27 aprile 1992
“Saluti da Fairbanks! Queste saranno le mie ultime righe, Wayne. Sono arrivato due giorni fa ed è stato molto difficile trovare passaggi nello Yukon, ma alla fine ce l’ho fatta lo stesso.
Per favore, rimanda al mittente tutta la mia posta, perché potrebbe passare molto tempo prima che ritorni al Sud. Se quest’avventura si rivelasse fatale e non dovessi più ricevere mie notizie, sappi che sei un uomo veramente in gamba. Ora mi aspetta la foresta.” Alexander Supertramp
Così, con queste scarne parole dense di significato, inizia uno dei libri più toccanti che io abbia letto negli ultimi anni: Nelle terre estreme di John Krakauer che racconta la storia di Chris McCandless, alias Alexander Supertramp, il giovane partito in solitaria per gli spazi selvaggi del nord America e mai più tornato. Sarà perché Krakauer, forte alpinista e viaggiatore, comprende a fondo le motivazioni che hanno spinto il giovane ad allontanarsi dalla civiltà per immergersi nella natura, questo libro tocca le corde dell’animo e sussurra pian piano un nome che si fa spazio prepotentemente nell’immaginazione: Alaska.
Già l’Alaska, questa testimone bianca e silenziosa della fragile odissea di Chris, narrata ancora prima da Jack London, evoca l’idea di avventura e di natura selvaggia come pochi altri luoghi al mondo. E dopo aver letto il libro di Krakauer o aver visto le stupende immagini di Into the Wild, il film di Sean Penn tratto dalla biografia, raggiungerla diverrà un imperativo.
Come se già non avesse abbastanza fascino, bisogna pensare che questo territorio sconfinato ed estremo fu anche teatro dell’epopea della corsa all’oro, a cui partecipò fra l’altro lo stesso Jack London, uno stralcio di storia americana entrato di prepotenza nel mito. Non è un caso dunque che la stessa capitale dell’Alaska, Juneau, debba il suo nome a un cercatore di pepite.
Per capire la vastità e la potenza della natura in questo luogo, basti pensare che pur essendo lo Stato più grande di tutti gli Stati Uniti l‘Alaska conta solo 730.000 abitanti. Ma tutta questa immensità non deve far credere che l’Alaska sia terra godibile solo da alpinisti e sportivi poiché oggi le possibilità per visitarla sono molte, anche a dispetto della sua rete stradale poco sviluppata. Per esempio, un’esperienza indimenticabile è data dalla crociera lungo l’Inside Passage: uno specchio di mare stretto tra impervie montagne e punteggiato da isole e iceberg galleggianti. Durante la navigazione si ammirano i fiordi del Misty Fjords National Monument, si possono avvistare le orche e contemplare i maestosi ghiacciai.
I Parchi nazionali dell’Alaska
Sulla terraferma poi il Parco Denali il fiore all’occhiello del sistema dei Parchi Nazionali dello Stato, offre una varietà di itinerari escursionistici, percorrendo i quali si possono osservare panorami mozzafiato sulle montagne, foreste, laghi, fiumi, e persino alci e caribù.
Sotto la guida di ranger esperti, anche il Parco Nazionale Katmai riserva delle sorprese e al suo interno si possono avvistare orsi grigi e marroni, impegnati nella caccia al salmone. Il parco, con una superficie di oltre 16.000 km2, si estende su un’area vulcanica ancora attiva, comprendente il monte Katmai che gli ha dato il nome.
Tra i vanti dell’Alaska c’è anche il monte McKinley (6194 m), la montagna più alta del Nord America, la cui parete sud costituisce un vero mito per gli scalatori di tutti il mondo.
Con tutte queste caratteristiche uniche, non sorprende, dunque, che le vacanze in montagna in Alaska siano ambite dai turisti di tutto il mondo. Un buon punto di partenza per esplorare il territorio può essere l’Alyeska Resort, a circa 64 km da Anchorage, struttura particolarmente apprezzata per la qualità dei suoi impianti. Oltre allo sci, sulle montagne di questa regione ci si può sbizzarrire con attività irripetibili, come un’indimenticabile corsa su una slitta trainata da cani.
La potenza della natura in ogni stagione
L’ineguagliabile bellezza degli scenari glaciali tipici dell’Alaska non deve far pensare tuttavia che si tratti di una destinazione prettamente invernale, al contrario è molto gratificante qui la visione della breve ma intensa primavera così come quella della languida estate, stagione in cui si può vivere in prima persona il fenomeno del sole di mezzanotte. Un altro grandioso scenario è poi quello regalato dall’autunno, quando il foliage delle foreste dipinge un caldo affresco dai colori bruciacchiati. Una cosa che non tutti sanno è che anche in Alaska dalla fine dell’estate si può godere della visione della aurora boreale. In particolare il Parco Denali, lontano dalle fonti luminose della città, è un ottimo palcoscenico per questa meraviglia del cielo.
Una visita ad Anchorage e Ketchikan
Naturalmente val la pena anche visitare le cittadine dell’Alaska, prima fra tutte, Anchorage, punto di partenza per molteplici escursioni e che custodisce l’interessante Museum of History and Art: ideale per apprendere la storia del territorio e ammirare l’arte e l’artigianato delle popolazioni native.
Per finire, meritano senz’altro una visita alcuni dei villaggi dediti interamente alla pesca, come la graziosa Ketchikan: nelle sue acque si pescano ben cinque varietà differenti di salmone, che vanno a caratterizzare i menu dei ristoranti locali.
Se vi piacciono i paesaggi nordici o se state pensando agli Stati Uniti per le vostre vacanze, io vi consiglio di pensare all’Alaska. Un buon punto di partenza nella programmazione del viaggio sono le offerte montagna per l’Alaska di Expedia.
Come raggiungere l’Alaska
Ricordate che per raggiungere l’Alaska non vi sono voli diretti dall’Italia, tuttavia molte compagnie offrono collegamenti con Anchorage con scalo, e anche se giungere alla metà potrà sembrare un pochino complicato, la bellezza e l’unicità dei suoi scenari sono di quelle che rimangono impresse nella memoria per tutta la vita:
“L’ultimo bagliore del tramonto si spegneva sulle deserte solitudini gelate e, contro l’indistinto colore del cielo, più viva spiccava la massa scura degli abeti che premevano e incalzavano il corso gelato del fiume.
Il vento che sino allora aveva impazzato, strappando dagli alberi la veste gelata che li aveva ricoperti, ora aveva tregua.
Nessun rumore, nessuna voce d’uomo rompeva quel silenzio, e la natura, sempre uguale da che è nato il mondo, dominava incontrastata”.
Jack London
Questo è un posto fighissimo, di quelli che da anni vorrei visitare!
Adoro anche il film Into the wild e vorrei leggere anche il libro “nelle terre estreme” 😀
Devi leggerlo assolutamente! Sebbene sia sotto forma di inchiesta giornalistica, quindi non romanzato, il libro è emozionante. Racconta tutta la storia Chris e di chi, come lui, a un certo punto della sua vita ha deciso di mollare la civiltà per immergersi nella natura. Questo ilbro ti costringe a guardarti allo specchio e a farti mille domande… E poi quelle storie sono strabilianti…quanto coraggio e determinazione ci vogliono per compiere quella scelta? E quanta sensibilità. Io alla fine ammiro chi ne è capace, ma non ho lo stesso coraggio. E poi il finale è di un amaro…pensi sempre: non doveva finire così! Prima o poi un giretto sullo Stampede trail, in Alaska, ci sta 😉