto o in autobus da Bolzano. In auto, per chi proviene da Nord, autostrada A22 uscita Bolzano Nord quindi SS241 fino a Carezza; da Sud, uscita Egna-Ora – poi SS48 fino a Vigo di Fassa ed infine SS241 fino a Carezza.

Lago di Carezza

Lago di Carezza

Passeggiata sull’Alpe di Siusi: avete presente la pubblicità del latte? La classica immagine di placide mucche al pascolo, in prati verdissimi punteggiati da baite di legno e cime fiabesche? Ecco, quell’immagine è perfettamente fedele a quel che potrete vivere all’Alpe di Siusi.
Attenzione, poiché trattandosi di un’area protetta, la strada che conduce all’Alpe nella stagione turistica è chiusa al traffico dalle 9.00 alle 17.00. Il mezzo più comodo ed ecologico per raggiungere l’altipiano è senz’altro la cabinovia da Siusi alll’Alpe di Siusi.

groden-092

Indietro nel tempo nel Bletterbach: nel canyon del Bletterbach si può osservare la montagna come si è formata in anni e anni di trasformazioni e sedimentazioni rocciose. Come fiori essiccati fra le pagine di un libro, dalle rocce del Bletterbach emergono fossili che raccontano di quando ancora gasteropodi e ammoniti nuotavano nel mare degli albori della vita. Un’esperienza formativa che piacerà soprattutto ai bambini, ma anche agli adulti curiosi.

1910206_1120488607675_6347978_n

Passeggiata sul fondo del Bletterback in cerca di fossili

Leggende di streghe, sirene e montagne incantate

Un weekend in montagna in Sudtirolo sarà inoltre l’occasione per scoprire le leggende e i luoghi della tradizione: il racconto della sirenetta che viveva nel lago di Carezza e dello stregone che creò un arcobaleno tra il Catinaccio e il Latemar per conquistarla, o le celebri Panche delle streghe, aumentano la suggestione di un territorio che già di per sé lascia incantati.  Una di queste storie narra che le streghe volassero fino a due enormi massi la cui forma ricorda due sedie, un tempo adibite a luogo di culto o di giustizia, per portare il maltempo sullo Sciliar: oggi è possibile sedersi al loro posto e contemplare in silenzio il panorama che abbraccia tutta la valle.

Lo sci

Naturalmente, non si può parlare di Sud-Tirolo senza menzionare la sua versione invernale,  conosciutissima fra gli sciatori e gli abitué alla settimana bianca. Vi dirò solo che la scelta  di comprensori in cui praticare sport invernali è amplissima. Per esempio, la celebre Herrnegg, la pista nera di 5 km nel territorio di Plan de Corones con un dislivello di 1298 metri, o la Trametsch, la regina delle discese, la più lunga, con i suoi 9 km di lunghezza e i 1400 metri di dislivello. E per gli appassionati di snowboard e free-styling è senz’altro da non perdere lo Snowpark Obereggen: un’area con tre linee per principianti, intermedi ed esperti. Anche gli amanti dello sci di fondo potranno ammirare romantici paesaggi come quelli della Val Fiscalina, con i suoi 200 km di piste, poco lontano dalle maestose Tre Cime di Lavaredo.

Appuntamento al maso

groden-095

Tipici Masi altoatesini

D’altra parte, parlando di un soggiorno in Alto Adige, non si può non citare la gastronomia locale. Se il re è lo speck, buonissimo a tutte le altitudini, la regina è il pane nero croccante e le ancelle sono i saporitissimi formaggi.

Brettljause 01.jpg

la tipica merenda altoatesina

Brettljause 01” di Johann Jaritz – Opera propria. Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons.

Una bella idea è quella di passare qualche tempo in un maso altoatesino: a diretto contatto con famiglie dedite per intero all’allevamento, alla semina, al raccolto e alla produzione. Tipici sono i knodel a base di pane o la fumante Schlutzkrapfen e gli gnocchi di spinaci e ricotta. Fra le cose più buone da gustare in alta quota ci sono sicuramente gli strudel e i golosissimi krapfen, magari accompagnati da succo di lampone fresco. Anche i vini non sono dimenticare nel paniere altoatesino. Ben 3 sono i vitigni autoctoni che hanno ricevuto importanti riconoscimenti, il Lagrein, lo Schiava e il Gewürztraminer. C’è da dire che anche un boccale di birra fresco ha il suo perché.

311854_1977624955548_7793128_n

Anche la birra è più buona in alta quota!

groden-091

Emozionanti Incontri con la wilderness…

Come arrivare in Alto Adige 

In treno, in auto o in aereo, è davvero semplice arrivare in questo paradiso montano: la stazione di Bolzano offre frequenti collegamenti con Rovereto, Trento, Verona, Bologna, Firenze e Roma. Se invece preferite l’auto, vi basterà percorrere l’autostrada A22 del Brennero e scegliere tra le uscite di Egna/Ora – Bolzano sud o Bolzano nord – Chiusa Val Gardena. Chi si sposta in aereo, potrà usufruire dei voli diretti per Bolzano che partono da Roma o optare per lo scalo Valerio Catullo di Verona, che dista circa un’ora e mezza.

Commenti da Facebook

comments